Il mio compito a casa: la parigina dorata al mercurio.
A cura di: Giacomo
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Il mio compito a casa: la parigina dorata al mercurio.
A suo tempo presi spunto da un corso di JCH su smontaggio e riparazione di una Parigi(na) per rispolverare i ricordi di quando ero bambino e mio padre le riparava, in casa, tra cucina e bagno, tra uno smontaggio e un lavaggio, non disdegnando di riingranare qualche fotro al bisogno o rettificare, tutto rigorosamente a mano, come aveva appreso da suo padre, mio nonno. Se qualche passaggio non sarà chiaro, chiedete pure; è un lavoro fatto a maggio del 2017. Iniziamo col presentarla: è stata un regalo, come ricompensa per una serie di stime di oggetti da mettere sulla bancarella di un mercatino fortemente voluto dalle associazioni di commercianti, e il prestito di alcune cose, principalmente una bilancia cinese servita per pesare qualche vecchio e rovinato oggetto in argento. Ovviamente non andava e ovviamente c'era da mettersi le mani nei capelli per smontare tutto, lavare, lucidare ove necessario, ripristinare qualche mancanza e provare a far marciare a dovere.
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Re: Il mio compito a casa: la parigina dorata al mercurio.
Smontaggio e qualche particolare.
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Re: Il mio compito a casa: la parigina dorata al mercurio.
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Re: Il mio compito a casa: la parigina dorata al mercurio.
A questo punto desidero ricordare a chi già lo ha visto e dire a chi non lo aveva ancora letto, che solo grazie a Kelorkilé sono riuscito a trovare su Cousinsuk le molle giuste, poiché era evidente che quelle nei tramburi erano troppo sottili e di cattiva qualità per una parigina. Il nostro amico mi segnalò la formula matematica che più o meno corrispondeva, se non ricordo male, a un decimo del diametro dell'asse del barile che indicava in decimi lo spessore della molla. Mentre il diametro del barile ci dava una indicazione di lunghezza. Io però mi accontentai di prenderle 20 cm più lunghe senza dover rifare gli attacchi, poiché negli anni con mio padre avevamo visto che gli attacchi rifatti stemperando poi non duravano quanto quelli di fabbrica e tendevano a rompersi prima di un tempo raigonevole.
Le platine le ho prima pulite con Nuncas argento e poi passate alla pulitrice con la pasta rossa, o rossetto, risciacquandole con acqua distillata e ammoniaca.
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Re: Il mio compito a casa: la parigina dorata al mercurio.
Tutti i fori sono stati lucidati con legno di bosso. La aprigina deve avere fiunzionato poco in vita sua, poiché non c'era traccia di consumo né tantomeno inizio di asole nei fori.
Mi sono anche intestardito a rifare ciò che mancava: il registro di regolazione fine della lunghezza della molla di sospensione, tra l'altro montata erratamente su un lato rispetto al centro dove deve scorrere la regolazione del registro.
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Re: Il mio compito a casa: la parigina dorata al mercurio.
Sono riuscito ad individuare coin precisione almeno 6 segni di revisione. I problemi maggiori li hanno dati le lancette, poiché questa parigina, a differenza del solito, non ha la ruota partiore posteriore, che dà meno problemi; ha le leve e i registri suoneria sul davanti; questo comporta una spinta verso l'esterno delle lancette che se non sono ben bloccate in sede, porterà a uno scavallamento dei pioli di registro, all'alzarsi errato di una delle leve suoneria e al blocco del registro contro la ruota ore e quindi di tutto il movimento. Le lancette ovviamente non erano le sue ed ho dovuto operare una modifica e sostituzione di un cannuccio servendomi di ciò che gli orologiai non gettano mai via: le lancette dei movimetni applicazione degli anni '80, fatti in ottone e quindi facilmente sistemabili al posto dei cannucci originari delle lancette che ho trovato montate giusto per dare un senso a un orologio destinato alla discarica.
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Re: Il mio compito a casa: la parigina dorata al mercurio.
La saldatura è stata fatta con la pasta semiliquida cinese a base di stagno e con la saldatrice per quadranti potenziata e modificata per fungere da saldatrice elettrica generica.
Per correttezza preciso che alcuni piedini della ruota scappamento erano malmessi e alcuni si sono piegati a me durante le regolazioni; allora, con pazienza, li ho riportati nella giusta posizione e curvatura lisciandoli uno per uno con una pinzetta cinese a becchi piatti in zinco, tirando verso l'esterno, senza piegare, come si fa per raddrizzare i pivot. L'ho testata per tre mesi e va oltre 15 giorni bene, poi altri 4 giorni ritardando; il comportamento può essere addebitato alla lunghezza eccessiva della molla del movimento.- Paolo Antolini
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Re: Il mio compito a casa: la parigina dorata al mercurio.
Accidenti Stefano che progressi che hai fatto
Se posso darti un paio di dritte dico che è anche molto importante lucidare i pivot mentre i fori li puoi ripassare con alesatore liscio così mentre lucidi ottieni anche l'effetto di indurire il materiale in quel punto per effetto della "brunitura", potresti anche provvedere a fare i fori olivati in questo modo ma si tratta di una finezza non per forza necessaria, nei fori olivati si crea minor superficie di attrito tra platina e pivot e contemporaneamente una zona in cui l'olio meglio si conserva in posizione corretta senza colature. Ciao
Se posso darti un paio di dritte dico che è anche molto importante lucidare i pivot mentre i fori li puoi ripassare con alesatore liscio così mentre lucidi ottieni anche l'effetto di indurire il materiale in quel punto per effetto della "brunitura", potresti anche provvedere a fare i fori olivati in questo modo ma si tratta di una finezza non per forza necessaria, nei fori olivati si crea minor superficie di attrito tra platina e pivot e contemporaneamente una zona in cui l'olio meglio si conserva in posizione corretta senza colature. Ciao
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Re: Il mio compito a casa: la parigina dorata al mercurio.
Interessante: non ne ho mai visti! Comunque le parigine mipiacciono perché sono belli anche i movimenti, ma per il resto di pendoleria e sveglieria mi astengo volentieri
Edit - Mi ero dimenticato una descrizione: quando si deve ripristinare la funzionalità di una farfalla della suoneria come quella in foto, il miglior sistema che ho trovato per sostituire il freno è stemperare un apice di una lama a legno per il traforo e utilizzare quella; una volta stemperata e piegata, gli si ridà un po' di durezza solo lucidandola a specchio e poi rinvenendola al blu, ma neanche troppo, per evitare che si rompa reinserendola.
Edit - Mi ero dimenticato una descrizione: quando si deve ripristinare la funzionalità di una farfalla della suoneria come quella in foto, il miglior sistema che ho trovato per sostituire il freno è stemperare un apice di una lama a legno per il traforo e utilizzare quella; una volta stemperata e piegata, gli si ridà un po' di durezza solo lucidandola a specchio e poi rinvenendola al blu, ma neanche troppo, per evitare che si rompa reinserendola.
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Re: Il mio compito a casa: la parigina dorata al mercurio.
Lavoro ben fatto in fin dei conti si deve sostituire la molla e se la frizione ottenuta con quella lama è buona sei a posto.Calico ha scritto: ↑gio feb 22, 2018 8:39 amInteressante: non ne ho mai visti! Comunque le parigine mipiacciono perché sono belli anche i movimenti, ma per il resto di pendoleria e sveglieria mi astengo volentieri
Edit - Mi ero dimenticato una descrizione: quando si deve ripristinare la funzionalità di una farfalla della suoneria come quella in foto, il miglior sistema che ho trovato per sostituire il freno è stemperare un apice di una lama a legno per il traforo e utilizzare quella; una volta stemperata e piegata, gli si ridà un po' di durezza solo lucidandola a specchio e poi rinvenendola al blu, ma neanche troppo, per evitare che si rompa reinserendola.
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Re: Il mio compito a casa: la parigina dorata al mercurio.
Grande lavoro. I miei complimenti Stefano.
Questi sono lavori che mostrano la passione per l'orologeria
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Re: Il mio compito a casa: la parigina dorata al mercurio.
Una parigina dalla cassa atipica, personalmente non ne ho mai viste così. Interessanti quelle date di revisione che ne tracciano la storia e gli spostamenti.
E come dice JCH, c'è dietro una grande passione, non solo per l'orologeria, ma anche un omaggio a chi ti ha preceduto nella professione e nella vita.
E come dice JCH, c'è dietro una grande passione, non solo per l'orologeria, ma anche un omaggio a chi ti ha preceduto nella professione e nella vita.
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Re: Il mio compito a casa: la parigina dorata al mercurio.
Che super lavoro Stefano complimenti
IL PANE DURO , NON è DURO . E NON AVERE IL PANE CHE è DURA
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Re: Il mio compito a casa: la parigina dorata al mercurio.
Aggiornamenti. La parigina non l'ho mai fermata e la carico ogni 15gg circa, ma da quando è iniziato a fare molto caldo, quindi da giugno, ho notato un forte rallentamento di marcia: prima 5 minuti, poi 15! Allora ho proceduto a regolare la vite di cui per fortuna mi sono premunito di dotare la lente, assestando il tempo a più riprese: regolavo la marcia settimanalmente e, dopo ogni settimana, ritornavano i 5 minuti di ritardo settimanali! Di seguito fino ad oggi, quando pare essersi stabilizzata, ho fatto salire la filettatura di regolazione di oltre un centimetro, quando di solito gli aggiustamenti si fanno a quarti di giro!
L'unica spiegazione che mi posso dare è che l'acciaio delle molle, in particolare quella motrice, abbia subìto una modificazione molecolare e quindi abbia perso un po' di durezza, durante questo periodo; magari anche complice il caldo, non eccessivo ma particolarmente persistente quest'anno. Così riallacciandomi al topic di Giacomo, credo che lo studio delle molle meriterebbe approfondimenti speciali, poiché onestamente, 40 e passa anni fa, quando guardavo lavorare il babbo, non avrei mai pensato a un comportamento così volubile delle molle. Anzi, direi che quando si ha riguardo ai "regolatori", mi è più chiaro come mai fossero a pesi, invece che a molla.
L'unica spiegazione che mi posso dare è che l'acciaio delle molle, in particolare quella motrice, abbia subìto una modificazione molecolare e quindi abbia perso un po' di durezza, durante questo periodo; magari anche complice il caldo, non eccessivo ma particolarmente persistente quest'anno. Così riallacciandomi al topic di Giacomo, credo che lo studio delle molle meriterebbe approfondimenti speciali, poiché onestamente, 40 e passa anni fa, quando guardavo lavorare il babbo, non avrei mai pensato a un comportamento così volubile delle molle. Anzi, direi che quando si ha riguardo ai "regolatori", mi è più chiaro come mai fossero a pesi, invece che a molla.