I misteri di Piaget
A cura di: Paolo Antolini
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I misteri di Piaget
Per gli "amanti del mistero"...vorrei proporre una piccola ricerca che lascia più di un punto interrogativo
Il calibro Piaget 9P , nato nel 1956 e commercializato l'anno successivo, si guadagnò la palma di uno dei più sottili movimenti manuali del mondo vantando 19.800 A / h con solo 89 componenti ( per la cronaca misurava 20,5 mm x 2,00 mm!) ma stupiva anche per la sua incredibile (ancora oggi) affidabilità e robustezza
Ma Piaget ritenne di poterlo migliorare con una successiva evoluzione conosciuta come 9P2, un movimento da 20,5 mm x 2,15 mm sempre con 19.800 A / h, ma con solo 86 componenti e lo spessore aggiuntivo è dovuto al fatto che la molla di equilibrio è incollata sul perno e il colletto è un tipo greiner che non può essere rimosso mentre è presente anche una vite micro-metrica per regolarne la velocità.
Non ho notizie circa l'effettiva data in cui il 9P2 sostituì, di fatto, il 9P ma ho conoscenza di modelli, che negli anni 90, montavano tale calibro e...cosa alquanto "strana" alcuni di essi ancora erano indicati come "9P movement" !
Restano le domande ( cui io non sono riuscito a dare risposta) :
- Che fine ha fatto il 9P1 ???... Non è mai esistito ??...Perché Piaget ritenne di catalogare il nuovo calibro come 9P2 ? E perché , se vi fu una evoluzione intermedia, di essa non vi è più traccia?
Il calibro Piaget 9P , nato nel 1956 e commercializato l'anno successivo, si guadagnò la palma di uno dei più sottili movimenti manuali del mondo vantando 19.800 A / h con solo 89 componenti ( per la cronaca misurava 20,5 mm x 2,00 mm!) ma stupiva anche per la sua incredibile (ancora oggi) affidabilità e robustezza
Ma Piaget ritenne di poterlo migliorare con una successiva evoluzione conosciuta come 9P2, un movimento da 20,5 mm x 2,15 mm sempre con 19.800 A / h, ma con solo 86 componenti e lo spessore aggiuntivo è dovuto al fatto che la molla di equilibrio è incollata sul perno e il colletto è un tipo greiner che non può essere rimosso mentre è presente anche una vite micro-metrica per regolarne la velocità.
Non ho notizie circa l'effettiva data in cui il 9P2 sostituì, di fatto, il 9P ma ho conoscenza di modelli, che negli anni 90, montavano tale calibro e...cosa alquanto "strana" alcuni di essi ancora erano indicati come "9P movement" !
Restano le domande ( cui io non sono riuscito a dare risposta) :
- Che fine ha fatto il 9P1 ???... Non è mai esistito ??...Perché Piaget ritenne di catalogare il nuovo calibro come 9P2 ? E perché , se vi fu una evoluzione intermedia, di essa non vi è più traccia?
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Re: I misteri di Piaget
Buonasera,
Il calibro 9P1 esiste e ne ho le prove a meno che non si tratti di un photoshop, posto una foto
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Re: I misteri di Piaget
Questi post mi mandano in estasi! Grazie a entrambi
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Re: I misteri di Piaget
Orlando, per favore, che misura ha il 9P1 che hai mostrato?
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Re: I misteri di Piaget
Io, come dicevo, non ne avevo trovato traccia e, in proposito, la stessa Piaget è piuttosto "fumosa" ! In verità...la mia piccola provocazione tendeva proprio ad allargare il discorso e vi sono oltremodo grato per gli interventi !
In verità devo anche aggiungere, però, che non è questo l'unico caso in cui marchi che si pongono nell'alta fascia dell'orologeria...restano, per così dire, un po' "nascosti" quando si tratta di specificare i calibri che animano alcuni dei loro modelli.
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Re: I misteri di Piaget
Una nota un po' triste è quella sul mercato di questi pezzi: lo so per esperienza diretta, avendone proposto (con un certo entusiasmo) un buon numero negli anni scorsi in asta.
Anche tenuti come NOS (di fatto, nuovi fiammanti ancora col cartellino del negozio) e magari belli dal punto di vista del vintage, con quadranti in pietra dura, ecc. erano completamente snobbati dagli acquirenti. Un peccato, perché parliamo di oggetti di qualità sia sotto il profilo meccanico che dal punto di vista estetico.
Se si pensa a quali prezzi venivano proposti in vendita nuovi, si rabbrividisce!
Anche tenuti come NOS (di fatto, nuovi fiammanti ancora col cartellino del negozio) e magari belli dal punto di vista del vintage, con quadranti in pietra dura, ecc. erano completamente snobbati dagli acquirenti. Un peccato, perché parliamo di oggetti di qualità sia sotto il profilo meccanico che dal punto di vista estetico.
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Re: I misteri di Piaget
Non posso che concordare! In special modo se parliamo del nostro mercato interno dove pare siano oramai conosciuti solo i Rolex immaginati (a torto) come fascia alta e al top e i Seiko visti (a torto) solo come orologi da poca spesa e di fascia medio bassa! Questi marchi...inoltre, sono parecchio di nicchia e offrono, oltre che delle meccaniche "particolari" anche degli orologi/gioiello a prezzi non proprio alla portata di ogni tasca !)Marisa Addomine ha scritto: ↑sab dic 15, 2018 10:52 amUna nota un po' triste è quella sul mercato di questi pezzi: lo so per esperienza diretta, avendone proposto (con un certo entusiasmo) un buon numero negli anni scorsi in asta.
Anche tenuti come NOS (di fatto, nuovi fiammanti ancora col cartellino del negozio) e magari belli dal punto di vista del vintage, con quadranti in pietra dura, ecc. erano completamente snobbati dagli acquirenti. Un peccato, perché parliamo di oggetti di qualità sia sotto il profilo meccanico che dal punto di vista estetico.
Se si pensa a quali prezzi venivano proposti in vendita nuovi, si rabbrividisce!
Non solo Piaget, ovviamente, ma anche altri marchi come i Chopard LUC...Bovet - Greubel Forsey - e persino i più noti Ulysse Nardin e Girard Perregaux ! Tutti snobbati e molto poco apprezzati nel caso di rivendita!
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Re: I misteri di Piaget
Condivido lo sconcerto e aggiungo che è un segno dei tempi. Dovremmo interrogarci su varie cose: quale sia la qualità che conferisce a un pezzo quel plusvalore che trasforma un semplice oggetto di arte piuttosto che prezioso, in una specie di cassaforte: un mezzo per investire, salvaguardare, quando non trasportare capitali anche e soprattutto trasferirli da un paese a un altro. Evidentemente non è dovuto al solo merito storico dell'oggetto, ma serve un quid in più, che sia dovuto a fama pubblicitaria o all'incontro tra quell'oggetto e un personaggio famoso o qualcosa d'altro non saprei, ma certamente in questo periodo prolungato di grave crisi internazionale, i clienti che acquistano un oggetto di valore per puro godimento personale scarseggiano fortemente. Invece è aumentata la richiesta, anche se riferibile a minor numero di soggetti, di acquisto oer investimento e, purtroppo, il miglior investimento è quello che rende di più, a scapito della remuneratività dell'oggetto acquistato. Ho scritto di impulso e a sensazione, senza nessuna competenza specifica, ma solo quale mero osservatore del mercato e anche da una collocazione piuttosto marginale, giusto per stimolare una riflessione; quindi mi scuso per le mie inesattezze dovute alla mia inesperienza e mi aspetto che chi può induviduare punti deboli nella mia analisi non esiti a farlo, poiché l'argomento è piuttosto interessante
Grazie dell'interbento Wolf: ho letto mentre postavo. Circa i modelli di fascia più bassa, però, il discorso secondo me esula da quello di Marisa e mi piacerebbe analizzarlo a parte, anche affrontando le responsabilità commerciali dei fabbricanti stessi
Grazie dell'interbento Wolf: ho letto mentre postavo. Circa i modelli di fascia più bassa, però, il discorso secondo me esula da quello di Marisa e mi piacerebbe analizzarlo a parte, anche affrontando le responsabilità commerciali dei fabbricanti stessi
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Re: I misteri di Piaget
Condivisibile anche quanto dice Calico, ma, a mio parere, il punto focale risiede altrove; ossia bisognerebbe scindere la passione per la bella orologeria da altri fattori come quello della "capitalizazione" o anche , semplicemente, quello del desiderio di "apparire" .
Mi spiego meglio : ho spesso notato che ogni qualvolta mi capita di postare un orologio appena fuori dal comune...invariabilmente mi giunge la domanda " che movimento monta??" e...se voglio provare a fare una piccola "provocazione"...ho anche notato che non importa se la mia risposta è "a casaccio"! Che io dica Felsa, Myota, ETA, Landeron o Lemania...spesso non fa differenza alcuna per il richiedente
Morale...lui vuole solo poterne parlare senza sprecarsi a far ricerche in merito e/o approfondire le proprie conoscenze e ciò anche se non è proprio interessato a fare un acquisto per poter capitalizare
In fondo..l'attuale platea si divide tra veri appassionati (pochi) , acquirenti Rolex che mirano ad una rivalutazione di quanto speso (molti) e finti cultori che cercano una certa snobistica visibilità disposti a spendere cifre non eccessive per un orologio che permetta loro di apparire nella cerchia delle conoscenze
Rimedi a questa situazione...bisognerebbe che ogni singolo forum ne trovasse all'interno dei suoi iscritti cercando di incrementare le conoscenze e la passione. ( Sempre a mio parere)
Mi spiego meglio : ho spesso notato che ogni qualvolta mi capita di postare un orologio appena fuori dal comune...invariabilmente mi giunge la domanda " che movimento monta??" e...se voglio provare a fare una piccola "provocazione"...ho anche notato che non importa se la mia risposta è "a casaccio"! Che io dica Felsa, Myota, ETA, Landeron o Lemania...spesso non fa differenza alcuna per il richiedente
Morale...lui vuole solo poterne parlare senza sprecarsi a far ricerche in merito e/o approfondire le proprie conoscenze e ciò anche se non è proprio interessato a fare un acquisto per poter capitalizare
In fondo..l'attuale platea si divide tra veri appassionati (pochi) , acquirenti Rolex che mirano ad una rivalutazione di quanto speso (molti) e finti cultori che cercano una certa snobistica visibilità disposti a spendere cifre non eccessive per un orologio che permetta loro di apparire nella cerchia delle conoscenze
Rimedi a questa situazione...bisognerebbe che ogni singolo forum ne trovasse all'interno dei suoi iscritti cercando di incrementare le conoscenze e la passione. ( Sempre a mio parere)
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Re: I misteri di Piaget
Resto dell' idea che il mercato sia fatto di domanda e di offerta, e se la domanda non c'è il prezzo scende. Gli oggetti vanno e vengono dalle mode.Calico ha scritto: ↑sab dic 15, 2018 12:10 pmCondivido lo sconcerto e aggiungo che è un segno dei tempi. Dovremmo interrogarci su varie cose: quale sia la qualità che conferisce a un pezzo quel plusvalore che trasforma un semplice oggetto di arte piuttosto che prezioso, in una specie di cassaforte: un mezzo per investire, salvaguardare, quando non trasportare capitali anche e soprattutto trasferirli da un paese a un altro. Evidentemente non è dovuto al solo merito storico dell'oggetto, ma serve un quid in più, che sia dovuto a fama pubblicitaria o all'incontro tra quell'oggetto e un personaggio famoso o qualcosa d'altro non saprei, ma certamente in questo periodo prolungato di grave crisi internazionale, i clienti che acquistano un oggetto di valore per puro godimento personale scarseggiano fortemente. Invece è aumentata la richiesta, anche se riferibile a minor numero di soggetti, di acquisto oer investimento e, purtroppo, il miglior investimento è quello che rende di più, a scapito della remuneratività dell'oggetto acquistato. Ho scritto di impulso e a sensazione, senza nessuna competenza specifica, ma solo quale mero osservatore del mercato e anche da una collocazione piuttosto marginale, giusto per stimolare una riflessione; quindi mi scuso per le mie inesattezze dovute alla mia inesperienza e mi aspetto che chi può induviduare punti deboli nella mia analisi non esiti a farlo, poiché l'argomento è piuttosto interessante
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Se pensate a cosa non costava un' armatura da parata lombarda nel '300 (ve lo dico io: un appartamento) e che nell' '800 Federico Stibbert le comprava a scatolate per il suo museo...
D'altronde, anche il vero intenditore dovrebbe esserne felice: con poca spesa compra pezzi eccellenti. Se si lamenta dei prezzi bassi anche lui, forse, più che un intenditore è un investitore
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Re: I misteri di Piaget
Comprendo e da un lato mi dispiace vedere questi bei orologi così bistrattati. Dal punto di vista collezionistico però mi stupisce che non siano apprezzati come devrebbero essere, perchè Piaget ha fatto e fa dei bei orologi che meritano più attenzione. Sicuramente un buon Piaget lo porterei su abito elegante e con molta soddisfazione.Marisa Addomine ha scritto: ↑sab dic 15, 2018 10:52 amUna nota un po' triste è quella sul mercato di questi pezzi: lo so per esperienza diretta, avendone proposto (con un certo entusiasmo) un buon numero negli anni scorsi in asta.
Anche tenuti come NOS (di fatto, nuovi fiammanti ancora col cartellino del negozio) e magari belli dal punto di vista del vintage, con quadranti in pietra dura, ecc. erano completamente snobbati dagli acquirenti. Un peccato, perché parliamo di oggetti di qualità sia sotto il profilo meccanico che dal punto di vista estetico.
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Re: I misteri di Piaget
Ho avuto occasione di misurare un Calibro 9P è 20,47 mm, a vederlo smontato sembra piccolissimo, quando è incassato le dimensioni non si notano ed è montabile in orologi sottili.
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Re: I misteri di Piaget
Il 9P1 è un 9P col portapitone mobile ed il 9P2 è un 9P1 con l'incabloc