Carneade, chi era costui?
A cura di: Paolo Antolini
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Carneade, chi era costui?
Ciao a tutti i forumisti,
avrei una domanda da sottoporvi: ultimamente, un mio amico, mi sottopone una domanda in merito all'orologio di cui allego le foto: si tratta di un pezzo anonimo in tutto e per tutto, motivo per il quale voleva sapere un qualcosina di più sulla provenienza.
Lì per lì, in un primo momento risposi che mi sembrava un prodotto artigianale fatto su commissione e di una certa fattura con tanto di bilanciere compensato, quadrante e movimento completamente anonimi... In un secondo momento mi venne anche in mente l'ipotesi di un prototipo, ma non saprei quanto possano reggere queste due ipotesi.
Sta di fatto che lo daterei attorno agli anni 50 anche se non saprei dire da quale anno cominciarono a circolare le casse con il fondello a vite...
Voi che ne dite?
Ai post l'ardua sentenza!
Grazie!
avrei una domanda da sottoporvi: ultimamente, un mio amico, mi sottopone una domanda in merito all'orologio di cui allego le foto: si tratta di un pezzo anonimo in tutto e per tutto, motivo per il quale voleva sapere un qualcosina di più sulla provenienza.
Lì per lì, in un primo momento risposi che mi sembrava un prodotto artigianale fatto su commissione e di una certa fattura con tanto di bilanciere compensato, quadrante e movimento completamente anonimi... In un secondo momento mi venne anche in mente l'ipotesi di un prototipo, ma non saprei quanto possano reggere queste due ipotesi.
Sta di fatto che lo daterei attorno agli anni 50 anche se non saprei dire da quale anno cominciarono a circolare le casse con il fondello a vite...
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Re: Carneade, chi era costui?
Le risposte non tarderanno a arrivare ma nel frattempo complimenti per la dotta citazione 

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Re: Carneade, chi era costui?
Domanda: se io prendo una panca di chiesa del '700, la sego, ci faccio una cassettiera secondo le regole e gli incastri senza chiodi né troppe colle come all'epoca e ci metto i pomelli in ottone del '700 trovati da un antiquario, ho fatto una cassettiera del '700? E chi la visionasse, passati 30 anni dalla realizzazione, cosa avrebbe come indice per una datazione esatta? È n po' provocatorio il mio post, ma le risposte alla seconda parte mi interessano molto, specialmente trasposte nel settore orologiero.
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Re: Carneade, chi era costui?
P.S.; una volta accompagnammo un signore col quale eravamo in amicizia, per aiutarlo nella ricerca di una cornice per un quadro acquistato a un'asta, da un "antiquario" in un paese nella provincia di Pisa. Conoscendolo benissimo, ci fece passare da una porticina del negozio che era fronte strada e ci ritrovammo in un capannone, costruito a ridosso. Era tutto buio, ma si vedeva bene: in un angolo il nostro amico ammiccò, indicandoci col dito un centonaio di quadri accatastati al muro e firmati Natali, dicendoci sottovoce "Sono tutti nipoti e cugini con lo stesso cognome!" e dovemmo soffocare una risata. Attraversato l'immenso capannone pieno di lampadari e specchiere, il tizio bussò a una porta e aspettò il via libera; la porta era insonorizzata dall'interno, come tutta la stanza e su un paio di capre di legno un falegname dava le rifiniture; in un angolo c'era il residuo di una panca di chiesa segata e sul fondo un armadio tarlito; il nostro amico ammiccò ancora, indicando prima i fori dei tarli e poi una doppietta in un altro angolo. Il ritorno in auto fu costellato di fragorose risate. Ecco, secondo me con gli orologi c'è bisogno di minore dispendio di energie, qiindi bisogna stare molto attenti 
Eravamo a metà degli anni '80 del secolo scorso

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Re: Carneade, chi era costui?
Le risposte alle tue domande sono già state poste quando si è analizzato il lavoro di Icilio Federico Joni e il suo gruppo, smerciati per decenni da Elia Volpi e Bernard Berenson. Dovresti cercare il catalogo della grandiosa mostra organizzata su di loro a Siena nel 2004:"Falsi d’autore. Icilio Federico Joni e la cultura del falso tra Otto e Novecento."
p.s: per le tarlature ci sono attrezzi migliori della doppietta: i pallini restano nel legno.
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Re: Carneade, chi era costui?
Grazie Paolo!Paolo Antolini ha scritto: ↑mer nov 21, 2018 10:50 amLe risposte non tarderanno a arrivare ma nel frattempo complimenti per la dotta citazione![]()
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Re: Carneade, chi era costui?
Se fosse un falso, a questo punto avrebbero finito il lavoro stampandogli un marchio di pregio... Mi sarebbe piaciuto avere qualche parere un po più tecnico....
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Re: Carneade, chi era costui?
C'era anche Erik Hebborn?Zufolo ha scritto: ↑mer nov 21, 2018 12:16 pmLe risposte alle tue domande sono già state poste quando si è analizzato il lavoro di Icilio Federico Joni e il suo gruppo, smerciati per decenni da Elia Volpi e Bernard Berenson. Dovresti cercare il catalogo della grandiosa mostra organizzata su di loro a Siena nel 2004:"Falsi d’autore. Icilio Federico Joni e la cultura del falso tra Otto e Novecento."
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Re: Carneade, chi era costui?
Azzardo e dico che forse era solamente una "monteria" che commercializzava orologi assemblati con forniture generiche non marcate, da qui la mancanza della marca sul quadrante.
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Re: Carneade, chi era costui?
era un genio, e lavorava in un modo simile ma 50 anni dopo.
All'epoca in cui non si potevano analizzare al carbonio i pigmenti era pressoché impossibile smascherare i lavori dello Joni: spesso utilizzava tavole di pioppo del '400 con la pittura originale ormai rovinata.
Come invecchiasse, invece, le tavole recenti non si è mai saputo perché si è portato il segreto nella tomba.

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Re: Carneade, chi era costui?
Dico che tutto è possibile e la tua ipotesi non è da scartare. Io sono partito da un'analisi da profano in quanto la mia conoscenza sul mondo dell'orologeria manca di una "prospettiva storica".Paolo Antolini ha scritto: ↑mer nov 21, 2018 6:05 pmAzzardo e dico che forse era solamente una "monteria" che commercializzava orologi assemblati con forniture generiche non marcate, da qui la mancanza della marca sul quadrante.
Più che altro avevo posto questa mia domanda alla collettività per sapere se qualcuno aveva già avuto un caso del genere...
La mia ignoranza in materia mi ha fatto pensare più ad un prototipo o ad un orologio costruito artigianalmente: da qui il non bisogno di stampare eventuali marchi o riferimenti al luogo di produzione...
Questa rimane comunque una ipotesi tanto "romantica" quanto azzardata e, soprattutto, da vagliare alla luce sempre di una certa prospettiva esperienziale che a me manca...
Ai post sempre l'ardua sentenza....
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Re: Carneade, chi era costui?
Giusto per tirare un altro sasso nello stagno. A quei tempi si trovavano i quadranti anonimi, da personalizzare a cura del distributore o addirittura del negozio venditore. Fossi stato un nipote di forniturista, come Occam, magari mi sarei divertoto ad abbinare cassa, movimento, quadrante e lancette. Chissà?!
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Re: Carneade, chi era costui?
Onestamente incuriosisce anche me e come te attendo illuminazione.
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Re: Carneade, chi era costui?
Grazie Paolo per la tua risposta: in effetti può esser tutto e può esser niente...Paolo Antolini ha scritto: ↑gio nov 22, 2018 12:36 pmOnestamente incuriosisce anche me e come te attendo illuminazione.
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Re: Carneade, chi era costui?
Il movimento mi ricorda molto un as........ ma anche un eta 980..... versione economica
un sorriso non impoverisce chi lo dona ma arricchisce chi lo riceve (Anatole France) ..... vito