Neuchateloise - Charles Martina Torino
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Neuchateloise - Charles Martina Torino
Con molto piacere vi mostro una mia piccola pendoletta neuchateloise, che è anche una delle mie preferite. Ferma da moltissimo tempo, necessitava di cure urgenti sia nella cassa che nel movimento.
Vi mostrero' via via le varie curiosità riscontrate, dico sempre: se gli oggetti potessero parlare, ed in questo caso è stato possibile
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Re: Neuchateloise - Charles Martina Torino
Molto bella pendoletta. Non vedo l'ora di vedere il movimento.
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Re: Neuchateloise - Charles Martina Torino
Iniziamo con il dire che il quadrante è firmato Charles Maritina, horloger du roi, a Turin, ovviamente nome tradotto in francese, Carlo Martina orologiaio del Re a Torino.
Carlo Martina è stato riconosciuto orologiaio del re nel 1816.
Considerando che la tipologia della cassa è una neuchateloise del 1740/50 circa, mi si è accesa immediatamente una lampadina.
Le lancette sono tipicamente del periodo restaurazione, e noto delle modifiche nel meccanismo.
Iniziamo a fare una ricerca su Carlo Martina e trovo:
documento datato 1807
ed altri orologi sono presenti nell'archivio dei beni culturali:
http://www.catalogo.beniculturali.it/si ... re=Martina
New link
https://www.catalogo.beniculturali.it/s ... es+martina
Ma, allo stesso tempo, la cassa come ho detto è di un epoca precendete. Da un catalogo di disegni e progetti di casse per orologi dal 1755 al 1780, è riportato questo modello datato 1780 (data apposta sul disegno). Anche se presenta alcune piccole differenze, pinnacoli nella parte superiore e piedi in fusione di bronzo che confermano la datazione verso il 1780 di questo modello. Il mio, essendo ancora sprovvisto di queste decorazioni è da altri piccoli fattori, spostano la datazione verso il 1740.
Tralasciamo queste informazioni che riprenderemo più avanti ed iniziamo il lavoro di restauro.
L'orologio prima del mio intervento:
Estrazione del movimento con il suo quadrante. La fattura è inconfondibile, siamo nella metà del 700
Iniziamo lo smotaggio, nessuna data, solo un numero 233 bulinato.
e inizio a notare qualche cosa che manca e qualche cosa che non dovrebbe esserci
Estraggo la molla del bariletto. Prima cosa che faccio dopo l'estrazione è andare alla ricerca di qualche data. Come di consueto nella scuola settecentesca e della prima metà del 800, trovo subito la data e un monogramma C M D le 11 julliet 1823
Carlo Martina 11 luglio 1823. Non ho idea di cosa possa voler dire la lettera D. Questa molla è stata inserita in questo bariletto da Carlo Martina 197 anni fa! Vi assicuro un po di emozione condita con un doveroso rispetto.
Ora si procede con il lavaggio
Tolgo il quadrante, in primis per pulirlo, e anche perchè normalmente in questa tipologia di orologi si trovano sempre indicazioni importanti.
Troviamo 233, stesso numero bulinato presente nel movimento, e la scritta Capucine (capuccina) ovviamente in riferimento alla nostra pendoletta.
Segue...
Carlo Martina è stato riconosciuto orologiaio del re nel 1816.
Considerando che la tipologia della cassa è una neuchateloise del 1740/50 circa, mi si è accesa immediatamente una lampadina.
Le lancette sono tipicamente del periodo restaurazione, e noto delle modifiche nel meccanismo.
Iniziamo a fare una ricerca su Carlo Martina e trovo:
documento datato 1807
e con molta probabilità l'orologio in questione è questo, comparso su un articolo di "la stampa"Testo del documento appena citato ha scritto:
Calcolo dell’orologiere Carlo Martina per la formazione di un orologio grosso di ferro da campanile proporzionato per una campana di peso rubi 45 circa
1° Le due prime ruote quella del movimento, quella della suoneria saranno di grandezza once dodici, in tredici le altre seconde ruote in proporzionata degradazione, formate di buon ferro di Aosta.
2° Li alberi saranno di buon ferro di Giaveno tutti li pivo torniti e polliti tutti li suoi grani di ottone di getto, dove devono aggirarsi li medesimi.
3° Tutti li pignoni delle ruote saranno di dentatura di acciaio ben polliti.
4° Il castello delle ruote saranno quattro collane di ferro in quadrattura montanti lamine incastrate in dette collane, il tutto di buon ferro di Aosta.
5° Detto orologio resterà montato ore ventiquattro, in trenta si rimonterà con sua manivella, albero e pignone.
6° Detto suonerà l’ora, ripetizione d’essa, la mezzora.
7° Provederà le corde nuove di canapa fina per la parte delli due movimenti.
8° Obbligandosi l’orologiere di collocare detto orologio sul detto luogo girante e suonante, garantirlo per anni tre salvo ragione se farà difetto del orologio oppure di chi ne avrà avuta la direzione.
9° Sarà carico della Comune le spese del mastro falegname, e Mastro da muro ed ogni altro lavoro, condotto del orologio sul detto luogo
10° Obbligandosi l’orologiere per la formazione di un buono orologio farne in tutte le regole dell’arte di darlo ad opera collocata mediante il pagamento compreso l’orologio vecchio.
11° Si inticiperanno nella stipulazione del contratto le altre ( ? ) subito collocato, e collocato detto orologio sul detto luogo
12° Obbligandosi l’orologiere di formare detto orologio fra mesi sei avranno principio dopo la stipulazione del contratto.
Carlo Martina Orologiaio
Archivio Comune Piossasco
ed altri orologi sono presenti nell'archivio dei beni culturali:
http://www.catalogo.beniculturali.it/si ... re=Martina
New link
https://www.catalogo.beniculturali.it/s ... es+martina
Ma, allo stesso tempo, la cassa come ho detto è di un epoca precendete. Da un catalogo di disegni e progetti di casse per orologi dal 1755 al 1780, è riportato questo modello datato 1780 (data apposta sul disegno). Anche se presenta alcune piccole differenze, pinnacoli nella parte superiore e piedi in fusione di bronzo che confermano la datazione verso il 1780 di questo modello. Il mio, essendo ancora sprovvisto di queste decorazioni è da altri piccoli fattori, spostano la datazione verso il 1740.
Tralasciamo queste informazioni che riprenderemo più avanti ed iniziamo il lavoro di restauro.
L'orologio prima del mio intervento:
Estrazione del movimento con il suo quadrante. La fattura è inconfondibile, siamo nella metà del 700
Iniziamo lo smotaggio, nessuna data, solo un numero 233 bulinato.
e inizio a notare qualche cosa che manca e qualche cosa che non dovrebbe esserci
Estraggo la molla del bariletto. Prima cosa che faccio dopo l'estrazione è andare alla ricerca di qualche data. Come di consueto nella scuola settecentesca e della prima metà del 800, trovo subito la data e un monogramma C M D le 11 julliet 1823
Carlo Martina 11 luglio 1823. Non ho idea di cosa possa voler dire la lettera D. Questa molla è stata inserita in questo bariletto da Carlo Martina 197 anni fa! Vi assicuro un po di emozione condita con un doveroso rispetto.
Ora si procede con il lavaggio
Tolgo il quadrante, in primis per pulirlo, e anche perchè normalmente in questa tipologia di orologi si trovano sempre indicazioni importanti.
Troviamo 233, stesso numero bulinato presente nel movimento, e la scritta Capucine (capuccina) ovviamente in riferimento alla nostra pendoletta.
Segue...
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Re: Neuchateloise - Charles Martina Torino
Un vero esperto
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Re: Neuchateloise - Charles Martina Torino
siccome IO sto a Torino e tu no lo sai che quando finisci me la devi regalare vero?
deve stare a casa sua...
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Re: Neuchateloise - Charles Martina Torino
In questo restauro ho voluto utilizzare un metodo che avevo già illustrato nel forum, la lucidatura con il Blanc de Meudon. E' una lucidatura a mano, molto lunga, ma riporta la meccanica al suo colore naturale settecentesco.
A me piace molto perchè riporta gli acciai al bianco, e gli ottoni con un tono molto chiaro, oltre a lasciare un piccolo film protettivo sulla superficie.
ecco il Blanc
i vari componenti precedentemente estratti dal TIBI e risciacquati in acqua, in attesa della lucidatura
come si puo' vedere non è un metodo molto "pulito", si imbratta completamente tutto quanto si ha nel raggio di 2 metri
i vari componenti della meccanica lucidati
terminata la lucidatura sono passato al quadrante.
Lavato per bene il supporto in ferro e il quadrante bluito nuovamente la lancetta della sveglia
e passiamo al rimontaggio del bariletto
la molla lavata ma non sostituita.
Si dice che la molla deve essere cambiata quando mantiene 3/4 spire permanenti. In questo caso tutte le spire sono permanenti. Ma le naucheloise sono diverse rispetto agli altri orologi, utilizzano solo la parte centrale della forza della molla, sarebbe un sacrilegio sostituirla, anche perchè è la sua molla originale
e ora vediamo il dispositivo che fa si che venga utilizzata solamente una parte della forza della molla, 5 giri utili di carica, contro i 9/10 senza dispositivo e consentono l'autonomia di questo orologio per 8 giorni.
e ora riprendiamo tutte le viti e sistemiamole
A me piace molto perchè riporta gli acciai al bianco, e gli ottoni con un tono molto chiaro, oltre a lasciare un piccolo film protettivo sulla superficie.
ecco il Blanc
i vari componenti precedentemente estratti dal TIBI e risciacquati in acqua, in attesa della lucidatura
come si puo' vedere non è un metodo molto "pulito", si imbratta completamente tutto quanto si ha nel raggio di 2 metri
i vari componenti della meccanica lucidati
terminata la lucidatura sono passato al quadrante.
Lavato per bene il supporto in ferro e il quadrante bluito nuovamente la lancetta della sveglia
e passiamo al rimontaggio del bariletto
la molla lavata ma non sostituita.
Si dice che la molla deve essere cambiata quando mantiene 3/4 spire permanenti. In questo caso tutte le spire sono permanenti. Ma le naucheloise sono diverse rispetto agli altri orologi, utilizzano solo la parte centrale della forza della molla, sarebbe un sacrilegio sostituirla, anche perchè è la sua molla originale
e ora vediamo il dispositivo che fa si che venga utilizzata solamente una parte della forza della molla, 5 giri utili di carica, contro i 9/10 senza dispositivo e consentono l'autonomia di questo orologio per 8 giorni.
e ora riprendiamo tutte le viti e sistemiamole
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Re: Neuchateloise - Charles Martina Torino
Iniziamo il rimontaggio e notiamo come avevo detto all'inizio qualche cosa che non torna. Guardando con attenzione possiamo darci solamente una spiegazione, l'orologiaio ha comperato un ebauches, magari un fondo di magazzino e lo ha terminato nel 1823. Le platine, bariletto, prima ruota (solo il pignone, la ruota è sostituita credo per una rottura), ruota centro, tutta minuteria e quanto esistente nella platina anteriore (lato quadrante) e tutta la sveglia, il supporto del quadrante e la cassa, sono coeve al 1740 circa. Le altre ruote, sono di fattura ottocentesca. Perchè dico che si tratta di un ebauches? Semplice. Le platine presentano i fori (non terminati) per ospitare un treno di uno scappamento a verga. Non sono stati terminati e usati in quanto mancano i pozzetti per l'olio.
Quindi deduco che l'orologiaio ha preso un ebauches e lo ha terminato non più utilizzando uno scappamento a verga come doveva essere in origine, ma utilizzando la miglior innovazione tecnologia dell'epoca, uno scappamento ad ancora.
Le ruote "adattate o costruite" dall'orologiaio sono facilmente visibili, diciamo che la finitura non è proprio il top e si scosta parecchio dalla finitura delle ruote settecentesche.
Le lancette sono tipiche del primo ventennio del 800.
Passo alla cassa. Purtroppo in uno stato di abbandono completa, mi trovo in primis a smontare la serratura in quanto mancante di chiave. La spina interna per la chiave risulta essere rotta.
Faccio per smontare la molla di richiamo svitando la vitina ma è troppo mal messa, è irricuperabile. Decido di eliminarla
Rifaccio la spina centrale per la chiave
e cerco una chiave adatta come misure e come bandiera nel mio magazzino
modello la chiave alla bisogna
e rimonto il tutto
La cassa ha ricevuto un bel trattamento antitarme e per ora è stata solo protetta e una leggera lucidata con della cera. Ho preferito essendo un pezzo della mia collezione, lasciarla cosi, con il suo fascino di 197 anni di storia.
Quindi deduco che l'orologiaio ha preso un ebauches e lo ha terminato non più utilizzando uno scappamento a verga come doveva essere in origine, ma utilizzando la miglior innovazione tecnologia dell'epoca, uno scappamento ad ancora.
Le ruote "adattate o costruite" dall'orologiaio sono facilmente visibili, diciamo che la finitura non è proprio il top e si scosta parecchio dalla finitura delle ruote settecentesche.
Le lancette sono tipiche del primo ventennio del 800.
Passo alla cassa. Purtroppo in uno stato di abbandono completa, mi trovo in primis a smontare la serratura in quanto mancante di chiave. La spina interna per la chiave risulta essere rotta.
Faccio per smontare la molla di richiamo svitando la vitina ma è troppo mal messa, è irricuperabile. Decido di eliminarla
Rifaccio la spina centrale per la chiave
e cerco una chiave adatta come misure e come bandiera nel mio magazzino
modello la chiave alla bisogna
e rimonto il tutto
La cassa ha ricevuto un bel trattamento antitarme e per ora è stata solo protetta e una leggera lucidata con della cera. Ho preferito essendo un pezzo della mia collezione, lasciarla cosi, con il suo fascino di 197 anni di storia.
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Re: Neuchateloise - Charles Martina Torino
Mi piace molto il tono dopo la lucidatura all'Blanc de Meudon. Farò una prova oggi.Giacomo ha scritto: ↑sab nov 21, 2020 6:07 pmIn questo restauro ho voluto utilizzare un metodo che avevo già illustrato nel forum, la lucidatura con il Blanc de Meudon. E' una lucidatura a mano, molto lunga, ma riporta la meccanica al suo colore naturale settecentesco.
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Re: Neuchateloise - Charles Martina Torino
come lucidare con il Blanc de Meudon: viewtopic.php?f=56&t=5109&p=43458
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Re: Neuchateloise - Charles Martina Torino
Ho fatto delle prove con "Blanc de Meudon" e funziona bene. Con mia grande sorpresa, il risultato è più spettacolare sul ferro che sull'ottone.
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Re: Neuchateloise - Charles Martina Torino
È un vero spettacolo. Complimenti
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Re: Neuchateloise - Charles Martina Torino
Grazie al ritrovamento fortuito di un orologio da parte di una signora di nome Barbara, che ha chiesto informazioni in un gruppo di Facebook, ha reso possibile la chiusura di una lunga ricerca che mi aveva impegnato da alcuni anni.
Prossimamente scriverò un articolo con la storia di questi orologiai.
Grazie sig.ra Barbara per il prezioso aiuto.
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Re: Neuchateloise - Charles Martina Torino
Come una volta scrisse MacGyver, le molle si possono anche stirare senza fare delle pieghe e io avevo trovato un buon sistema: prendi una barra di acciaio di almeno un cm di sezione e la blocchi in morsa, poi, indossando guanti anti infortunistici, prendi la molla, la allarghi con l'arco verso l'alto e, a braccia allargate, la lisci delicatamente, dalla parte interna come fosse uno straccio di un lucidascarpe newyorkese dei primi del '900, sulla barra di acciaio. Funziona, le spire si allargano e poi, dopo qualche giorno a lasciare l'acciaio a riposare, la reinserisci nel tamburo. Sono lavori che odio e che non faccio più da quando sono da solo.
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Re: Neuchateloise - Charles Martina Torino
Un lavoro stupendo!
Ho un'opzione come acquirente concorrendo ogni giorno alla produzione di "buon ferro di Aosta"?
È incredibile pensare che un paio di secoli fa c'era qualcuno che utilizzava metallo prodotto nella stessa città dove ancora oggi si producono acciai conosciuti in tutto il mondo!
Ho un'opzione come acquirente concorrendo ogni giorno alla produzione di "buon ferro di Aosta"?
È incredibile pensare che un paio di secoli fa c'era qualcuno che utilizzava metallo prodotto nella stessa città dove ancora oggi si producono acciai conosciuti in tutto il mondo!
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Re: Neuchateloise - Charles Martina Torino
Buongiorno, volevo farti una domanda che non è attinente alla tua pendola ma che può essere utile alla mia. Posseggo una marescialla che ha lo stesso sistema di sveglia. Volevo sapere come è montata la lancetta e dove agisce per far funzionare la sveglia.
Ti ringrazio in anticipo
Saluti Paolo
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Re: Neuchateloise - Charles Martina Torino
La lancetta della sveglia generalmente è fissata al quadrante, la coda interna della lancetta ha un dispositivo che libera il treno della sveglia, che è fissato sul movimento dell'orologio. Ho una marescialla con sveglia smontata, ti faccio qualche foto appena possibile (sono giorni un po complessi)Orus ha scritto: ↑mer lug 19, 2023 12:45 pmBuongiorno, volevo farti una domanda che non è attinente alla tua pendola ma che può essere utile alla mia. Posseggo una marescialla che ha lo stesso sistema di sveglia. Volevo sapere come è montata la lancetta e dove agisce per far funzionare la sveglia.
Ti ringrazio in anticipo
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Re: Neuchateloise - Charles Martina Torino
Ti ringrazio comunque capisco. Te ne sarei grato
Una Buona serata Paolo
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Re: Neuchateloise - Charles Martina Torino
Ecco qui, vedi le foto di come è la lancetta della sveglia e delle ore, con il dispositivo di sblocco della sveglia
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Re: Neuchateloise - Charles Martina Torino
Ti ringrazio molto. Vedi la mia è molto simile