Il quarzo si consolida: Seiko 3822 e 3922

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A cura di: Paolo Antolini

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Il quarzo si consolida: Seiko 3822 e 3922

Messaggio da Zufolo » sab mar 31, 2018 10:40 am

Nel giorno di Natale 1969 i giapponesi avevano vinto la gara del quarzo, presentando il Seiko Astron 35SQ. Gli svizzeri, pur avendo già pronto il CEH Beta 21 sarebbero stati in grado di rispondere solo alla fiera di Basilea del 1970.
Tutti però sapevano che questo primato tecnico non avrebbe avuto un effettivo riscontro nelle vendite. I 35SQ erano stati prodotti in soli 1.800 esemplari - tutti incassati in oro - e venduti all' astronomica cifra di 450.000 yen: per capirsi, la Toyota Corolla ne costava 435.000. Inoltre, il movimento era fragile e molti tornavano in assistenza. Alcuni problemi furono risolti col 36SQ, che introduceva gli integrati CMOS.
Occorreva comunque dargli un seguito effettivamente industrializzabile. La Seiko fin dal 1959 aveva due sussidiarie distinte che si occupavano di orologi, Suwa Seikosha e Daini Seikosha. Tra i due stabilimenti esisteva una vera e propria concorrenza che portava alla produzione di calibri diversi. Per esempio, mentre Suwa produceva i calibri crono automatici (forse i primi al mondo) 613x, Daini rispondeva con i 70xx di cui abbiamo parlato qui. Suwa nel 1985 diventò Seiko Epson, mentre Daini dette vita a Seiko Instruments.

Questa concorrenza venne applicata nel 1970 anche ai movimenti al quarzo. Suwa iniziò a progettare il calibro 38xx, mentre Daini si applicò al 39xx.
Entrambi erano termocompensati e dovevano essere in grado di ricevere la certificazione VFA di Seiko: la sigla sta per Very Fine Adjustement e distingueva quegli esemplari regolati in fabbrica per stare in +-5 secondi AL MESE.
Curiosamente, le strade presero direzioni per certi versi simili ai progetti Alpha e Beta di CEH: pur a parità di guida - sempre quarzo - i due calibri si differenziarono per il motore.

Il calibro 38xx è un' evoluzione del 35SQ , quindi un movimento - pure molto elegante alla vista - con una minuscola schedina ed un motore passo-passo.
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Nelle revisioni successive sia il quarzo che il chip diverranno più piccoli.

Il calibro 39xx prende invece un aspetto completamente diverso, la cui forma rettangolare ricorda il beta 21 stesso o l' Omega 1500.
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Il motore è concettualmente identico all' Omega 1500 e simile al Roamer Micro Quartz e al Rolex 5055 (quest' ultimo anch'esso termocompensato).
le due grosse bobine fanno ruotare un' ancora che tramite il rubino fa avanzare la ruota secondi e poi torna immediatamente al suo posto. Un cricchetto con un altro rubino tiene intanto ferma la ruota.
Qui sotto si vede il motore.
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L' orologio ha un' elegante e molto ben rifinita (d' altronde siamo sempre intorno ai 100.000 yen) cassa rettangolare in due pezzi.
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la cui forma è obbligata dal discreto spessore del movimento.
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Il led è coperto da un cappuccio a foggia di diamante e lampeggia in corrispondenza dello scatto; il suo scopo è indicare che le pile stanno per esaurirsi.....smettendo di lampeggiare :-) .
La cassa è in due pezzi, e per cambiare le pile va smontato praticamente tutto: tramite due mollette nascoste tra le anse si toglie la cornice superiore e il vetro (di vetro, tagliato a sua volta a diamante e con la scritta "Quartz" incisa all' interno); poi con una levetta nascosta ad ore 2 sul quadrante si sfila la tige ed infine si toglie il movimento dalla metà inferiore della cassa.
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Le pile sono ben due SR44 in parallelo.
Questo movimento fu presentato nel 1972 e prodotto fino al 1974.
I calibri 3822 e 3922 avevano la data, i 3823 e 3923 anche il giorno della settimana in due lingue.
Ultima modifica di Zufolo il sab mar 31, 2018 11:29 am, modificato 1 volta in totale.
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Re: Il quarzo si consolida: Seiko 3822 e 3922

Messaggio da Paolo Antolini » sab mar 31, 2018 11:12 am

Un altro bel post di qualità grazie.
Ad maiora

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Re: Il quarzo si consolida: Seiko 3822 e 3922

Messaggio da Calico » sab mar 31, 2018 1:44 pm

Belli! Bastava toccare il circuito senza il bracciale antistatico per rischiare di fulminarli.

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