Ridentatura di un tamburo

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A cura di: Paolo Antolini

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paesi
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Ridentatura di un tamburo

Messaggio da paesi » ven nov 20, 2020 11:54 am

Carissimi, non sono un orologiaio, non lo sarò mai e non lo vorrò mai esserlo. I denti di un ingranaggio possono essere fragili e le rotture sono all'ordine del giorno. Vi domando se questo lavoro di ridentatura di tre denti in un tamburo fosse eseguito correttamente oppure vi erano strade migliori. Ringrazio chi vorrà saziare la mia curiosità.



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Ciao Mario.

Oramundo
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Re: Ridentatura di un tamburo

Messaggio da Oramundo » ven nov 20, 2020 12:45 pm

Cos'è un barile di una parigina?
Ma i denti li ha saldati uno per uno? Potrebbe essere non duraturo se fatto in quel modo,
E bello fare quello che più ci piace.

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Giacomo
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Re: Ridentatura di un tamburo

Messaggio da Giacomo » dom nov 22, 2020 1:51 pm

Si può fare, diciamo che era un lavoro che si "poteva" fare una volta.
E' un metodo che è anche documentato su libri di testo specifici, ad esempio sul testo "La reparation des pendules anciennes" ma è di gran lunga preferibile il riporto a coda di rondine.



la reparation des pendules anciennes.jpg
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la reparation des pendules anciennes 2.jpg
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Per riportare i denti come ha mostrato paesi, (DISEGNO 39) normalmente si fora in corrispondenza del dente mancante, si filetta, e si inserisce una vite o più viti in base alla larghezza del dente, dopodichè si limano le viti fino a dare una parvenza di dente.
Per fare questo intervento non serve avere una alta competenza e alta formazione artistica, basta avere un trapanino e delle viti, anche un maschio a filettare (ma non è indispensabile). Era una lavorazione che si "poteva" fare una volta quando i mezzi a disposizioni erano pochi o nulli, non si avevano macchine utensil, ad esempio il tornio per tornire e la dentatrice per fare i denti, ma non dimentichiamo la fresa a modulo o per le dentature piccole le frese da addondire.
I contro sono molteplici, sono sempre viti in acciaio o perni in acciaio saldati, che vanno a ingranare con un pignone in acciaio, non devono sopportare un grande carico e estiticamente sono davvero brutti. Come pro è che sono dei lavori hobbistici che possono essere alla portata di tutti senza avere competenze e attrezzatura specifica.


invece in un riporto a coda di rondine (DISEGNO 40) serve in primis l'attrezzatura adatta e una dose di manualità ed esperienza perchè se fatto bene l'intervento diventa quandi del tutto indivisibile. I pro è che si riporta un tassello, inserito appunto a coda di rondine che non può essere "strappato" dalla sua sede, essere invisibile se fatto bene e duraturo. I contro, superiore a 5 denti mancanti si consiglia di rifare la corona o ruota completa, in quanto il tassello diventerebbe troppo grande.

qui possiamo vedere un ottimo lavoro eseguito a regola d'arte.



riporto coda di rondine 2.jpg
Lavoro eseguito dal Mestro Orologiaio "Alois Horloger" di Saint Etienne (FR) eléve de Marc Zim
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Re: Ridentatura di un tamburo

Messaggio da ciclista » dom nov 22, 2020 4:12 pm

Inserire la coda di rondine sarebbe un buon sistema e anche duraturo. Di contro il lavoro migliore riterrei quello di rifare la ruota in oggetto. Ovviamente sono da valutare i costi di esecuzione.

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Re: Ridentatura di un tamburo

Messaggio da Calico » dom nov 22, 2020 5:29 pm

Secondo me, per quei lavori che ho visto nelle mani di mio padre, il lavoro a regola d'arte e robusto è quello che hai riportato nelle foto sopra: incastro a coda di rondine, inserimento di pezzo di ottone "crudo" (ossia duro) e sagomatura dei denti nello stesso identico profilo e dimensioni degli altri. Ho visto gli ottimi lavori di ripristino di tutta la dentatura, ma, almeno in quelli che ho visto io, ci sono delle incompatibilità. Mi spiego meglio: se si prende una corona di ottone, si rifanno i denti e si risalda a stagno la corona sul fondello del tamburo tagliato via, o trovi un modo di fare degli incastri tipo coda di rondine per bloccare il bariletto nella nuova corona, oppure lo stagno (nelle dimostrazioni viste in passato) col passare degli anni perderà consistenza e la forza dell molla manderà a monte il lavoro. L'alternativa sarebbe saldare ad argento la corona nel corpo del bariletto, ma così facendo, sia la corona dentata nuova che il bariletto dovrebbero diventare rossi per incorporare la saldatura di argento e, in questo modo, l'ottone diverrà cotto e quindi morbido. È pur vero che l'argento conferirà robustezza dove penetra, ma ho il sospetto che i nuovi denti, da robusti diverranno fragili, poiché ad oggi non ho ancora trovato un modo per far tornare crudo l'ottone cotto, che non sia battendolo e quindi rovinando, in altro modo, il lavoro fatto. Come fa l'industria a ricavare un bariletto? Da un cilindro pieno? Se è così si spiega l'alto costo di questo componente della pendoleria.

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