Discussione riguardo i vetri plexiglass Cristallizzati

[Andrea Servidio]

Buonasera a tutti, mi sono spesso chiesto se ci fossero soluzioni per ripristinare vetri plexiglass ( ovvero in PMMA ) danneggiati da questa foresta di crepe o cricche interne.
La loro causa credo sia dovuta al tempo, infatti con i decenni la struttura amorfa del pmma tende a riordinarsi e crea questo tensionamento interno che provoca queste cricche che non sono eliminabili con una lucidatura poichè non superficiali.... o per lo meno con le mie conoscenze teoriche questo ho dedotto diciamo..... infatti al contatto non si sentono e intervenendo con carta vetro non si eliminano.
Esistono soluzioni? sicuramente altri si saranno posti questa domanda e sarebbe bello disquisirne insieme
Io come tentativi diciamo che ho in mente 2 idee:
1) teoricamente si potrebbe eliminare il tensionamento interno e parzialmente recuperare il danno tramite un trattamento termico che faccia raggiungere in modo controllato la Tg senza però ovviamente andare oltre per non avere deformazioni...... credo sia complicatissima nella pratica poichè un controllo tale della temperatura per un tempo medio-lungo su tutta la sup. è difficilissimo da avere... inoltre magari si dovrebbero prevedere sostegni per evitare deformazioni...
2) L'uso di una qualche resina epossidica ( quelle che vengono commercialmente chiamate "vetro liquido"..... ovviamente questo sarebbe un palliativo ma potrebbe aver margine di miglioramento. Il mio dubbio su tale soluzione è che non ci sia la minima fessura superficiale e quindi non essendoci il prodotto non raggiungerebbe mai tali cricche e sarebbe inutile o addirittura dannoso alla superficie. E se anche ci fossero delle microfessure superficiali il prodotto dovrebbe avere la viscosità adatta a penetrarvici....

Scusate la domanda magari insolita, ma la trovo interessante e spero che anche voi altri esperti possiate dire la vostra o raccontare le vostre esperinze/esperimenti

Grazie tante per il contributo e auguro a tutti una buona giornata

[orsomaki]

Io credo che i vetri "ghiacciati" subiscano le microfratture per il fatto che vengono montati tramite una curvatura e rimangono al loro posto dalla tensione che deriva dal rilascio, per essere più chiari, in una sede da 300 viene montato un vetro diciamo da 302 , tanto più è grande il vetro, tanto più tiene e tanto prima questo fenomeno avviene , se vuoi eliminare il problema, a mio avviso su di una sede da 300, monti un vetro da 300 e lo incolli, o ti rassegni e quando ghiaccia lo cambi, ma cercare di ripararlo dopo per me non è che abbia molto senso

[Calico]

Mio padre smontava le casse e, col fornelletto ad alcol e stoppino, prendeva un vetro in plexy normale e ce lo sagomava dentro. Io ho provato a fare uguale, ma mi brucio le dita; ho anche cercato le formine apposite con pinza, ma per i miei gusti costano troppo.

[Andrea Servidio]

Io credo che i vetri "ghiacciati" subiscano le microfratture per il fatto che vengono montati tramite una curvatura e rimangono al loro posto dalla tensione che deriva dal rilascio, per essere più chiari, in una sede da 300 viene montato un vetro diciamo da 302 , tanto più è grande il vetro, tanto più tiene e tanto prima questo fenomeno avviene , se vuoi eliminare il problema, a mio avviso su di una sede da 300, monti un vetro da 300 e lo incolli, o ti rassegni e quando ghiaccia lo cambi, ma cercare di ripararlo dopo per me non è che abbia molto senso

Grazie mille per il contributo, in effetti anche il tensionamento dovuto all'interferenza con la sede è sicuro un aspetto importante .... però per sempio i vetri tallon che non vengono messi a interferenza presentano lo stesso il fenomeno e quindi sarà dovuto anche a altri fenomeni come ipotizzato. Per quanto riguarda la sua spiegazione sei stato chiarissimo e non ci avevo mai riflettuto a ciò devo essere sincero.
Per il finale bhe si hai perfettamente ragione, sostituirlo è la cosa più veloce però diciamo che la mia era una curiosità tecnica e per questo ho parlato di "esperimenti", magari se si apprende una tecnica oltre ad aver immagazzinato altre conoscenze che è sempre il piacere maggiore può essere utile tenersi il jolly magari per vetri plexiglass impossibili da ritrovare.... tipo alcuni plexiglass su orologi di forma anni 40 o vetri esagonali, ovali ecc....

Mio padre smontava le casse e, col fornelletto ad alcol e stoppino, prendeva un vetro in plexy normale e ce lo sagomava dentro. Io ho provato a fare uguale, ma mi brucio le dita; ho anche cercato le formine apposite con pinza, ma per i miei gusti costano troppo.

Salve, anche io ho sentito da anziani orologiai che usavano questa tecnica, così come allo stesso modo sempre su fiamma di lampada riuscivano appunto a riparare questi vetri "ghiacciati" e per questo mi sono incuriosito a riguardo. Però non c'è nulla di scritto e quindi il modo migliore è raccogliere testimonianze e confronti.
Grazie tante

[Calico]

Aveva i calli alle mani talmente spessi che non lasciava praticamente impronte digitali. Riusciva a dare una leggera scaldata e una leggera pressione col pollice, a movimenti rapidi e successivi, controllando con l'indice l'altezza. Se sbagliava, prendeva un'altro vetro e riiniziava. ALmeno fino ai 50 anni; poi dopo i prmi problemi di salute, aveva tirato i remi in barca e delegava molti lavori fuori, riservando tutte le sue energie all'amata attività venatoria, alla quale non esitava a dedicare ogni momento libero in epoca di caccia.

[finestraweb]

In pratica realizzava la prima ipotesi di Servidio, se l'ho ben intesa.
Bravissimo

[Andrea Servidio]

Aveva i calli alle mani talmente spessi che non lasciava praticamente impronte digitali. Riusciva a dare una leggera scaldata e una leggera pressione col pollice, a movimenti rapidi e successivi, controllando con l'indice l'altezza. Se sbagliava, prendeva un'altro vetro e riiniziava. ALmeno fino ai 50 anni; poi dopo i prmi problemi di salute, aveva tirato i remi in barca e delegava molti lavori fuori, riservando tutte le sue energie all'amata attività venatoria, alla quale non esitava a dedicare ogni momento libero in epoca di caccia.

Grazie tante per la testimonianza, peccato che certe arti vadano nel dimenticatoio.

In pratica realizzava la prima ipotesi di Servidio, se l'ho ben intesa.
Bravissimo

Buonasera, si diciamo che se non ho inteso male nel caso del Padre del signor Calico usava il calore non per ripristinare un vetro ghiacciato ma per formarlo partendo da delle lastre di PMMA. Mentre la mia ipotesi è leggermente diversa poichè il fine non era formare un vetro ma cercare di non farlo deformare riarrangiando la struttura amorfa interna dove si ha avuto la formazione di queste cricche.

[Calico]

Per le cricche interne, da un punto di vista fisico, non dico che sia impossibile ma molto difficile e con un dispendio di energie superiore alla creazione ex novo. Mio padre non usava lastre, ma semplici vetri normali in plexiglas rotondi, che utilizzava come base; un sistema imparato da suo padre, mio nonno.

[Andrea Servidio]

Per le cricche interne, da un punto di vista fisico, non dico che sia impossibile ma molto difficile e con un dispendio di energie superiore alla creazione ex novo. Mio padre non usava lastre, ma semplici vetri normali in plexiglas rotondi, che utilizzava come base; un sistema imparato da suo padre, mio nonno.

Sicuro ha un dispendio di energie maggiore Grazie tante per la testimonianza di suo padre, sarebbe molto bello vedere un maestro così all'opera

[Paolo Antolini]

Temo che ci sia ben poco da fare per le cricche purtroppo e non è una questione di tensione della superficie per motivi che avete già notato da soli. L'unica possibilità che vedo è la sostituzione o la ricostruzione purtroppo ma ovviamente mi piacerebbe ci fosse una soluzione.

[Calico]

Temo che ci sia ben poco da fare per le cricche purtroppo e non è una questione di tensione della superficie per motivi che avete già notato da soli. L'unica possibilità che vedo è la sostituzione o la ricostruzione purtroppo ma ovviamente mi piacerebbe ci fosse una soluzione.

Ma ti immagini la fatica? Prendere una forma esterna in silicone, poi mettere una forma interna come fosse una cerapersa; successivamente sapere il grado esatto di temperatura in cui liquidifica e con quali catalizzatori favorirne lo scioglimento e regolare il fornetto. Nonostante tutto, però, potrebbe uscirne opaco, magari perché fatto raffreddare in maniera non corretta!

[Andrea Servidio]

Temo che ci sia ben poco da fare per le cricche purtroppo e non è una questione di tensione della superficie per motivi che avete già notato da soli. L'unica possibilità che vedo è la sostituzione o la ricostruzione purtroppo ma ovviamente mi piacerebbe ci fosse una soluzione.

Grazie tante per il parere , temo anche io che ci sia poco da fare sul pratico.... tra teoria e pratica spesso c'è molta differenza

[Paolo Antolini]

Temo che ci sia ben poco da fare per le cricche purtroppo e non è una questione di tensione della superficie per motivi che avete già notato da soli. L'unica possibilità che vedo è la sostituzione o la ricostruzione purtroppo ma ovviamente mi piacerebbe ci fosse una soluzione.

Grazie tante per il parere , temo anche io che ci sia poco da fare sul pratico.... tra teoria e pratica spesso c'è molta differenza

Però mi piace leggere anche di possibili teorie su come fare cose mai fatte, è così che poi si trasformano spesso in cose fattibili.
Scusate il bisticcio di parole

[Andrea Servidio]

Temo che ci sia ben poco da fare per le cricche purtroppo e non è una questione di tensione della superficie per motivi che avete già notato da soli. L'unica possibilità che vedo è la sostituzione o la ricostruzione purtroppo ma ovviamente mi piacerebbe ci fosse una soluzione.

Grazie tante per il parere , temo anche io che ci sia poco da fare sul pratico.... tra teoria e pratica spesso c'è molta differenza

Però mi piace leggere anche di possibili teorie su come fare cose mai fatte, è così che poi si trasformano spesso in cose fattibili.
Scusate il bisticcio di parole

Era proprio questo il senso per cui ho aperto la discussione hai centrato l'obiettivo