La casa fu fondata da Joseph Bulova, svizzero che nel 1870 sbarcò a New York aprendo una propria gioielleria. Nel 1912 costruì una fabbrica di orologi a Bienne (Svizzera) che presentava in nuce elementi della catena di montaggio, che poi fu portata a compimento da Fred Lip nel dopoguerra nei suoi stabilimenti di Besançon. Nel 1919 iniziò a vendere i suoi orologi.
Nel 1927, per effettuare accurate misurazioni del tempo, fece costruire al centro di Manhattan l’Osservatorio Bulova, la prima installazione del suo tipo in cima ad un grattacielo.
Il vulcanico Bulova non si accontentava mai, e fu così che nel 1926 inventò in pratica quello che oggi noi conosciamo come “il segnale orario”, via radio: "At the tone, it’s eight o’clock, Bulova Watch Time".
Saltando qualche decennio arriviamo alla fine del secolo, dove Bulova si è seduta sugli allori, non producendo più calibri innovativi: finisce che nel 2008 viene rilevata da Citizen per 250 milioni di $. Con i giapponesi esistevano già accordi commerciali, tanto che negli anni '70 furono gli unici ad avere la licenza di costruire i movimenti diapason (principalmente 218 e 219, che si chiamarono Citizen Unisonic), cosa della quale Bulova era sempre stata molto gelosa.
Tra le cose che escono fuori dai magazzini dopo l' acquisizione c'è una quantità di movimenti 214 inutilizzati.
Che farne? una bella serie speciale !
Nel 2010, per il 50° della presentazione al pubblico dell' Accutron 214, Citizen presenta al BaselWorld una serie limitata di di 1.000 pezzi alla modesta cifra di 5.000 CHF. La cassa non è rifatta sui modelli del periodo ma è di gusto contemporaneo: 42 mm, nella forma vagamente triangolare nella quale Citizen incassa anche i moderni Accutron II Alpha al quarzo con calibro BA101.10 .
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