Buongiorno, una gentile cliente mi ha consegnato questo orologio al quarzo che le era stato donato durante una missione umanitaria in teatro di guerra in Africa negli anni '80. Mi ha gentilmente richiesto se fosse possibile un ripristino con pulizia del movimento perchè desiderava regalarlo ad un nipote ed i tecnici di zona interpellati non erano riusciti a trovare il ricambio guasto ossia la parte del circuito elettronico. Il circuito elettronico in questione è l' ESA 963.114. Questo circuito con la stessa codifica veniva venduto con o senza bobina annessa. Quello con la bobina è il circuito appartenente in origine al cliente versione iniziale, mentre il secondo senza bobina è la versione che è stata prodotta subito dopo ed è quella che si trova spesso più disponibile. Dopo un'analisi attenta a microscopio mi sono accorto di un'interruzione di una spira nella parte centrale della bobina, mentre normalmente le interruzioni sono per la maggiore nell'area dei punti terminali di saldatura verso il circuito elettronico. Le soluzioni potevano essere due, la prima il ricambio originale con bobina annessa, ma non era disponibile in commercio, la seconda opzione il tentativo di recupero della bobina mediante saldatura della spira interrotta.
Ovviamente, non essendo possibile la prima soluzione ho optato per seconda, ossia una microsaldatura su una sola spira della bobina.
Sono abituato a saldature veramente miniaturizzate che di norma su componentistica SMD vengono effettuate con temperature e flussi di aria cotrollati con saldatori ad aria. In questo caso particolare invece ho utilizzato un saldatore convenzionale della JBC con manicotto 210 e punta miniaturizzata da 0.01 mm con curvatura a 45 gradi. Temperatura di fusione 250 gradi centigradi e stagno in pasta della Mechanic a microsfere con temperatura di fusione 138 gradi. E' fondamentale la scelta dei componenti e le relative temperature di fusione per un lavoro professionale. Esistono varie temperature di fusione che vengono utilizzate in ambiti e soprattutto con scopi particolari che in questo contesto non sono importanti.Tengo a chiarire che non sempre le bobine degli orologi sono recuperabili, ma chi ha esperienza almeno nella miniaturizzazione ha buone probabilità di successo sempre che abbia anche l'attezzatura adatta allo scopo, ossia almeno un microscopio professionale a 90 ingrandimenti ed una saldatrice professionale come la JBC oppure in alternativa una equivalente programmabile che abbia punte miniaturizzate. Tengo a precisare che per un lavoro professionale è meglio evitare soprattutto le saldatrici a basso costo per telefonia che lasciano il tempo che trovano. Per quanto riguarda la saldatura non ho avuto problemi particolari se non una grande attenzione nell'evitare di causare dei cortocircuiti con le altre spire della bobina.
L'intervento in generale è stato portato a buon fine senza particolari difficoltà sia meccaniche che elettriche ma desidero ribadire alcuni concetti non sempre ben acquisiti da coloro che si occupano solo di orologeria e non di elettronica.
Le bobine che sono presenti sui circuiti degli orologi al quarzo, sono delle induttanze che possiedono dei valori ben precisi calcolati in fase di progettazione del circuito. L'unità di misura fondamentale che è relativa alle induttanze è chiamato Henry. Per bobine di orologi, i valori delle bobine sono nell'ordine dei microHenry. Se i valori di queste bobine non vengono rispettati, la marcia dell'orologio può variarne considerevolmente la precisione. Mi è capitato di vedere interventi di saldatura sulle bobine con grumi di stagno sparsi che collegavano in qualche modo la bobina degli orologi. In questi casi anche se l'orologio è funzionante perchè la bobina è in continuità questo non significa che tengano il tempo correttamente. La variazione anche considerevole dei valori di induttanza rispetto ai parametri di progettazione, non è prerogativa di buon funzionamento di qualsiasi circuito elettronico.
Bobina di movimento al quarzo interrotta.
A cura di: Paolo Antolini
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Re: Bobina di movimento al quarzo interrotta.
Buongiorno,
Molto interessante, almeno ho imparato qualcosa, ma è un lavoro a cui non mi azzarderei.
Molto interessante, almeno ho imparato qualcosa, ma è un lavoro a cui non mi azzarderei.



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Re: Bobina di movimento al quarzo interrotta.
Mostruoso, non so davvero come potrei cimentarmi in una saldatura tanto microscopica. 

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Re: Bobina di movimento al quarzo interrotta.
Buongiorno, devo dire che se non fossi abituato con la telefonia queste saldature sarebbero veramente ostiche da gestire. L'abilità maggiore è nel posizionare la spira della bobina e nell'utilizzo delle microsfere di stagno. Ad occhio nudo infatti lo stagno assomiglia ad una pasta di colr grigio, ma a microscopio sono anche in grado di prendere alcune singole microsfere che hanno un colore molto chiaro come il mercurio.Tra gli strumenti aggiuntivi, utilizzo anche delle pinzette e delle forbicine in titanio di grande precisione. Il tutto ovviamente deve essere "CONDITO" da una grande pazienza. Come si può ben immaginare non sono operazioni immediate ed in alcuni casi le devo studiare prima di procedere. Devo quindi già avere in mente come svolgere e posizionare una singola spira affinchè venga correttamente avvicinata e sovrapposta con quella del punto di saldatura. La verifica finale ovviamente prevede il controllo con un multimetro e poi con il collaudo finale sull'orologio di pertinenza.
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Re: Bobina di movimento al quarzo interrotta.
Le ho fatte, saltuariamente, col 40 % soltanto di esito positivo e certamente mai belle come queste. Mi hai fatto venire voglia di forare una punta da mm 1 per infilarci un pezzo di acciaio da 0,30. Più piccola non mi azzardo. Complimenti: nessuna differenza con ciò che usciva dalle fabbriche.
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Re: Bobina di movimento al quarzo interrotta.
Buonasera, basta attrezzarsi sia coi materiali indicati e soprattutto con pazienza. Ma penso che la maggior parte dei tecnici di questo settore la abbiano. Quello che mi ha creato maggiori problemi è la saldatura ad aria sui piccolissimi componenti delle schede madri dei telefoni. I condensatori inizialmente decollavano dai circuiti. Una volta imparata la tecnica, temperature e flussi di aria programmati, poi le lavorazioni diventano più semplici e fanno risparmiare tempo. Si devono conoscere bene i prodotti chimici e come reagiscono al calore atrimenti si rischiano danni. Si devono creare mascherature ai componenti adiacenti per evitare colpi di calore eccessivo. A me piace molto sperimentare nuove tecniche proprio per risparmiare poi tempo all'occorrenza, il segreto è solo quello, acquisire le giuste capacità che servono nei nostri interventi. In questo periodo mi sto dedicando molto all'equilibratura statica dei bilanceri, ma soprattutto a quella dinamica che è molto affascinante ed è fondamentale per alcuni interventi importanti.