Credo tu lo possa addebitare alla "vecchiaia": ne presi una trentina per polso da mundoderoloiaria due o tre anni fa e mi si sono rotte quasi tutte mentre cercavo di inserirle nei bariletti. So inserire le molle dal 1989 e le mie statistiche non sono mai state tanto disastrose! O il portoghese (o il suo dante causa) le ha lavate prima di vendermele, oppure si tratta di acciaio invecchiato troppi anni nel suo contenitore.
Rotture delle molle
A cura di: Paolo Antolini
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Re: Rotture delle molle
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Re: Rotture delle molle
Spiegate un po' a un ignorante come me come puo' l'alcool "stritolare" una molla in quel modo?
Ne aumenta la fragilita'?
Ma come?
Ne aumenta la fragilita'?
Ma come?
Paolo
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Re: Rotture delle molle
Non mi sarei mai aspettato un disastro simile. Il lavaggio con alcol fa questi danni?
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Re: Rotture delle molle
Nel corso degli anni ho fatto diversi esperimenti e ho riscontrato che le molle moderne "bianche" non risentono alcun modo del lavaggio in alcool isopropilico, invece quelle cosidette "blu" purtroppo si, nell'arco di 4 anni circa.
Nei vari testi di orologeria ho sempre trovato che il lavaggio delle molle consisteva nel passarle in una pezzuola di lino unta da olio per la detersione del vecchio lubrificante. Utilizzando olio di vaselina, non ho mai riscontrato problemi di rotture.
Invece molle di orologi da tasca, lavate in alcool isopropilico, nel giro di 4 anni le molle si rompono. Se viene utilizzata la benzina AVIO (che è uno smacchiatore) la vita si accorcia a 1 o 2 anni.
Nei vari testi di orologeria ho sempre trovato che il lavaggio delle molle consisteva nel passarle in una pezzuola di lino unta da olio per la detersione del vecchio lubrificante. Utilizzando olio di vaselina, non ho mai riscontrato problemi di rotture.
Invece molle di orologi da tasca, lavate in alcool isopropilico, nel giro di 4 anni le molle si rompono. Se viene utilizzata la benzina AVIO (che è uno smacchiatore) la vita si accorcia a 1 o 2 anni.
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Re: Rotture delle molle
Rottura di una molla nella sua confezione:
E questa è garantito che non l'ha mai lavata nessuno!- Occam
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Re: Rotture delle molle
Stamattina ne ho buttate via 5!!!
- Giacomo
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Re: Rotture delle molle
foto di repertorio
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Re: Rotture delle molle
L'annosa e irrisolta questione sulle cause di queste rotture. Benzina si, benzina no---
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Re: Rotture delle molle
Smontando il movimento di Morez, ho tirato fuori la molla dal bariletto vedere qui. La molla era molto sporca con il vecchio grasso gomito. Non ho osato usare solventi per la pulizia per paura di danneggiare la molla, così ho messo l’olio motore su un tessuto e ho strofinato. La pulizia non è perfetta, ma la molla probabilmente ha resistito alla manipolazione?
- ars57
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Re: Rotture delle molle
Le molle si puliscono senza pericolo col petrolio bianco:
straccio imbevuto e si passa la molla anche più volte fino ad averla pulita.
Il petrolio bianco ha anche il pregio di lasciare un minimo strato lubrificante.
straccio imbevuto e si passa la molla anche più volte fino ad averla pulita.
Il petrolio bianco ha anche il pregio di lasciare un minimo strato lubrificante.
mario (aspirante apprendista) - Amici del MOA
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Re: Rotture delle molle
Io ne ho viste diverse volte come nella prima foto e in almeno 4-5 casi si trattava di orologi datati ma mai revisionati prima da nessuno, quindi è impossibile che fossero state lavate prima. Ergo aderisco alla teoria del nostro Occam: si tratta al 98% dei casi di errori di produzione: cattive fusioni, cattiva tempera, cattiva lega di acciaio.............
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Re: Rotture delle molle
Buongiorno a tutti,
ho pensato di aggiungere un mio contributo minimo sull’argomento perché mi sento coinvolto anche professionalmente (campo facendo il chimico in una acciaieria).
Le molle:
fino a qualche decennio fa le molle si facevano con acciaio armonico, un acciaio ad alto contenuto di silicio e carbonio (acciaio armonico, su wikipedia trovate un po’ di materiale se volete approfondire)
Questi due elementi sono in grado di conferire durezza ed elasticità al materiale, caratteristiche richieste per il particolare impiego.
Rottura delle molle
Prenderei in considerazione due fattori: fatica e corrosione
Fatica: tutti i materiali sottoposti a prolungata azione meccanica si deteriorano.
L’acciaio in questione è una brutta bestia da produrre. Se durante la fusione il silicio viene a contatto con ossigeno si trasforma in silice o silicati che formano piccolissime inclusioni non metalliche all’interno della matrice metallica., un po’ come l’uvetta nel panettone… se poi prendiamo la strisciolina di acciaio e iniziamo a piegarla 100000 volte dove si romperà? Nelle zone con più inclusioni!
Solo negli ultimi decenni si è riusciti a produrre acciai più puliti o con inclusioni controllate in modo da minimizzare questi effetti.
Una volta prodotto il materiale deve essere sottoposto ad un trattamento termico adeguato (tempra, rinvenimento) per ottenere le giuste caratteristiche meccaniche (tenace, duro ma non troppo altrimenti diventa fragile), il carbonio lo si mette proprio per questo..
Anche qui negli ultimi decenni si sono fatti passi da gigante utilizzando atmosfere di tempra in gas inerti ecc, ma soprattutto si sono potuti produrre lotti con caratteristiche molto più controllate e costanti.
Le bellissime foto di molle distrutte che ho visto le attribuirei a questi due fattori : leghe non perfette e trattamento termico non controllato.
Corrosione: tutti i prodotti organici (solventi, benzine, oli,grassi ecc ) normalmente NON hanno un rilevante effetto sulla corrosione metallica, anzi proteggono dal contatto con aria e acqua proteggendo il metallo.
Diverso è il discorso del contatto con mani e sudore che contenendo cloruri e umidità danno un importante contributo alla corrosione localizzata.
Non sto a spiegarvi che negli ultimi anni le molle sono tutte almeno in “acciaio inossidabile”, qui il discorso si complica perché si parla di leghe speciali con particolari elementi in lega e processi produttivi molto specifici, per avere un’idea ci si avvicina molto alle produzioni per settore medico o aerospaziale.
Sono prodotti con operatività infinita e caratteristiche meccaniche irraggiungibili fino a pochi anni fa. Richiedono però in fase manutentiva attenzioni particolari (provate a toccare una spirale in silicio omega…)
Sicuro di avervi rotto le molle a sufficienza vi auguro una buona giornata.
Le mie giornate in cattività sono lunghe lunghe.
Andrea
ho pensato di aggiungere un mio contributo minimo sull’argomento perché mi sento coinvolto anche professionalmente (campo facendo il chimico in una acciaieria).
Le molle:
fino a qualche decennio fa le molle si facevano con acciaio armonico, un acciaio ad alto contenuto di silicio e carbonio (acciaio armonico, su wikipedia trovate un po’ di materiale se volete approfondire)
Questi due elementi sono in grado di conferire durezza ed elasticità al materiale, caratteristiche richieste per il particolare impiego.
Rottura delle molle
Prenderei in considerazione due fattori: fatica e corrosione
Fatica: tutti i materiali sottoposti a prolungata azione meccanica si deteriorano.
L’acciaio in questione è una brutta bestia da produrre. Se durante la fusione il silicio viene a contatto con ossigeno si trasforma in silice o silicati che formano piccolissime inclusioni non metalliche all’interno della matrice metallica., un po’ come l’uvetta nel panettone… se poi prendiamo la strisciolina di acciaio e iniziamo a piegarla 100000 volte dove si romperà? Nelle zone con più inclusioni!
Solo negli ultimi decenni si è riusciti a produrre acciai più puliti o con inclusioni controllate in modo da minimizzare questi effetti.
Una volta prodotto il materiale deve essere sottoposto ad un trattamento termico adeguato (tempra, rinvenimento) per ottenere le giuste caratteristiche meccaniche (tenace, duro ma non troppo altrimenti diventa fragile), il carbonio lo si mette proprio per questo..
Anche qui negli ultimi decenni si sono fatti passi da gigante utilizzando atmosfere di tempra in gas inerti ecc, ma soprattutto si sono potuti produrre lotti con caratteristiche molto più controllate e costanti.
Le bellissime foto di molle distrutte che ho visto le attribuirei a questi due fattori : leghe non perfette e trattamento termico non controllato.
Corrosione: tutti i prodotti organici (solventi, benzine, oli,grassi ecc ) normalmente NON hanno un rilevante effetto sulla corrosione metallica, anzi proteggono dal contatto con aria e acqua proteggendo il metallo.
Diverso è il discorso del contatto con mani e sudore che contenendo cloruri e umidità danno un importante contributo alla corrosione localizzata.
Non sto a spiegarvi che negli ultimi anni le molle sono tutte almeno in “acciaio inossidabile”, qui il discorso si complica perché si parla di leghe speciali con particolari elementi in lega e processi produttivi molto specifici, per avere un’idea ci si avvicina molto alle produzioni per settore medico o aerospaziale.
Sono prodotti con operatività infinita e caratteristiche meccaniche irraggiungibili fino a pochi anni fa. Richiedono però in fase manutentiva attenzioni particolari (provate a toccare una spirale in silicio omega…)
Sicuro di avervi rotto le molle a sufficienza vi auguro una buona giornata.
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Re: Rotture delle molle
Concordo con quanto scritto da Andrea lega metallica con inclusioni e trattamento termico non sotto controllo , sono le cause della rottura oligociclica delle molle se correttamente progettate.
un saluto
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- Giacomo
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Re: Rotture delle molle
Un altro esempio
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Re: Rotture delle molle
Questa è un'opera d'arte
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Re: Rotture delle molle
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Re: Rotture delle molle
Mi è capitato spesso di vederlo anche nei bariletti dei polsi degli anni '40-'60.