
Come diavolo si apre questa cassa?
A cura di: Paolo Antolini
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Come diavolo si apre questa cassa?
Ho questo vecchio Tissot in un cassetto da sempre, appartenuto credo a un mio nonno negli anni 50. Il meccanismo marcia bene per cui vorrei provare a rimetterlo in sesto. Il problema è che non riesco ad aprire questa cassa tank. Il fondello sembra infilato in una scanalatura e tenuto al corpo della cassa da... delle specie di spine (non saprei come meglio chiamarle). Ho 2 apri cassa e ho provato anche con un coltello Opinel super sottile. Ma evidentemente mi sfugge qualcosa. Aiuto!!!

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Re: Come diavolo si apre questa cassa?
Sistema utilizzato anche da Seiko e Zenith negli anni '70. Sono come delle piccole balestre, di solito ad arco. Si infilano per interferenza dai fori laterali e si incastrano dentro ai due binari di cassa e fondello, facendo forza grazie alla elasticità della forma ad archetto. Vanno sfilate di lato. Se non vengono, mettere micro gocce di svitò oil dove si vedono i terminali, tenendo la cassa di lato, in modo da sfruttare la gravità: pazienza e tentativi.
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Re: Come diavolo si apre questa cassa?
Grazie mille Calico! Supponevo infatti che dovessi agire su quelle "spine". Secondo te è meglio agire tirando, magari con delle pinze molto appuntite (dato che spuntano entrambe da un lato), oppure spingendo? Magari con un cacciavite, o un leva-perni?Calico ha scritto: ↑sab giu 19, 2021 4:42 pmSistema utilizzato anche da Seiko e Zenith negli anni '70. Sono come delle piccole balestre, di solito ad arco. Si infilano per interferenza dai fori laterali e si incastrano dentro ai due binari di cassa e fondello, facendo forza grazie alla elasticità della forma ad archetto. Vanno sfilate di lato. Se non vengono, mettere micro gocce di svitò oil dove si vedono i terminali, tenendo la cassa di lato, in modo da sfruttare la gravità: pazienza e tentativi.
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Re: Come diavolo si apre questa cassa? - RISOLTO
Risolto, grazie mille! A posteriori (ovvio, come accade sempre
) posso dire che era semplice. E' bastato inserire un leva-perni nella scanalatura in corrispondenza della balestra e con qualche dolce colpetto di martello è spuntata dall'altra parte quanto bastava per poterla prendere con delle pinze e tirarla via. Sistema ingegnoso anche se decisamente troppo elaborato per conto mio. In pratica direi che servisse a migliorare la tenuta "stagna" tra le due casse. Già perché questo orologio è in una doppia cassa, e probabilmente da nuovo garantiva una certa resistenza all'acqua. Bene, ora posso procedere, grazie mille!

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Re: Come diavolo si apre questa cassa?
Sistema interessante, non lo conoscevo. Non si smette mai di imparare, grazie per la condivisione
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Re: Come diavolo si apre questa cassa?
Di nulla, figurati. Neanche io lo avevo mai visto prima.Andrea Servidio ha scritto: ↑sab giu 19, 2021 6:01 pmSistema interessante, non lo conoscevo. Non si smette mai di imparare, grazie per la condivisione
E onestamente non ne capisco molto il senso. Cioè, intendo dire, è sicuramente un sistema ingegnoso per ottenere la tenuta. La doppia cassa elimina la necessità del fondello e relativa guarnizione, e le due casse agiscono come una morsa sul vetro, che quindi tiene anch'esso con l'aiuto in questo caso sì di una guarnizione, e probabilmente da nuovo teneva bene. Forse questo sistema si è reso necessario per garantire la tenuta su questa particolare tipo di cassa "tank", con anche il vetro di forma rettangolare. Altrimenti, non ne riesco proprio a capire il motivo.
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Re: Come diavolo si apre questa cassa?
Negli anni '70 c'era tutto un sistema "creativo" che girava attorno agli orologi impermeabili, subacquei, waterproof. Ricordo sempre mio padre disperato quando, con al polso orologi di gran pregio, clienti fantasiosi decidevano di fare le prove più assurde, per poi lamentarsi che era entrata acqua, contrariamente a quanto era pubblicizzato nelle riviste del settore. E mio padre a sudare le sette camicie per rimediare a comportamenti che le ditte assolutamente non ricomprendevano nella garanzia.
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Re: Come diavolo si apre questa cassa?
Immagino. La gente è molto creativa nel combinare guai. Meno creativi in tal senso dei clienti però dovrebbero esserlo i produttori. Questo orologio per esempio, misura 25mm x 35mm, eppure "grazie" a tutto quel metallo usato per la doppia cassa pesa quanto i miei Vostok Amphibia, che sono grossi il doppio.Calico ha scritto: ↑sab giu 19, 2021 6:45 pmNegli anni '70 c'era tutto un sistema "creativo" che girava attorno agli orologi impermeabili, subacquei, waterproof. Ricordo sempre mio padre disperato quando, con al polso orologi di gran pregio, clienti fantasiosi decidevano di fare le prove più assurde, per poi lamentarsi che era entrata acqua, contrariamente a quanto era pubblicizzato nelle riviste del settore. E mio padre a sudare le sette camicie per rimediare a comportamenti che le ditte assolutamente non ricomprendevano nella garanzia.
Vostok Amphibia che tra l'altro venne progettato nel 1966 e che da allora non è cambiato molto nelle sue caratteristiche essenziali, e con un semplice fondello a vite con guarnizione, un plexiglass a pressione e una corona a vite garantisce la tenuta stagna almeno fino a 200 mt (in realtà ci sono video su youtube dove questi orologi resistono fino al triplo di quella pressione). Quindi insomma, i sistemi semplici ed efficaci per la tenuta esistevano già, perché inventarsene altri?

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Re: Come diavolo si apre questa cassa?
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Immagino. La gente è molto creativa nel combinare guai. Meno creativi in tal senso dei clienti però dovrebbero esserlo i produttori. Questo orologio per esempio, misura 25mm x 35mm, eppure "grazie" a tutto quel metallo usato per la doppia cassa pesa quanto i miei Vostok Amphibia, che sono grossi il doppio.
Vostok Amphibia che tra l'altro venne progettato nel 1966 e che da allora non è cambiato molto nelle sue caratteristiche essenziali, e con un semplice fondello a vite con guarnizione, un plexiglass a pressione e una corona a vite garantisce la tenuta stagna almeno fino a 200 mt (in realtà ci sono video su youtube dove questi orologi resistono fino al triplo di quella pressione). Quindi insomma, i sistemi semplici ed efficaci per la tenuta esistevano già, perché inventarsene altri?
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Questo si chiama progresso
Immagino. La gente è molto creativa nel combinare guai. Meno creativi in tal senso dei clienti però dovrebbero esserlo i produttori. Questo orologio per esempio, misura 25mm x 35mm, eppure "grazie" a tutto quel metallo usato per la doppia cassa pesa quanto i miei Vostok Amphibia, che sono grossi il doppio.
Vostok Amphibia che tra l'altro venne progettato nel 1966 e che da allora non è cambiato molto nelle sue caratteristiche essenziali, e con un semplice fondello a vite con guarnizione, un plexiglass a pressione e una corona a vite garantisce la tenuta stagna almeno fino a 200 mt (in realtà ci sono video su youtube dove questi orologi resistono fino al triplo di quella pressione). Quindi insomma, i sistemi semplici ed efficaci per la tenuta esistevano già, perché inventarsene altri?

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Questo si chiama progresso


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Re: Come diavolo si apre questa cassa?
Le case blasonate spesso, ancora oggi, si gloriano di produrre casse non con acciaio in fusione stampato o pressofuso, ma dal pieno, con fresature alla cnc. In effetti la sensazione di robustezza è notevole, ma nei tempi attuali è anche un fatto che la stragrande maggioranza richiede leggerezza al polso. Nonostante tutto, non posso che confermare la percentuale minoritaria di orologi venduti in alluminio o titanio rispetto a quelli in acciaio: il pubblico preferisce quest'ultimo o in alternativa sceglie la plastica; personalmente non lo condivido, ma sono obbligato a constatare il fenomeno.
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Re: Come diavolo si apre questa cassa?
Io non l'ho capito come si apre..dov erano infilate quelle asticelle?
- padefa
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Re: Come diavolo si apre questa cassa?
Adesso che ho aperto e pulito la cassa si dovrebbe vedere meglio. Mi scuso nuovamente per la qualità pessima delle foto: ho fatto cadere il telefonino una volta di troppo e la fotocamera se n'è uscita dal suo alloggiamento e quindi ora ha un gioco avanti/indietro di almeno un mm, mandando la messa a fuoco a farsi benedire.
Qui vedi l'alloggiamento delle balestre (o linguette, o barrette che dir si voglia)
Toglierle, se non c'è troppo sporco (e prima di pulire la cassa ce n'era a tonnellate) è semplicissimo. Si spinge da un lato la balestra con qualcosa di appuntito e sottile. Si può usare un cacciavite 0.6/0.8 ma io ho preferito un leva perni ché se lo rompo non m'importa molto (del cacciavite invece sì, e parecchio!)
Una volta che la balestra sporge a sufficienza dall'altro lato, è facilissimo prenderla con delle pinze e tirarla via
- padefa
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Re: Come diavolo si apre questa cassa?
Adesso ho capito, grazie

- Paolo Antolini
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Re: Come diavolo si apre questa cassa?
Di nulla, ci mancherebbe
