ECCEZIONALE MARESCIALLA o PENDULETTE D'OFFICIER CON CARILLON, SVIZZERA, FINE XVIII – INZIO XIX SECOLO.
Poggiante su una base a plinto in legno ebanizzato, la cassa della nostra marescialla si svela come un prezioso connubio di forme ed eleganti decori realizzato in fusione di bronzo dorato al mercurio, cesellato con minuzia in ogni sua parte.
Il corpo si innesta su una cornice fogliacea, ergendosi ad abbracciare un quadrante in smalto bianco con numeri arabi per le ore e scala dei minuti in 15. Due fori di carica a ore 11 e ore 4. Sotto alle lancette in acciaio brunito, di tipica forma svizzera, troviamo l'iscrizione “Chavalier Joseph Gozzadini”.
Il quadrante è serrato da un ghiera godronata e protetto da un lunetta con vetro, incernierata, realizzata anch'essa in fusione di bronzo. Ai lati inferiori del fronte, due serti di alloro.
I fianchi sono ornati da lire, terminanti in protomi rapaci, decorate con nastri e motivi vegetali.
La parte superiore dell'orologio presenta delicate applicazioni in forma di cornucopie e corone d'alloro, legate da un nodo d'amore. Sulla sommità, svetta una presa composta da volute fogliacee.
Importante movimento 8 giorni di carica, scappamento a bilanciere a verga, suoneria ore e quarti su due campanelli, sveglia a tirage, ripetizione suoneria a tirage. Sul fianco della cassa è presente
una leva per selezionare la Grande Sonnerie, Petite Sonnerie o il Silence.
Il movimento è protetto da uno sportello in lamina di ottone dorata, traforata e foderata in seta blu.
Nella base è celato il grande carillon dotato di un dispositivo a leve che permette di impostare musica o silenzio allo scoccar delle ore.
Usure, difetti, movimento dell'orologio funzionante, meccanismo del carillon funzionante.
Alt. cm 29.5, larg. cm 16.5, prof. cm 11.5
La leva di comando della suoneria:
https://studio.youtube.com/video/IHV7WheD5Jw/edithttps://studio.youtube.com/video/XCOczpA1iWU/edit
Le pendules d'officier, conosciute in Italia con il nome di "marescialle", sono una particolare tipologia di orologio che nasce verso l'ultimo quarto del XVIII secolo e rimane in uso sino alla fine del secolo successivo. Nonostante la grande fortuna delle officier, le maestose casse in bronzo dorato contrapposte a basi lignee ebanizzate scompaiano verso il 1820, lasciando posto a strutture più semplici che si fanno, anno dopo anno, sempre più astratte e sintetiche nelle forme.
Il luogo d'origine delle officier è la regione svizzera di Neuchâtel, con precisione la cittadina di La Chaux-de-Fonds.
Il nome di questi particolari orologi deriva da una leggenda ottocentesca che voleva Napoleone Bonaparte come un uomo ligio alla puntualità, quasi al limite dell'ossessione, tanto da obbligare i suoi ufficiali a dotarsi anche in campo di orologi di recisione. Più l'ufficiale era alto in grado e più la pendulette d'officier doveva essere importante. Ovviamente questi aneddoti, seppur affascinanti, fanno soltanto parte della mitologia napoleonica e non possono essere considerati di più di un semplice spunto per una nomenclatura antiquariale. Come gli studi confermano, infatti, la marescialla è stata considerata fin dai suoi albori un orologio di prestigio quasi esclusivamente da arredamento, tanto che gli esemplari più importanti erano dotati di complicazioni, sveglia, suoneria a quarti, petite sonnerie, grande sonnerie e, in rarissimi casi, un carillon nella base, proprio come nel nostro esemplare.
Il pannello di comando:
I Brani del grande CARILLON
BRANO n.1
BRANO n.2
L'eccezionale rarità della marescialla qui presentata, non si riduce alla semplice presenza del carillon, anche se al mondo sono noti pochissimi esemplari musicali, ma a un insieme di elementi unici e la superba qualità della macchina-carillon stessa. Il carillon posto nella base è infatti composto da un pettine a 16 blocchi e 61 segmenti e permette di eseguire con grande ricchezza melodica le due arie presenti sul rullo, della durata di un minuto e 20 ciascuna.
Altra peculiarità è la presenza della firma del cassista, all'interno della ghiera del coperchio anteriore del quadrante, fatto assai raro, solitamente riservato a opere di notevole importanza per assicurare da un lato la qualità del lavoro eseguito e dall'altro per pubblicizzare il marchio a nuovi facoltosi committenti.
La firma “BILLON FILS AINE” riconduce l'orologio qui proposto al bronzista Benoit Billon, primogenito della famiglia di noti cesellatori e cassisti d'alta gamma Billon, attiva dal 1780 a LaChaux-de-Fonds. Dal 1790 in poi, Benoit firma le sue opere in solitaria, separandosi dai fratelli David e Jérémie.
Ulteriore elemento d'interesse è la presenza del nome del committente sul quadrante, ChavalierJoseph Gozzadini, che ha permesso di identificare la corretta provenienza dell'oggetto. La marescialla venne appunto realizzata per il Conte e Cavaliere dell'Ordine di S. Stefano di Toscana, Giuseppe Gozzadini (? - 1865), padre del più noto Giovanni (1810-1887), archeologo e senatore del Regno.
Il padre Giuseppe Gozzadini
il gilio Giovanni Gozzadini
I Gozzadini sono stati una delle famiglie più influenti e importati di Bologna tra il XVII e il XIX secolo e non sorprende per tanto la comparsa di una marescialla così preziosa tra i loro averi.
Purtroppo però l'inventario della famiglia, conservato presso la Biblioteca dell'Archiginnasio di Bologna, non è completo e giunge a noi soltanto fino al 1811, rivelandoci la presenza di due orologi importanti tra i beni mobili dei Gozzadini, senza però dilungarsi in descrizioni.
Analizzando in generale il movimento dell'officier ci troviamo di fronte a un esemplare collocabile tra il 1795-1810, ma da un esame più attento si rileva la presenza di un coq di tipica forma svizzera, in uso introno all'anno 1800. La fattura delle molle, dei leveraggi e delle ruote inoltre sembra spostare ulteriormente la datazione nel primo decennio del XIX secolo, fatto che potrebbe a buon ragione, data l'importanza dell'orologio, ricondurne la realizzazione in vista della nascita del figlio primogenito di Giuseppe, Giovanni, nato proprio nel 1810.
Al momento, non sono noti agli studi esemplari analoghi alla nostra marescialla, ma un orologio molto simile, seppur con cassa meno ricca, è stato battuto da Sotheby's nel 2011 (lotto n°4, New York, 13 Aprile 2011). Un altro esemplare di pendulette d'officier musicale è comparso in asta sempre da Wannenes, nel settembre 2014 (lotto n° 85, Genova, 24-25 settembre 2014), recante la firma Robert et Courvoisier.
Questo esemplare sarà messo in vendita all'asta n.291 del 17-18 settempre 2019 lotto n 445
https://wannenesgroup.com/lots/390-4450 ... ix-secolo/
Bibliografia:
- Les coqs de montres de la collection de M. E. Coinon, Tardy, Paris, 1955
- C. Allix, Carriage Clocks, Londra 1974
- A. Chapuis, Histoire de la Pendulerie Neuchateloise. Neuchâtel et Paris 1917
- A. Chapuis, Pendules Neuchateloises - Documents Nouveaux, Neuchâtel 1930
- Lodovico Magistretti - Luigi Pippa, I ritmi del tempo - storia ed evoluzione della pendulette de voyage, Milano 1998
- Régis Huguenin, Jean-Michel Piguet: La Neuchateloise Histoire et technique de la pendule neuchateloise,XVIII-XXI siècle 2017