Il diapason muove anche i cronografi: ESA 9210

Il mondo degli orologi da polso, vintage e moderni.

A cura di: Paolo Antolini

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Il diapason muove anche i cronografi: ESA 9210

Messaggio da Zufolo » mer feb 28, 2018 11:58 pm

Una volta risolti i problemi di licenza e royalties con Bulova con una transazione che prevedeva un milione una tantum e un tot di dollari per ogni calibro venduto, nel 1969 arrivano sul mercato i calibri "Mosaba" ESA 9162 di Ebauches SA. Omega li denomina 1250.
A quel punto ESA si preoccupa di avere a listino anche un cronografo mosso con questa tecnologia, ma anziché sviluppare un movimento da zero preferisce incaricare la Dubois Dépraz di creare un modulo cronografico da infilare a mo' di panino tra il motore e la platina col datario.
Nel 1972 il progetto è pronto e il calibro ESA 9210 (Per Omega è il calibro 1260) viene presentato a Basilea. Nella stessa fiera viene presentato il calibro ESA 9164 (Omega 1255), versione col datario settimanale del 9162.
La denominazione commerciale di Omega è Speedsonic f300, il movimento è certificato cronometro COSC, le vendite iniziano nel 1973 e vanno avanti fino al 1976, quando tutti gli orologi diapason escono di produzione (Bulova andrà avanti con gli Accutron fino al 1977).

Eccolo ovviamente inserito in un' automobile di prestigio:
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La cassa tonneau è diversa da quella di tutti gli Speedmaster del periodo, la ghiera è interna. Esiste anche in versione laminata oro che al giorno d' oggi, vista la dimensione di 42 mm, risulta vagamente pacchiana. Sul fondello c'è il bassorilievo col cavalluccio Seamaster. Nella versione oro è invece a malapena inciso e tende a sparire col tempo.

Dato che il modulo cronografico è separato dal resto del movimento, pulsanti e corona risultano sfalsati. La corona è piccola, ad indicare che in un movimento elettrico (e, va da sé, di precisione superiore) non c'è quasi mai bisogno di utilizzarla.
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Il lato che trovo affascinante è che secondi, minuti e ore cronografici si muovono in continuo, come i secondi dell' ora. Resettando il crono, le sfere tornano a posto all' istante, in maniera invisibile all' occhio umano.

E' stato prodotto anche in forma "lobster", la cui originalità del design a mio avviso nella produzione contemporanea è andata del tutto perduta.
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Nei tre anni di produzione ESA ha realizzato complessivamente 21.000 movimenti.
Nel dettaglio:
12.000 Omega 1255, gli unici color rame.
3.000 Longines L749.2
3.000 Certina C-Tronic Chronolympic 749
3.000 Baume & Mercier Tronosonic Chronograph 19210.
Questi ultimi sono rifiniti un po' meglio, color nickel e lavorati a cotes de génève, ma di questi ve ne parlo in un prossimo capitolo.
Infine, qualche foto del modulo cronografico. Immagini prese da internet; io non mi azzardo a smontare la parte crono, limitandomi a riparare il motore che in ogni caso rappresenta il 99% dei problemi di questo orologio.
Lato motore:
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Lato quadrante:
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Smontando le navette sono visibili i martelli di reset.
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Re: Il diapason muove anche i cronografi: ESA 9210

Messaggio da roberts17 » gio mar 01, 2018 8:50 am

Quasi quasi comincio a cambiare opinione sugli orologi 'con le pile' :D :D .. Questo, per mia ignoranza, non lo conoscevo.. o meglio non sapevo che Omega avesse prodotto movimenti su licenza Bulova. Grazie di avercene parlato in maniera così dettagliata. 👍
Quello al tuo polso è molto bello e ben tenuto. Complimenti. .😊😊
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Re: Il diapason muove anche i cronografi: ESA 9210

Messaggio da Zufolo » gio mar 01, 2018 9:29 am

roberts17 ha scritto:
gio mar 01, 2018 8:50 am
Quasi quasi comincio a cambiare opinione sugli orologi 'con le pile' :D :D .. Questo, per mia ignoranza, non lo conoscevo.. o meglio non sapevo che Omega avesse prodotto movimenti su licenza Bulova. Grazie di avercene parlato in maniera così dettagliata. 👍
Quello al tuo polso è molto bello e ben tenuto. Complimenti. .😊😊
Dopo un anno di trattative Ebauches SA finalmente nel 1968 ottiene la licenza da Bulova, in quanto con la sua creazione infrangeva comunque i brevetti che Hetzel registrò in Svizzera per conto della casa americana. I brevetti di Hetzel furono superati solo da Hetzel stesso col calibro Omega 1220-1230 "Megasonic", di cui abbiamo parlato qui, peraltro sempre in forma di lobster, e qui in forma di tasca.
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Re: Il diapason muove anche i cronografi: ESA 9210

Messaggio da Max70 » gio mar 01, 2018 10:07 am

La cura dei dettagli Omega prescinde dalla tipologia di movimento, concordo con Roberts, veramente un bel polso, preferisco il primo modello al lobster.
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Re: Il diapason muove anche i cronografi: ESA 9210

Messaggio da gio64 » gio mar 01, 2018 11:34 am

wow che bello . Non sapevo che esistevano dei diapason per i polso
IL PANE DURO , NON è DURO . E NON AVERE IL PANE CHE è DURA

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Re: Il diapason muove anche i cronografi: ESA 9210

Messaggio da Zufolo » lun mar 12, 2018 9:42 pm

Proseguiamo: come abbiamo detto nel primo post, Omega non produsse il calibro cronografico solo per sé ma ne realizzò 21.000 esemplari, di cui oltre la metà (12.000) vendute a proprio nome e 3.000 ciascuno per le altre 3 marche, meglio rifiniti.

Iniziamo da Longines. Per questa casa il calibro prende il nome di L749.2
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Il cronografo viene prodotto in cassa sia tonda che quadrata, di misura relativamente piccola (36 mm) ma di un certo spessore obbligato dal fatto di essere composto da tre moduli separati e sovrapposti, come abbiamo detto la volta scorsa.
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Il modulo motore è intercambiabile con i calibri solo tempo, sostituendo la seconda ruota indice: bobine, diapason, cricchi e prima ruota sono uguali.
Il codice ESA è inciso sul ponte, alla base del diapason.
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Re: Il diapason muove anche i cronografi: ESA 9210

Messaggio da Zufolo » lun mar 12, 2018 9:50 pm

La seconda casa che prendiamo in considerazione è Certina, che realizza il cronografo denominato "C-Tronic Chronolympic".
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Questo modello è più grosso e ancora più spesso, a sottolineare la vocazione sportiva.
L' esemplare qui ritratto è però privo della corona originale e ha il datario settimanale sostituito con uno di provenienza Omega: l' originale ha i numeri da 1 a 7, con quest' ultimo in rosso.
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La rifinitura è analoga al Longines:
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Re: Il diapason muove anche i cronografi: ESA 9210

Messaggio da Zufolo » lun mar 12, 2018 9:56 pm

Dulcis in fundo, il marchio più prestigioso a presentare un cronografo diapason è stata Baume & Mercier, col modello "Tronosonic Chronograph"
L' aspetto è il più massiccio del lotto: 41 mm, pari al corrispondente Omega.
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Il quadrante nero con piccoli quadranti bianchi e secondi cronografici rossi crea a mio parere un aspetto molto elegante.
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La corona non è segnata, mentre il fondello lo è solo all' interno.
Il nome dato al movimento è BM19210.
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Re: Il diapason muove anche i cronografi: ESA 9210

Messaggio da Zufolo » lun mar 12, 2018 10:06 pm

Avevo detto dulcis in fundo..... ebbene, vi ho mentito!


C'è un ultimo cronografo esistente: Derbysonic chronograph
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Il nome non dirà molto, ma in realtà sotto queste mentite spoglie si nasconde il Longines Ultronic Chronograph. La maison infatti riutilizzò questo marchio per smerciare i calibri invenduti. Si nota infatti una rifinitura superiore a quello che ci si potrebbe aspettare da un brand anonimo e - per chi ha l' occhio buono - si possono notare sotto la "B" e la "O" i forellini in cui nei corrispondenti Longines andava ad incastrarsi la clessidra alata.

Per chi proprio non ci vede, in ogni caso, corona e fibbia tradiscono l' origine nobile:
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Il movimento è privo di targhetta identificativa.
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Con questo abbiamo finito davvero.
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Re: Il diapason muove anche i cronografi: ESA 9210

Messaggio da DAC » lun mar 12, 2018 10:40 pm

Ed io che pensavo che il diapason lo montasse solo Bulova ! :o Grazie per questa documentazione ;)

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Re: Il diapason muove anche i cronografi: ESA 9210

Messaggio da roberts17 » mar mar 13, 2018 9:33 am

Comincio davvero a cambiare idea sugli "orologi con le pile".. quelli che hai postato fanno parte della tua collezione? Complimenti! !! Sono in eccellenti condizioni. .. una domanda.. a ore 12 del Certina c'è una piccola lancetta con a lato due segni - - .. cos'è? ? Mica sarà un indicatore di carica residua?
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Re: Il diapason muove anche i cronografi: ESA 9210

Messaggio da Zufolo » mar mar 13, 2018 9:53 am

roberts17 ha scritto:
mar mar 13, 2018 9:33 am
Comincio davvero a cambiare idea sugli "orologi con le pile".. quelli che hai postato fanno parte della tua collezione? Complimenti! !! Sono in eccellenti condizioni. .. una domanda.. a ore 12 del Certina c'è una piccola lancetta con a lato due segni - - .. cos'è? ? Mica sarà un indicatore di carica residua?
No, sono i secondi, come in tutti i 9210. Il non aver disegnato l' intero quadrante lascia spazio libero per inserire logo e marchio.
Il tuo punto di vista però non è del tutto insensato: per me in questo tipo di orologi la sfera dei secondi funge davvero da indicatore di funzionamento/stato della batteria. Per abitudine guardo i secondi solo per questo scopo: se del tutto fermi o vanno a scatti la pila ci sta lasciando oppure l' orologio ha bisogno di coccole.
L' aspettativa di vita delle pile (344 o 301 a seconda dello spazio disponibile) è circa un anno. Sotto questa durata è opportuna una pulita.
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Re: Il diapason muove anche i cronografi: ESA 9210

Messaggio da DAC » mar mar 13, 2018 10:38 am

Pensavo che le batterie durassero almeno 2 anni. Qual'è il motivo per qui queste durano solo un anno? Il diapason consuma più dei normali quarzo?

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Re: Il diapason muove anche i cronografi: ESA 9210

Messaggio da Zufolo » mar mar 13, 2018 11:11 am

DAC ha scritto:
mar mar 13, 2018 10:38 am
Pensavo che le batterie durassero almeno 2 anni. Qual'è il motivo per qui queste durano solo un anno? Il diapason consuma più dei normali quarzo?
Il consumo di energia è un problema che ha tormentato l' orologeria elettrica per degli anni, insieme a quello della miniaturizzazione delle pile.
I principi sfruttati dal diapason, alla fine, sono quelli di Léon Hatot della seconda metà dell' '800; quindi non mancava la tecnologia ma la riduzione in scala. I produttori - ad iniziare da Lip, Hamilton e Bulova - avevano prototipi funzionanti già dagli anni '50, ma spesso richiedevano due pile.

Tutti questi sistemi consumano molto più di un quarzo moderno perché sono più grossi e sempre in movimento. Un quarzo con motore passo passo è costantemente acceso, ma eccita il motore per pochi centesimi al secondo o in alcuni modelli addirittura al minuto.

Difatti orologi contemporanei in cui il movimento si muove a frequenze più alte dell' 1 Hz usuale, come il Bulova Precisionist (16 Hz), il Bulova BA101.10 (8 Hz) o il Mondaine 58-02 (4 Hz) sono costretti ad utilizzare pile a 3V per assicurare una durata accettabile pur avendo comunque meno parti in movimento di un diapason.

Orologi al quarzo dello stesso periodo (anni '70) hanno consumi analoghi, primo perché il cristallo di quarzo era molto più grosso in quanto tagliato a mano e secondo perché i motori, risonatori, oscillatori e bilancieri erano a loro volta più grandi. Il risonatore del Longines 6512 è talmente grosso che senti vibrare l' intero orologio, e difatti la pila arriva a fatica ad un anno.
Ultima modifica di Zufolo il mar mar 13, 2018 11:19 am, modificato 1 volta in totale.
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Re: Il diapason muove anche i cronografi: ESA 9210

Messaggio da DAC » mar mar 13, 2018 11:15 am

Ora che mi ci fai pensare, mia madre ha un orologio senza sfera dei secondi che ha uno scatto della lancetta dei minuti ogni 20 secondi. Mi chiese di cambiarle la batteria dopo 3 anni !

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Re: Il diapason muove anche i cronografi: ESA 9210

Messaggio da Zufolo » mar mar 13, 2018 11:32 am

DAC ha scritto:
mar mar 13, 2018 11:15 am
Ora che mi ci fai pensare, mia madre ha un orologio senza sfera dei secondi che ha uno scatto della lancetta dei minuti ogni 20 secondi. Mi chiese di cambiarle la batteria dopo 3 anni !
I Timex M43-M44, pensati per essere piccoli ed economici, si muovevano davvero una volta al minuto.... 0,016 Hz.
Timex_M43.jpg
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Re: Il diapason muove anche i cronografi: ESA 9210

Messaggio da DAC » mar mar 13, 2018 12:30 pm

Zufolo ha scritto:
mar mar 13, 2018 11:32 am
DAC ha scritto:
mar mar 13, 2018 11:15 am
Ora che mi ci fai pensare, mia madre ha un orologio senza sfera dei secondi che ha uno scatto della lancetta dei minuti ogni 20 secondi. Mi chiese di cambiarle la batteria dopo 3 anni !
I Timex M43-M44, pensati per essere piccoli ed economici, si muovevano davvero una volta al minuto.... 0,016 Hz.
Immagino che in questi casi era meglio portare a cambiare la pila dopo 2 anni piuttosto che aspettare la sua scarica completa e magari ritrovarsi con una fuoriuscita di acido!

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Re: Il diapason muove anche i cronografi: ESA 9210

Messaggio da Calico » mar mar 13, 2018 1:42 pm

Il bracciale B&M è quasi identico a quello dello Zenith El Primero (Bascula) del 1969.
Ultima modifica di Calico il mar mar 13, 2018 2:31 pm, modificato 1 volta in totale.

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Re: Il diapason muove anche i cronografi: ESA 9210

Messaggio da roberts17 » mar mar 13, 2018 2:29 pm

Zufolo ha scritto:
mar mar 13, 2018 9:53 am
roberts17 ha scritto:
mar mar 13, 2018 9:33 am
Comincio davvero a cambiare idea sugli "orologi con le pile".. quelli che hai postato fanno parte della tua collezione? Complimenti! !! Sono in eccellenti condizioni. .. una domanda.. a ore 12 del Certina c'è una piccola lancetta con a lato due segni - - .. cos'è? ? Mica sarà un indicatore di carica residua?
No, sono i secondi, come in tutti i 9210. Il non aver disegnato l' intero quadrante lascia spazio libero per inserire logo e marchio.
Il tuo punto di vista però non è del tutto insensato: per me in questo tipo di orologi la sfera dei secondi funge davvero da indicatore di funzionamento/stato della batteria. Per abitudine guardo i secondi solo per questo scopo: se del tutto fermi o vanno a scatti la pila ci sta lasciando oppure l' orologio ha bisogno di coccole.
L' aspettativa di vita delle pile (344 o 301 a seconda dello spazio disponibile) è circa un anno. Sotto questa durata è opportuna una pulita.
confermo quanto dici... nel Tissot che ho postato in "oggi al polso" mi sono appena accorto che la lancetta dei secondi avanza con scatti di 4 secondi per volta.. La pila ci sta abbandonando.. Quindi una forma di "controllo di carica residua" la svolge...
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Re: Il diapason muove anche i cronografi: ESA 9210

Messaggio da Zufolo » mar mar 13, 2018 4:48 pm

roberts17 ha scritto:
mar mar 13, 2018 2:29 pm
confermo quanto dici... nel Tissot che ho postato in "oggi al polso" mi sono appena accorto che la lancetta dei secondi avanza con scatti di 4 secondi per volta.. La pila ci sta abbandonando.. Quindi una forma di "controllo di carica residua" la svolge...
Non è del tutto così. I chip che comandano i quarzi hanno una funzione apposita per questo: quando la tensione scende sotto un certo livello diminuiscono la frequenza di azionamento del motore per risparmiare energia.
Nei diapason la cosa è involontaria: quando la tensione scende l' ampiezza di oscillazione del diapason cala tanto da non riuscire spesso ad agganciare col cricco il dente successivo (ricordatevi che ci sono circa 300 denti da 10 micron sulla ruota indice).I diapason sono costruiti per avere un' oscillazione all' altezza del cricco in grado di far avanzare la ruota di circa 1,5 denti e poi di arretrare di 0,5 denti quando il diapason torna indietro, finché non interviene il secondo cricco a fermare l' arretramento. C'è quindi una certa tolleranza di funzionamento (sempre in termini di micron, s' intende).
Dal momento che il diapason vibra a 300 Hz, se in un secondo, per dire, solo la metà delle volte aggancia un dente, vedi che la sfera secondi si ferma e riparte. Si vedono andare progressivamente indietro finché si fermano del tutto.
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