La Nascita dell'Industria Orologiaia Sovietica
La nascita dell'industria orologiaia sovietica, non è più un mistero per chiunque abbia il tempo e l'interesse di conoscerla.
Tutti i pezzi del puzzle sono stati messi insieme da un appassionato, Alan F. Garratt, che si presenta nel suo sito.
In estrema sintesi, l'autore inciampa nella nascita dell'industria orologiera sovietica mentre approfondiva la storia della Hampden watches, un industria di orologi statunitense che, in bancarotta, fu acquistata nel 1929 e trasferita a Mosca.
Da lì, iniziò un avventura, di cui l'autore nella sezione relativa, ripercorre le tappe più importanti, descrivendo, di fatto la nascita dell'industria orologiaia sovietica.
Il pregio del sito, non è però solo quello di aver raccolto e messo insieme le varie notizie storiche: il valore aggiunto del sito è nell'approfondire la storia delle persone che realizzarono quell'impresa.
Orologiai, che dagli Stati Uniti partirono per l'Unione Sovietica ed a volte decisero di restare lì al termine del periodo inizialmente preventivato, nonché altri, con ruoli di primo piano; e qualcuno, come ringraziamento, finì sottoterra durante le purghe staliniane.
Il tutto, arricchito da testimonianze e foto.
A parte questo, il sito parla anche di altri marchi e persone dell'orologeria statunitense; insomma, come si suol dire, "tanta roba".
Il sito può essere comunque fruito in italiano utilizzando google translator.
La storia dell'orologeria sovietica, è illustrata meglio e con più particolari in The Bird of Soviet Watchmaking, un libro gratuito che potete scaricare dal sito cliccando sull'icona del pdf; lì, troverete la storia, i nomi, i simboli ed i primi orologi.
[ Storia ] - La Nascita dell'Industria Orologiaia Sovietica "The Bird of Soviet Watchmaking"
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Storia e vita della Slava (II fabbrica di orologi di Mosca)
Aggiungo solo una fonte citata anche nel libro in precedenza menzionato, ma non molto nota: La storia della II Fabbrica di orologi di Mosca
È il sito ufficiale della "nuova" Slava.

Contiene molte informazioni sulla nascita dell'industria degli orologi in Unione Sovietica, narrando infine la storia della Slava (come dai tardi anni '50 fu denominata).
Utilizzando google translator, il link è fruibile anche a chi non conosce la lingua degli Zar.
Certamente, alcune denominazioni sfuggono, perché:

A parte questi discorsi, dal testo traspare l'affetto dell'autore del libro per la propria fabbrica e per la comunità che la componeva e l'orgoglio per i meccanismi prodotti, menzionati ed elencati durante la narrazione della storia dell'azienda.
Si tacciono i motivi del fallimento economico dell'azienda: l'autore lascia il giudizio ai posteri, si capisce che "la ferita gli brucia ancora".
L'azienda infatti andò in bancarotta agli inizi del 2000 (per alcuni nel 2003, per altri nel 2005) ed è ora di proprietà pubblica.
Lessi, ma non ricordo la fonte, che furono fatti errati investimenti finanziari per l'ingenuità degli amministratori, ma certe narrazioni vanno sempre prese con le pinze perché tendono ad attribuire la colpa sempre a fattori esterni alle aziende "ed al sistema"; come dire, "tutto funzionava bene, è stata colpa di altri se tutto è andato a rotoli".
Situazioni simili tra le aziende ex sovietiche non sono state rare (cito tra le varie la Moskvitch), ma per un agnello mangiato, esiste sempre un lupo che lo mangia.
Oggi la Slava si pone come negozio museo:
In sintesi, sono ancora vivi e questo non è scontato.
p.s. non si confondano gli Slava con i CJIABA (Слава Созвездие), un marchio cinese che ha prodotto per un periodo con movimenti Slava.
È il sito ufficiale della "nuova" Slava.

Contiene molte informazioni sulla nascita dell'industria degli orologi in Unione Sovietica, narrando infine la storia della Slava (come dai tardi anni '50 fu denominata).
Utilizzando google translator, il link è fruibile anche a chi non conosce la lingua degli Zar.
Certamente, alcune denominazioni sfuggono, perché:
- una parola può essere scritta in cirillico (ad es. слава o 2МЧЗ, cioè abbreviazione per seconda fabbrica di orologi di mosca, in cirillico)
la stessa, può essere trascritta in caratteri latini (Slava)
sempre in caratteri latini, può essere scritto l'equivalente in lingua inglese, che non ha importanza se il nome è un marchio (ma devi capire prima se è un marchio o una denominazione)
infine, la parola può trovata nella traduzione in italiano

A parte questi discorsi, dal testo traspare l'affetto dell'autore del libro per la propria fabbrica e per la comunità che la componeva e l'orgoglio per i meccanismi prodotti, menzionati ed elencati durante la narrazione della storia dell'azienda.
Si tacciono i motivi del fallimento economico dell'azienda: l'autore lascia il giudizio ai posteri, si capisce che "la ferita gli brucia ancora".
L'azienda infatti andò in bancarotta agli inizi del 2000 (per alcuni nel 2003, per altri nel 2005) ed è ora di proprietà pubblica.
Lessi, ma non ricordo la fonte, che furono fatti errati investimenti finanziari per l'ingenuità degli amministratori, ma certe narrazioni vanno sempre prese con le pinze perché tendono ad attribuire la colpa sempre a fattori esterni alle aziende "ed al sistema"; come dire, "tutto funzionava bene, è stata colpa di altri se tutto è andato a rotoli".
Situazioni simili tra le aziende ex sovietiche non sono state rare (cito tra le varie la Moskvitch), ma per un agnello mangiato, esiste sempre un lupo che lo mangia.
Oggi la Slava si pone come negozio museo:
- un centro di vendita fisica ed online di orologi
centro di riparazione e recupero di orologi sovietici ed ospita nella sua nuova sede un museo al riguardo
sta riprendendo la produzione di riedizioni del passato: direi quasi ovviamente, produzioni di nicchia, sul modello di business di quanto fatto dalla Raketa
In sintesi, sono ancora vivi e questo non è scontato.
p.s. non si confondano gli Slava con i CJIABA (Слава Созвездие), un marchio cinese che ha prodotto per un periodo con movimenti Slava.