Piccola collezione Glycine Airman

Il mondo degli orologi da polso, vintage e moderni.

A cura di: Paolo Antolini

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Piccola collezione Glycine Airman

Messaggio da Immobiliare » gio nov 05, 2020 9:40 am

Pubblico l'esito di una ricerca sulla collezione Airman di maison Glycine che feci alcuni anni orsono e foto dei modelli gelosamente custoditi nella mia piccola collezione.

Possiamo tranquillamente affermare che l’Airman sia per così dire “nato in volo”. Nei primi anni ’50 Samuel Glur, funzionario Glycine dell’epoca per il mercato americano, prese un volo della Thai AirWays diretto da Bangkok a Calcutta. Sul DC4 della compagnia tailandese ebbe modo di intavolare una piacevole e quanto mai costruttiva discussione con il pilota Chat Brown inerente l’orologeria. Durante tutto il volo l’aviere lamentò a Glur l’assenza sul mercato di un orologio davvero pensato per i piloti e i viaggiatori e gli illustrò quali sarebbero state le specifiche del misuratore di tempo ideale per gli addetti ai lavori:

- Quadrante puro 24h e sfera delle ore che compiesse una sola evoluzione completa di 360° al giorno
- Impermeabile e antiurto
- In acciaio inossidabile
- Lunetta girevole con incisa la scala delle 24 ore utile al calcolo di un secondo fuso orario
- Automatico con possibilità di carica manuale

Samuel Glur non si fece certo sfuggire i preziosi suggerimenti di Brown e si impegnò seduta stante a “girare” la richiesta in azienda rassicurandolo che la trattazione del tema sarebbe proseguita tramite rapporto epistolare. Solleticato dalle enormi potenzialità commerciali di un simile progetto, la manifattura Glycine si mise subito all’opera per pensare – disegnare su carta – brevettare e realizzare quello che sarebbe diventato il loro più grande successo di sempre. I desiderata dell’aviere e la lungimiranza del funzionario Glycine consentirono, nel giro di pochi mesi, la nascita del primo Airman presentato alla fiera di Basilea nella primavera del 1953. Da allora sono almeno 18 le varianti della prima generazione ad essere state prodotte ed i movimenti meccanici impiegati provenivano dalle Ebauche Felsa e A.Schild. Inoltre erano tutti rigorosamente orologi “puri 24h” anche se inizialmente privi di fermo macchina. Fu ancora una volta la richiesta degli avieri (in questo caso militari americani) a far sì che Glycine optasse per calibri dotati di un vero sistema “hack” per i nuovi modelli. Nel 1967 fu la volta dell’Airman SST, splendido misuratore di tempo dotato di cassa tonneau e quadrante bitonale black/grey per una facile identificazione delle ore diurne e notturne. La caratteristica lunetta girevole interna di colore arancio gli valse il soprannome di “Pumpkin” (zucca) ma ancora più ambito è il primo cronografo della collezione Airman presentato nel 1968 che, tra l’altro, condivideva la stessa cassa di forma con il fratellino SST. Dotato del prestigioso calibro Valjoux 72 con smistamento della cronografia tramite ruota a colonne e modificato per visualizzare l’orario nel formato 24 ore, l’SST chronograph rimane tra i più rari (si pensa ne siano stati sfornati appena un centinaio) e desiderati Airman mai prodotti. La terza e quarta generazione rappresentano lo spartiacque tra l’era pre-Brechbuhler e la gestione dapprima di Hans e poi anche della figlia Katherina. Siamo nel 1984 e sul mercato è già disponibile da diverso tempo l’Airman Quartz (1978) che ebbe un restyling (Airman GMT 2000) a cura di Hans nel 1989. Possiamo affermare che sia proprio quest’ultimo modello ad essere stato il primo Airman partorito dalla proprietà Brechbuhler. L’anno successivo (1990), prima di prepararsi al prepotentemente ritorno dell’orologio meccanico, Hans sovraintende la realizzazione dell’Airman World Time Watch sempre con motore “elettronico”. Rimarrà l’unico puro 24h con funzione “ore nel mondo” della collezione ed il primo con vetro zaffiro. Ma è nel 1998 che Glycine mette a frutto gli anni di lavoro e studio di Katherina lanciando il primo Airman del “rinnovamento meccanico”, chiamato “2000” data la vicinanza con l’inizio del nuovo millennio. L’Airman 2000 è dotato di una “aggiornata” cassa da 42mm. ma è privo della classica corona ferma-lunetta ad ore 4. Il movimento scelto è il robusto ed affidabile Eta 2893-2 che accompagnerà la collezione per tutta l’era Brechbuhler ed anche oltre. Gli esemplari cronografici resisi disponibili in seguito impiegheranno invece l’altrettanto noto calibro Valjoux 7754. L’anno successivo (1999), esaudendo la crescente domanda di orologi sempre più “oversize”, viene presentato l’Airman 46mm. che riguadagna la classica corona a vite ad ore 4 e si rende disponibile da subito anche nella appetita versione “puro 24h”. Il 2002 è con ogni probabilità l’anno più “sorprendente” per l’Airman. Unitamente alla attesa e fedele riedizione del classico da 36mm. (Airman 8) è l’Airman 7 a lasciare di stucco i visitatori della fiera di Basilea. Con i suoi tre movimenti meccanici indipendenti impacchettati in una splendida cassa da 53mm., l’Airman 7 è in grado di visualizzare 4 fusi orari indipendenti in un sol colpo d’occhio risolvendo anche il problema del fuso dei paesi che hanno la mezz’ora o il quarto d’ora di differenza come Iran, Uruguay, Venezuela ed altri. L’Airman 7 ronde, e la successiva versione Plaza Mayor (di forma), verrà anche presentato nelle versioni completamente in oro, crosswise (ribaltato di 180 gradi) e DLC Black con quadrante in fibra di carbonio e cassa in titanio. Nel 2004 giunge l’ora del primo Airman crono con movimento automatico. Dotato di doppio vetro zaffiro e movimento in esecuzione “Luxury” l’Airman 9 chrono venne commercializzato in contemporanea con il modello solo tempo in edizione limitata MLV con quadrante completamente in Luminova e lunetta trattata PVD nero dedicato al Vulcano Hawaiano Mauna Loa. Sempre nel 2004 ritorna l’Airman da 46mm. nella versione “Special” con lente magnificatrice sul datario, anch’esso in edizione limitata. Il 2005 si apre con il ritorno alle origini dell’Airman “vintage V” ancora una volta in edizione limitata. Cassa da 36mm., movimento esclusivamente “puro 24” ed il celeberrimo “12 on top” ben noto ai collezionisti di esemplari appartenenti alla prima generazione. Il 2006 è anch’esso un anno importante per l’Airman: richiesto a gran voce, viene presentata la fedelissima riedizione in chiave moderna del “Pumpkin” con il nome di Airman SST 06. Ad esso viene affiancata la variante in edizione limitata cosiddetta Double 24 essendo dotata di un movimento modificato per ottenere un vero “doppio puro 24h”. Il movimento, il Rotore dorato e personalizzato con la silhouette del Boeing SST ed il doppio vetro zaffiro ne fanno una rarità per “aficionados dell’Airman”. Il 2007 è nuovamente un anno al tempo stesso classico e moderno. Da un lato viene presentato il tradizionale Airman 18 con cassa da 38mm., dall’altro l’Airman 17 con cassa da 46mm. e dotato del calibro automatico Eta A07.171 di grandi dimensioni. Entrambi i modelli verranno poi proposti anche nelle versioni Royal con lunetta in metallo prezioso e Sphair con inserti Hi-Tech in caucciù. Nel 2008 riappare l’Airman Special (II° serie) con cassa da 42mm. e lente magnificatrice sul datario e il Chrono 08, versione aggiornata ed ancora più “possente” del cronografo automatico proposto nel 2004. Il tradizionale appuntamento con la fiera di Basilea del 2009 non vede di certo delusi i cosiddetti “Airman aficionados”: L’Airman D24 09 mostra tutta la sua forza grazie al calibro 2424 e alla doppia lunetta girevole (una interna e una esterna). Con ogni probabilità si tratta dell’Airman a singolo movimento più completo di sempre essendo in grado di visualizzare contemporaneamente ben 4 fusi orari indipendenti (tutti base 24h). L’anno successivo è l’ora del Base 22 ovvero la versione basilare dell’Airman arrivata alla ventiduesima versione. Le dimensioni sono moderne (42 mm.) ed è disponibile oltre che “puro 24h” e “GMT” anche nella insolita versione GA, dalle iniziali del nome dell’aviatore che l’ha ispirata. In questa configurazione la lancetta delle ore principale è su base 24h mentre la sfera delle ore base 12h è di colore azzurro ed anch’essa luminescente. Il base 22 verrà in seguito proposto anche in versione Mistery (total black) e Luminous (con quadrante in Luminova). Sempre nel 2010 viene presentato l’Airman F-104 regulateur. Equipaggiato con il leggendario calibro Unitas 6498 modificato per ottenere l’affissione a regolatore dei minuti al 12, questo modello è l’unico Airman a carica manuale ad essere mai stato prodotto ed il suo splendido quadrante riprende il design del cockpit dell’aereo militare F-104 diffuso in tutto il mondo. La collezione di questo anno rimarrà purtroppo l’ultima vista con i suoi stessi occhi del patron della manifattura biennese. Infatti, a poche settimane dalla chiusura della fiera di Basilea del 2010, l’industria orologiera svizzera perderà in un sol botto, nel giro di pochi giorni, due dei suoi rappresentanti più significativi del dopoguerra: Hans Brechbuler e Nicholas Hayek (Swatch Group). Le ultime due cartucce di Katherina non sono però state sparate invano ed il bersaglio è solo uno: l’amato SST. Nel 2011 è infatti la volta dell’Airman SST chronograph con il quale la famiglia Brechbuhler si congeda dal grande pubblico (Katherina cede l’azienda a Stephen Lack ai primi di Giugno) e l’anno successivo (2012) dell’Airman SST 12, ultima creatura di Katherina presentata “postuma” a BaselWorld 2012. Fatta salva la nuova lunetta, l’SST 12 riprende in tutto e per tutto le forme della collezione presentata nel 2006 ma, in questo caso, la suddivisione sul quadrante delle ore diurne dalle ore notturne è evidenziato dalla indicazione AM/PM, tipica dei primissimi modelli.

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Re: Piccola collezione Glycine Airman

Messaggio da Giacomo » ven nov 06, 2020 8:12 am

Grazie mille per aver voluto condividere con tutti noi questa tua approfondita ricerca, circa 62 anni di storia. Molto interessante. Dopo il 2012 hanno prodotto ancora qualche cosa?

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Re: Piccola collezione Glycine Airman

Messaggio da Calico » ven nov 06, 2020 9:32 am

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Re: Piccola collezione Glycine Airman

Messaggio da Immobiliare » ven nov 06, 2020 9:55 am

Giacomo ha scritto:
ven nov 06, 2020 8:12 am
Grazie mille per aver voluto condividere con tutti noi questa tua approfondita ricerca, circa 62 anni di storia. Molto interessante. Dopo il 2012 hanno prodotto ancora qualche cosa?
Sì, la proprietà è passata a Stephen Lack e poi al gruppo Invicta. La produzione (collezione airman compresa) continua. Dopo che Eta ha "chiuso i rubinetti" sono passati a Sellita.

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Re: Piccola collezione Glycine Airman

Messaggio da ciclista » ven nov 06, 2020 1:22 pm

Bel articolo, grazie della condivisione. Glycine costruisce ottimi orologi e ha un suo pubblico di affezionati. Spero presenti qualche modello nuovo

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