Nei primi anni '70, visto il costo dei quarzi, c'è ancora spazio per evolvere gli elettrodinamici. Come abbiamo visto qui, Porta produceva il calibro 1000, solo elettrico. Come molti altri produttori, si pone il problema di eliminare il grosso punto debole di questo tipo di calibri: il contatto elettrico.
Dal momento che ogni oscillazione del bilanciere si ha una chiusura del contatto, si capisce come queste possono essere anche 4 al secondo. Uno di questi orologi che abbia raggiunto i 40 anni di vita (e ci sono), ha visto 10.091.520.000 di contatti.
Transistor!
L’eliminazione del contatto fisico passa attraverso l’utilizzo del più rivoluzionario dei componenti elettronici visto fino a quel momento: il transistor.
Il suo utilizzo in orologeria non è certo una novità: Bulova già lo utilizza negli Accutron dal 1960. I 5 milioni di esemplari venduti ne hanno fatto il dispositivo elettronico più diffuso sulla faccia della Terra del sesto decennio del secolo.
Dopo 1000, 2000
Per realizzare il suo progetto, Porta disegna uno schema elettronico che utilizza 3 transistor, 3 resistenze, un condensatore ed una sola bobina. L’Accutron necessita di un terzo dei componenti (un transistor, un condensatore, una resistenza), ma ha bisogno di 3 bobine: se fate il conto che in ogni bobina ci vanno 8.100 giri di filo di rame da 0,015mm per un totale di 80 metri…
La bobina è sul bilanciere e sul ponte ci sono 3 magneti fissi. Le misure sono 28,1x5,9 mm. Il bilanciere oscilla a 28.800 a/h.
Il movimento è autoavviante.
Dopo 2000, 2500
Il calibro 2000 utilizza componenti discreti, e sarà prodotto solo per breve tempo. Il movimento successivo prenderà il numero 2500 (2501 solo data, 2502 data e giorno) e la grande novità sarà l’utilizzo di un singolo circuito integrato che raggruppa tutto quello che finora era in giro per la schedina.
Tutti i componenti saranno condensati nel chip TBA 840 della ITT - Intermetall Gesellschaft für Metallurgie und Elektronik di Düsseldorf. Il circuito risulta molto semplificato.
Utilizzo del chip
Forma fisica
Schema elettronico
La produzione inizia nel 1973 e va avanti per 3 anni, per un totale di 30.000 esemplari. Essendo molto affidabile, verrà venduto ad Elgin, Fleurier, Gruen, Hamilton, Helvetia, Invicta, Pallas-Ormo, Sandoz, Solvil&Titus e Waltham. Nonostante questo successo, essendo abbastanza costoso da produrre genererà pochi profitti per Porta.
In ogni caso, siamo “alle porte coi sassi” (per dirla alla fiorentina) col quarzo, e la storia va avanti.
Questo è l'esemplare che ho. A parte far tornare la cassa di color oro al posto del marrone "Terra di Siena" che aveva quando è arrivato, non c'è stato bisogno di fargli altro. Il giorno della settimana si regola con l' ora, il giorno del mese premendo la corona.
Mille e non più 1000: Porta-PUW 2500
A cura di: Paolo Antolini
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Re: Mille e non più 1000: Porta-PUW 2500
Grande! Ne ho uno tolto da non ricordo quale scheda e mi sembrava strano che negli anni nei quali lo recuperai avessero già messo a punto i mosfet. Adesso so cos'è.
- Paolo Antolini
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Re: Mille e non più 1000: Porta-PUW 2500
Come sempre mi son bevuto anche questo tuo splendido post, grazie
Ad maiora
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