Requisiti certificazione swatch group

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A cura di: Paolo Antolini

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Re: Requisiti certificazione swatch group

Messaggio da finestraweb » sab ott 15, 2022 10:09 pm

Paolo Antolini ha scritto:
ven lug 29, 2022 8:54 pm
marco1963 ha scritto:
ven lug 29, 2022 7:01 pm
Mi incuriosisce la necessita della stanza a pressione negativa.
Quale sarebbe la sua funzione nella riparazione degli orologi ?
Un saluto.
Non entra nulla da fuori. Quando apri la porta esce aria quindi le polveri stanno fuori
É una curiosità: la dizione pressione negativa "è ufficiale" o é un modo di dire?
Perché la stanza che indichi "a pressione negativa" è ad una pressione più alta di quella con cui comunica "aprendo la porta" .
L'aria va dove la pressione è minore (come è fuori dalla stanza ed allora ecco da dove nasce la teminologia riportata).

Il mondo è vario ed il linguaggio una convenzione.
Calico ha scritto:
sab ott 15, 2022 8:10 pm
I pezzi Zenith finalmente sono arrivati, tramite il forniturista spagnolo :mrgreen: Ho festeggiato un anno eatto dall'ordine originario e il semestre da quello al nuovo forniturista autorizzato per l'Italia. Magari mi azzarderò ad ordinare qualcosa di altro, tipo i bariletti completi e tige per Elite e 2772C e PC: hai visto mai che cambiassero di nuovo i termini di consegna?! :geek:
Non so il costo dei ricambi di cui parli, ma in effetti, nei limiti del "rischio imprenditoriale e della sostenibilità economica" , cercherei per quanto possibile di acquisire i ricambi che è più frequente cambiare.
Sono un privato, ho soprattutto orologi russi, prima di tutto questo caos in Ucraina ho presi dei ricambi in Russia: non abbastanza, ma meglio di niente.
Oggi farlo è molto difficile ( per me è impossibile ) per i motivi "politici" che tutti sappiamo, comunque già prima di questa guerra, anche lì stava cambiando il vento (o forse la produzione non soddisfava le esigenze di produzione).

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Re: Requisiti certificazione swatch group

Messaggio da Immobiliare » dom ott 16, 2022 7:55 am

So bene delle difficoltà degli orologiai riparatori indipendenti. Non sono del mestiere ma mi sembra una scelta miope da parte dei conglomerati e delle aziende più o meno indipendenti. I ricambi andrebbero dati a tutti i riparatori indipendenti che hanno una attività ufficiale ed hanno fatto una scuola o comunque un percorso adeguato certificato o certificabile. Ragionando per grandi numeri a mio umile parere questo atteggiamento rischia di instillare nelle menti del consumatore il concetto che vale sempre di più la pena di orientarsi verso l'usa e getta se poi si deve impazzire o attendere tempi biblici per una riparazione. Ma, ripeto, non è il mio mestiere e certamente mi sfuggono tanti aspetti. Tenete duro perché la perpetuazione della bella orologeria meccanica passa anche attraverso le sapienti mani di voi riparatori indipendenti.

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Re: Requisiti certificazione swatch group

Messaggio da Calico » dom ott 16, 2022 9:00 am

Immobiliare ha scritto:
dom ott 16, 2022 7:55 am
So bene delle difficoltà degli orologiai riparatori indipendenti. Non sono del mestiere ma mi sembra una scelta miope da parte dei conglomerati e delle aziende più o meno indipendenti. I ricambi andrebbero dati a tutti i riparatori indipendenti che hanno una attività ufficiale ed hanno fatto una scuola o comunque un percorso adeguato certificato o certificabile. Ragionando per grandi numeri a mio umile parere questo atteggiamento rischia di instillare nelle menti del consumatore il concetto che vale sempre di più la pena di orientarsi verso l'usa e getta se poi si deve impazzire o attendere tempi biblici per una riparazione. Ma, ripeto, non è il mio mestiere e certamente mi sfuggono tanti aspetti. Tenete duro perché la perpetuazione della bella orologeria meccanica passa anche attraverso le sapienti mani di voi riparatori indipendenti.
Il sospetto è che la crisi provenga da molto più lontano di quanto si pensi, che sia più profonda di quanto viene comunemente rivelato e che le fabbriche di ricambi, venendo aperte solo per i limitati periodi di produzione, altrimenti non riuscirebbero a soddisfare le richieste dei centri autorizzati: ecco il vero motivo, secondo me, della stretta dei ricambi ai negozi di forniture. ma anche ai concessionari che pur non autorizzati, si divertivano ad effettuare riparazioni in proprio. Ripeto: se sul sito in questione trovo esclusivamente corone, tige e movimenti completi da inserire nel carrello della spesa, forse è il caso di rifletterci su.

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Re: Requisiti certificazione swatch group

Messaggio da aestile » ven ott 21, 2022 11:33 pm

Immobiliare ha scritto:
dom ott 16, 2022 7:55 am
So bene delle difficoltà degli orologiai riparatori indipendenti. Non sono del mestiere ma mi sembra una scelta miope da parte dei conglomerati e delle aziende più o meno indipendenti. I ricambi andrebbero dati a tutti i riparatori indipendenti che hanno una attività ufficiale ed hanno fatto una scuola o comunque un percorso adeguato certificato o certificabile. Ragionando per grandi numeri a mio umile parere questo atteggiamento rischia di instillare nelle menti del consumatore il concetto che vale sempre di più la pena di orientarsi verso l'usa e getta se poi si deve impazzire o attendere tempi biblici per una riparazione. Ma, ripeto, non è il mio mestiere e certamente mi sfuggono tanti aspetti. Tenete duro perché la perpetuazione della bella orologeria meccanica passa anche attraverso le sapienti mani di voi riparatori indipendenti.
Sono in pensione e non me ne vanto.Esatto:Non me ne vanto.Artigiano da sempre,mi sono fatto un mazzo così,studiare,sbagliare ,riprovare,ma almeno avevi qualche soddisfazione.Io faccio parte,come molti sapranno,della seconda categoria più ladrona che ci sia mai stata dopo i dentisti.Questo emerso da un sondaggio fatto alcuni mesi orsono.
Le concessionarie offrono sette anni di garanzia,fanno vetture dove l'elettronica la fa da padrona e a volte inutilmente.Talmente complicate che spesso le stesse concessionarie vanno nel pallone. Garanzie che ci tolgono il pane dai denti e che spennano quel povero disgraziato che: Abbiamo anche cambiato l'olio,poi il caz..zo non so che e alcuni filtri dal costo improponibile perchè altrimenti decade la garanzia......sa come funziona vero? Ora non si chiama più ma...fia,ma assistenza post vendita.Il cliente mi chiamava di notte ed io partivo con il mio carro attrezzi e lo andavo a prendere,lo coccolavo,gli davo la macchina di cortesia agggrattiss.
Ora le assicurazioni ti offrono il servizio carro attrezzi,la macchina di cortesia,la concessionaria dove ripararla ecc...ecc...
Tra una decina d'anni avremo dieci concessionarie di differenti marchi con una ventina di dipendenti ciascuna che copriranno tutta una regione e i tempi di attesa verranno azzerati perchè tanto hai la macchina di cortesia.
Credetemi.La piccola impresa artigiana sparirà.La manualità,della quale fino a ieri ne andavamo orgogliosi,sparirà.La fantasia e il buon gusto verrà assorbita dagli studi di settore,i quali scopriranno che una massa di rimbambiti prenderanno nel prossimo futuro un telefonino che avrà sette fotocamere,farà filmati tridimensionali e che costerà come tre stipendi.Ma niente paura,ci saranno le rate.Poi,questi rimbambiti scenderanno in piazza e con esso filmeranno la manifestazione contro il caro carburanti.
Ma non centra nulla con l'orologeria,voi mi direte.Perchè:Siete forse concessionari? Bene,allora preparatevi,perchè se siete svelti a capire come funziona e diventate camaleonti ci perdete poco,altrimenti chiudete la serranda.
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Re: Requisiti certificazione swatch group

Messaggio da Calico » sab ott 22, 2022 8:28 pm

Io spero di andare in pensione e riuscire a fare quello che mi piace. Essendo a molti chilometri da diverse città e stando qui sul forum a leggere e imparare dai bravi (quando postano) spero di essere sempre indispensabile sia per i locali che per i turisti. Spero, perché salvo qualche gita con la moglie, se la salute ce lo concederà, mi rifiuto di fare l'omarel vicino ai lavori pubblici o stare seduto alla passeggiata a vedere i giovani che vanno a prendere i pulman o l'auto al parcheggio centrale. Inoltre 3 giri della città col cane, ogni giorno li facciamo comunque e di più, francamente mi paiono senza senso. Pertanto, se la vista e la voglia mi reggeranno, vorrò continuare a riparare qualcosa, magari per guadagnare il giusto per potermi finalmente dedicare a un nuovo hobby: andare a sparare ai bersagli con un'arma lunga e un'ottica. Sempre che lo Stato non mi mandi la GdF a dirmi che dò fastidio e non è decorosa un'azienda che resta aperta fatturando poco (lo hanno già fatto a 4 anziani artigiani storici!). Semmai, se mi regge anche l'amico avvocato, Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Livorno, magari mi rivolgerò a lui per oppormi al funzionario miope, magari imbeccato da un concorrente geloso (è capitato anche questo).

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Re: Requisiti certificazione swatch group

Messaggio da giannisoft » mer apr 24, 2024 9:40 pm

Calico ha scritto:
mar lug 26, 2022 6:12 pm
A inizio novembre ho ordinato una corona sub diver Zenith e lancetta ore. 4 solleciti a Milano; poi hanno chiuso, licenziando tutti dall'oggi al domani e altri 4 solleciti in Spagna, dove per essere autorizzati a ripetere gli ordini, ci hanno fatto diventare verdi con i codici da inserire online. Un mese fa la 4a risposta piccata che loro hanno fatto l'ordine dei pezzi in fabbrica e quando ci saranno, ci saranno. Intanto vado sul sito di ricambi Tag e, sorpresa: hanno solo movimenti completi. Per essere autorizzato a intervenire sui loro orologi, devo acquistare un portamovimenti per ogni modello esistente, pinzette e "poco" altro, tipo una piazza lancette Horotec se non mi sbaglio..... Ovviamente poi dovrei fare una videoconferenza, illustrando il mio laboratorio (un banchetto al pubblico e uno nel retro) e facendo vedere uno per uno i portamovimenti che ho fisicamente a disposizione: naturalmente gli interessano solo i loro!
E io che credevo che a sostituire un movimento completo tutti i "bischeri" fossero buoni. Si vede che in questo lavoro non ci ho capito ancora nulla.
Se ci posti il link delle parti di ricambio, sarebbe fantastico. :D
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Re: Requisiti certificazione swatch group

Messaggio da Calico » gio apr 25, 2024 12:36 pm

giannisoft ha scritto:
mer apr 24, 2024 9:40 pm
Calico ha scritto:
mar lug 26, 2022 6:12 pm
A inizio novembre ho ordinato una corona sub diver Zenith e lancetta ore. 4 solleciti a Milano; poi hanno chiuso, licenziando tutti dall'oggi al domani e altri 4 solleciti in Spagna, dove per essere autorizzati a ripetere gli ordini, ci hanno fatto diventare verdi con i codici da inserire online. Un mese fa la 4a risposta piccata che loro hanno fatto l'ordine dei pezzi in fabbrica e quando ci saranno, ci saranno. Intanto vado sul sito di ricambi Tag e, sorpresa: hanno solo movimenti completi. Per essere autorizzato a intervenire sui loro orologi, devo acquistare un portamovimenti per ogni modello esistente, pinzette e "poco" altro, tipo una piazza lancette Horotec se non mi sbaglio..... Ovviamente poi dovrei fare una videoconferenza, illustrando il mio laboratorio (un banchetto al pubblico e uno nel retro) e facendo vedere uno per uno i portamovimenti che ho fisicamente a disposizione: naturalmente gli interessano solo i loro!
E io che credevo che a sostituire un movimento completo tutti i "bischeri" fossero buoni. Si vede che in questo lavoro non ci ho capito ancora nulla.
Se ci posti il link delle parti di ricambio, sarebbe fantastico. :D
Allora non sono stato chiaro. Per poter avere i codici per le parti di ricambio del centro assistenza spagnolo, avrei anzitutto dovuto comprare almeno 8mila euro di attrezzi per aprire le casse, per me superflui, e magari predispormi a pagargli in futuro un corso online: a riprova dell' acquisto volevano le foto dei sinfoli pezzi inserite dentro un foglio excell e una videochiamata sventolandogli la fattura di acquisto! Mi dici che caspita di link dovrei darti?

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Re: Requisiti certificazione swatch group

Messaggio da giannisoft » gio apr 25, 2024 12:54 pm

Ok. Tutto chiaro adesso. Grazie. 😉
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Re: Requisiti certificazione swatch group

Messaggio da Giacomo » ven apr 26, 2024 10:40 am

Abbiamo watchmaker che è centro assistenza e anni fa fece tutto l'iter

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Re: Requisiti certificazione swatch group

Messaggio da Calico » ven apr 26, 2024 2:07 pm

Giacomo ha scritto:
ven apr 26, 2024 10:40 am
Abbiamo watchmaker che è centro assistenza e anni fa fece tutto l'iter
Non è questo il punto. Anche Francio ha l'abilitazione Omega e ha speso una fortuna per attrezzare il laboratorio. Ma che un negozio di provincia, per potersi fregiare di essere solo "cambiapile e cinturini" del marchio Zenith debba spendere quei soldi e magari avere l'abilitazione ad accedere al sito dove (l'anno scorso vi ho avuto accesso varie volte) trovi "solo ed esclusivamente i movimenti completi, di solito Valjoux per TagHeuer" mentre per i ricambi Zenith dovevo conoscere io i codici giusti, con le schede tecniche e ordinarli, poi loro li ordinavano in Svizzera e me li rispedivano (sbagliati!)..... francamente mi è sembrato ALLUCINANTE. Scusate la sincerità e crudezza nell'esposizione, ma non c'è un altro modo per spiegarlo.

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Re: Requisiti certificazione swatch group

Messaggio da watchmaker » dom apr 28, 2024 9:00 pm

Ciao, la questione “cosa serve” non è prevedibile in quanto le regole per entrare a far parte delle assistenze potrebbero cambiare di mese in mese o di settimana in settimana quindi invito i colleghi a fare domanda per capire se hanno i requisiti o vogliono adeguarsi agli standard richiesti. Da precisare che comunque richiede impegno economico ma impossibile da stabilire in questa sede. La considerazione che posso fare è: se hai esigenza perché hai clientela bene, diversamente lascia perdere, ci sono degli obblighi CONTRATTUALI che rendono antieconomico procedere. Ho visto colleghi fermarsi prima degli esami, ed alcuni ripeterli due volte con esborso di tempo e denaro senza conseguire risultato

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Re: Requisiti certificazione swatch group

Messaggio da Calico » lun apr 29, 2024 3:47 pm

Concordo pienamente.

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Re: Requisiti certificazione swatch group

Messaggio da Paolo Antolini » mar apr 30, 2024 9:21 am

Questo descritto da Adriano è il motivo (ma non è l'unico) per cui ho scelto di non seguire i diktat di un'azienda che pensa solo a se stessa trattando noi come mucche da mungere.
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Re: Requisiti certificazione swatch group

Messaggio da giannisoft » mer mag 01, 2024 2:55 am

Grazie a voi, specialisti e veterani, per tutte queste informazioni.
La domanda che ho posto a Calico riguardava una prerogativa del mestiere di maestro orologiaio. Vivo in Germania e devo fare i conti con le certificazioni obbligatorie necessarie per gestire un'attività di orologeria. Le sostituzioni di batterie e cinturini sono naturalmente parte integrante dell'attività, ma non è ciò che desidero perseguire.

Chi rilascia queste certificazioni? Informandomi, ho scoperto che in Italia non è richiesta questa prerogativa per aprire dall'oggi al domani un'officina da orologiaio.
Quali sono le implicazioni di ciò? Come già menzionato, grazie a Watchmaker, l'unico scopo della certificazione è ottenere accesso a schemi e parti di ricambio originali, oltre che ad avere un certo prestigio.

In effetti, questo "matrimonio certificatistico", abbandonato nella maggior parte dei casi come già descritto, è una scelta personale, spesso determinata da costi elevati e dipendenza aziendale.
Esiste un corso da svolgere in loco (in Svizzera), presso la Swatch Group, specializzato sui cronometri Omega, compresi quelli con complicazioni cronografiche. Non ci sono requisiti riguardanti l'attrezzatura (clean room, stanze separate, ecc.) perché la certificazione avviene sul posto, presso Swatch.

Se volessi ottenere una certificazione qui a Monaco di Baviera, dovrei tornare a scuola e frequentare un corso di tre anni per diventare meccanico di precisione. Dopo quasi trent'anni in questo settore, mi chiedo se sia davvero necessaria una certificazione o una laurea, considerando che i clienti apprezzano le mie competenze e mi danno fiducia, anche per quanto riguarda gli orologi di lusso.

Ancora una volta, grazie a tutti coloro che hanno contribuito ad aprire la mia mente.
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Re: Requisiti certificazione swatch group

Messaggio da Raziel » mer mag 01, 2024 11:19 pm

Ovviamente quella che segue è un opinione personale, oltretutto che arriva dalla solita “brebis galeuse” che su questo forum (più che da qualunque altra parte) viene visto con (un bel po di) diffidenza..
In ogni ambiante, nessun escluso, c’è la continua necessità di rimanere al passo con i tempi, di aggiornarsi, etc, eppure nell’ambito dell’orologeria sembra che tutto debba rimanere bloccato (come di diritto) a tempi che oggi definirei preistorici.
Il meccanico di autovetture d’oggi si aggiorna o ripara le autovetture come faceva 40 anni fa sulle fiat uno del 1985?!?
Al giorno d’oggi la maggior parte delle aziende orologiere (penso così come in ogni altro settore) utilizzano sistemi sempre più all’avanguardia e sempre più raffinati durante le loro fari di produzione e poi, l’orologiaio “medio” vanifica gran parte di questo lavoro perché è rimasto bloccato agli studi di 40 anni fa. É come dire che oggi preferisco portare la mia mercedes del 2021 dal meccanico che mi faceva la 500e e che non ha mai voluto aggiornarsi..
Il mio lavoro all’interno dell’ambito orologiero è stato (ed è tutt’ora) molto variegato.. in passato sono stato valutatore e formatore di personale già operante, ovvero di orologiai che, teoricamente, dovevano essere già fatti e finiti, eppure, posso assicurarti con tutta onestà, di tutti gli orologiai che ho visto ne avrò ritenuti idonei un 20%.. o meno..
io sono sicuro che se oggi chiedessi a un qualunque orologiaio di cambiarmi, ad esempio, un asse di un bilanciere, sverrei..
Alle mie critiche poi, come se fossi io in torto, so già che mi sentirei rispondere con il solito: “se va al polso del cliente vuol dire che va” come se fosse una certificazione di conformità..
Quindi si, se una persona vuole fare un lavoro seriamente, deve andare a scuola e lo deve fare tutta la vita.. fare questo mestiere da 4 anni e sentirsi “finito” non trovo sia corretto ne tantomeno credibile..
Sai ricavarmi la frequenza di una spirale e spiegarmi come si fa?
Sai trovare inerzia e coppia, agire in modo da accoppiare i due elementi e spiegarmi come si fa?

D’altra parte però dipende anche dal livello a cui vuoi fare questo mestiere, ma, ma..

Ho lavorato per diversi anni per una nota marca orologiera e ho visitato diversi atelier italiani.. all’interno di questi atelier la frase più detta è stata: “noi orologiai al giorno d’oggi cambiamo solo dei pezzi, è una vergogna”.
Sapete perché si è arrivato a questo? Perché gli orologiai che sanno fare “di più” oltre che cambiare un pezzo si contano sulle punte delle dita di una mano, e anche di questi orologiai esperti nel fare “di più” la maggior parte delle volte lavorano male! Perché? Perché la verità è che nessuno è veramente abituato a fare “di piu”, anche una volta, quando le forniture straripavano di ricambi, l’orologiaio andava a prenderselo nuovo in fornitura il pezzo, mica se lo faceva!
Oggi in fornitura non si trova più niente e le maison sono brutte e cattive e non danno più pezzi.. ok, che problema c’è, se sai fare “di più” il pezzo te lo fai da te..

Ma se si vuole diventare un semplice “orologiaio cambia pezzi” allora serve sempre studiare? Per me ancora assolutamente si perché comunque la messa a punto serve saperla fare, specialmente su certi calibri che richiedono caratteristiche e conformità ben precise.
Innanzitutto (e qui mi ripeto) quando si fa una diagnosi la si deve fare a colpo sicuro e non a sensazione cambiando pezzi di mezzo movimento o andando a tentativi e per esclusione, e per evitare questo tipo di approccio serve tutta una serie di conoscenze, spesso abbastanza attuali, che solo una scuola (e molti corsi) può offrirti.
Un esempio semplice, semplice.. su 10 orologiai c’e ne 1/2 che sa leggere e valutare VERAMENTE il risultato di un witschi, su 100 orologiai ce ne sono 99 che usano lo strumento del witschi per la regolazione ANCHE per la diagnosi! Eppure il witschi è lo strumento che ogni orologiaio ha nel suo atelier..

Ribadisco che è un opinione personale, ma tra le cose che ho scritto quelle inconfutabili sono moltissime..

P.S.
Ci tengo a precisare che il discorso che ho fatto è generico e non riferito a una persona in particolare

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Re: Requisiti certificazione swatch group

Messaggio da ars57 » gio mag 02, 2024 8:06 am

Buongiorno, mi permetto di dire la mia dal basso della mia quasi totale incompetenza.
Opinione personale, le manovre dei grandi gruppi non nascono dall'intenzione di rendere la categoria orologiera particolarmente edotta ma dall'intenzione economica di accaparrarsi quanto più mercato possibile. Esempio: Bulova (ora di Citizen) nel Precisionist, sbandierato come l'orologio al quarzo più preciso i circolazione, monta la ruota ore in plastica che, ingranando contro metallo, nella più ottimistica delle ipotesi ogni due anni ci lascia i denti. Ora, puoi esser bravo e aver studiato quanto più possibile ed esser super aggiornato ma come rifai una ruota in plastica del diametro di 3 millimetri? Perché, guarda caso, è specificato a chiare lettere: "per questo orologio è previsto solo l'invio in assistenza, non vengono forniti ricambi", che gli costava farla in ottone o acciaio?.
Detto questo, Raziel ha perfettamente ragione dal suo punto di vista (e non solo) ma non considera, nel nostro caso, il "fattore Italia".
Siamo in un Paese dove la scuola in generale non viene considerata una priorità. Oltre agli indirizzi classici per lo Stato esiste il nulla, dove sono le scuole per "arti e mestieri"?.
Parlo di tutte quelle professioni che, come l'orologeria, avendo bisogno di stare al passo coi tempi avrebbero necessità di corsi di formazione seri e che invece vengono lasciate in balia di sè stesse. Una volta esisteva l'apprendistato e si imparava sul campo da chi il mestiere già lo sapeva fare (se poi era un cane...), oggi nessuno si sogna di avere in carico un pivello apprendista che gli costerebbe una paccata di soldi.
Vero che esistono scuole private, ho frequentato due corsi alla Scuola di Torino, la più antica d'Italia: quello sul restauro dei quadranti, molto interessante grazie all'insegnante ma assolutamente insufficiente come durata per poter uscirne "finiti"; quello sulla pendoleria permettetemi di non commentarlo...
Un ragazzo che viene a trovarmi ha frequentato tutti i corsi che la scuola offre, risultato: "mi monti tu la spirale sul bilanciere che non l'ho mai fatto"?
Sta quindi al singolo cercare di "stare al passo coi tempi" ma, come dice Watchmaker, orologiaio "finito" già di suo, la cosa comporta un esborso difficilmente ammortizzabile ancorché molto elevato.
Sta di fatto che in Italia non è richiesta alcuna competenza per aprire l'attività di orologiaio, come se il riparatore fosse al pari del commerciante, e questo accade per molti altri "mestieri".
Purtroppo siamo ridotti così ma, ripeto, si tratta della personalissima opinione di uno che orologiaio non è.
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Re: Requisiti certificazione swatch group

Messaggio da Paolo Antolini » gio mag 02, 2024 11:54 am

Purtroppo avete ragione entrambi.
Corsi degni di questo nome in Italia non ce ne sono e in terra elvetica i costi sono per moltissime persone insostenibili.
Se si dovesse fare lo sforzo economico per andare all'estero a studiare ci si ritrova a lavorare in un paese in cui se non fai le certificazioni, che ti limitano il guadagno a livelli ridicoli, non accedi ai ricambi se non nel mercato parallelo a costi spesso esagerati e i 3 quinti del tuo incasso se ne vanno in tasse.
P.s. impensabile per la periferia di applicare le tariffe "ufficiali" appannaggio di città decisamente più importanti o per i centri assistenza ufficiali spesso scelti più per obbligo che per decisione libera del proprietario dell'orologio.
Ovviamente anche io posso essere messo in discussione e quelle sono solo mie deduzioni che potrebbero essere fallaci.
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Re: Requisiti certificazione swatch group

Messaggio da finestraweb » gio mag 02, 2024 8:11 pm

Buongiorno a tutti,

non sono orologiaio, faccio una domanda ed una battuta.
La domanda prende spunto da qui:
ars57 ha scritto:
gio mag 02, 2024 8:06 am
[...]
Vero che esistono scuole private, ho frequentato due corsi alla Scuola di Torino, la più antica d'Italia: quello sul restauro dei quadranti, molto interessante grazie all'insegnante ma assolutamente insufficiente come durata per poter uscirne "finiti"; [...]
Fosse stata di durata degna per uscirne "finiti", aumentandone di conseguenza il costo (mantenendo costante il costo orario), sarebbe stato ugualmente attrattivo, al di là del tuo caso?
La mia ipotesi* è che una durata "degna" per uscirne "(quasi) finiti", comporterebbe da parte dell'allievo un costo tale da disincentivarne l'iscrizione.
* l'ipotesi è un'affermazione sentita al riguardo da altri: "non possiamo fare un corso di un anno, perché dovremmo chiedere troppo"

Un corso, il cui valore, è negli insegnamenti che ti offre: non rilascia pezzi di carta di valore "legale" (come nemmeno potrebbe fare).
A differenza di scuole che hanno valore legale, per cui gli insegnamenti possono essere pessimi quanto vuoi, ma alla fine "hai un pezzo di carta" che ha valore legale pari a quello di scuole "più rinomate"
Una cosa è spendere X per un corso che "boh, non so come sarà", altra è spendere 2X (fermo restando che il peso di X dipende dal portafoglio di ognuno).
Anche chiedere ad altri che hanno frequentato il corso, ha dei rischi: uno che spende X per un corso che alla fine giudica inutile (che sia fatto in Italia o in Svizzera), per colpa di un insegnate che non ha voglia, potrebbe pensarci due volte prima di dire pubblicamente che "ho fatto quel corso, in quella scuola tanto rinomata, ma una vera delusione".
È probabile e "commercialmente" sensato che se ne torna, zitto o pubblicamente soddisfatto (a seconda della propria etica), in laboratorio ed espone il suo bel pezzo di carta pagato caro presso la rinomata e cara scuola.
Oppure uno potrebbe avere ricordi di un corso il cui "docente" nel frattempo è cambiato.

Tutto ciò senza considerare le valutazioni di convenienza economica lette più volte da professionisti, quale io non sono, ma da cui ho percepito che certi corsi di aggiornamento presso rinomate Case sono un modo, per le stesse, di "mungere", non corrispondono a reali necessità di apprendimento.
Per altro, è risaputo che i meccanici delle assistenze ufficiali (parlo di auto, su quelli delle case di orologi, taccio) non sono i migliori in circolazione: lavorano secondo tabelle definite dalla casa madre, anziché riparare, cambiano.
Tanto che gliene frega, paga il cliente secondo prezzi decisi dalla "Casa madre" (e che troverai in ogni altra medesima assistenza ufficiale, per cui non ci si fa concorrenza in casa)
Il professionista meccanico artigiano, quel "tirchietto" che vorrebbe lavorare come 40 anni fa, sempre se onesto e corretto si intende, se impiega 10 minuti a cambiarti una lampadina, te ne fattura 10, non 50 (sto dando numeri a caso, ma avviene veramente così) come deciso dai tariffari ufficiali (anche se il tempo effettivo è stata molto inferiore ai 50 minuti).
Perché le Case hanno raffinato i processi e tecnologie produttive, ma hanno anche capito che l'Assistenza è un business e con meno realtà la dividi e più ne hai per te.
Allora ho l'impressione che si inventino motivi tecnici, per celare mere ragioni commerciali. Lo fanno tutti, ma purtroppo per l'orologeria, c'è meno spazio di manovra per nuovi contenuti tecnici.

Detto ciò, arrivo alla battuta: il calibro Bulova P102 a cui si riferiva ars57, chi diamine l'avrà inventato???
Forse possiamo escludere un orologiaio fermo a 40 anni fa, perché non avrebbe creato la ruota in plastica, ma in metallo: però ammettiamolo, non avrebbe sbagliato.

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Raziel
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Re: Requisiti certificazione swatch group

Messaggio da Raziel » gio mag 02, 2024 9:27 pm

In parte so come funzionano le cose al di fuori della Svizzera e so che non ci sono molte scuole veramente qualificate in giro per l’Europa, il che è sicuramente uno dei problemi principali, però è anche vero che quando mi è capitato di dover formare qualcuno non è che gli “allievi” fossero stati così entusiasti di apprendere qualcosa di nuovo, anzi… lo capisco che non è bello sentirsi dire che si sta sbagliando a fare qualcosa, specialmente se si hanno sulle spalle diversi anni di lavoro, però anziché essere grati di ricevere degli insegnamenti, i più fanno i permalosi e gli offesi..
Poi non voglio dire che chi impartisce una lezione ha sempre ragione a prescindere ma personalmente mi è capitato tante volte, forse troppe, di dover insegnare a persone che avevano evidenti carenze di conoscenza e che si sono solo scocciate della lezione e che sono state ingrate.
Ricordo benissimo, ad esempio, di una lezione (in cui io ero allievo) tenuta in una delle più prestigiose maison del mondo, in cui un collega straniero cercava (mettendosi in ridicolo) di contraddire ogni singolo argomento che il professore trattava..

Samuel Butler scrisse: “The truest characters of ignorance are vanity and pride and arrogance” e penso che questa frase sia assolutamente vera..

D’altra parte capisco benissimo che le lezioni sono costosissime, a volte lo sono anche per noi svizzeri e non sempre valgono quel che si paga.. Ad esempio, tra qualche mese, dovrò fare un corso il cui prezzo è di 6000.- quindi non propriamente una spesa che “ammortizzerò” nel breve termine, anzi, probabilmente non ammortizzerò mai.. oltretutto non ho alcuna certezza che affronteremo certi argomenti molto specifici che, di per se, sono il motivo della mia partecipazione..

Per i corsi impartiti dalle maison, con tutta onestà, sono molto, molto, molto combattuto.. esistono corsi veramente indispensabili, e altri che sono solo delle pagliacciate.. potrei parlare talmente tanto delle mie esperienze personali da riempirci un libro..

Parlando sempre delle maison capisco che alcune di loro richiedono al proprio concessionario l’utilizzo di materiale inutile, assolutamente vero, però è anche vero che non è possibile, al giorno d’oggi, dire di no ad ogni utensile e macchinario che “impongono” perché ritenuto superfluo quando invece non lo sono affatto.. Siamo sinceri, la maggior parte degli orologiai si mettono a fare i piagnistei quando solo gli si dice che devono buttare i lubrificanti scaduti.. “eh, ce li fanno buttare che sono ancora buoni, è tutto un complotto, ci fanno spendere un milione di chf” quando poi, come ho anche già scritto, un orologiaio (comune) spenderà 500chf in lubrificanti nella sua intera vita, quindi figuriamoci quando gli si fa presente che sono indispensabili macchinari che costano diverse migliaia di chf..

Detto questo io gli orologi al quarzo li ho visti soltanto sui libri di scuola, non me ne interessa nulla e non c’ho mai messo mano. Può essere anche un PP da 5000.- che lo prendo e lo butto nella poubelle..per me sono alla pari dello smartwatch.. so che sbaglio a pensarla così ma è una mia opinione e pertanto di ruote in plastica non mi interessa nulla e non faccio commenti a riguardo..

Comunque, come al solito, sono andato troppo fuori discorso! Scusate!

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Re: Requisiti certificazione swatch group

Messaggio da Calico » ven mag 03, 2024 3:02 pm

No, no, invece è sempre interessante avere punti di vista diversi. Grazie.

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