

Ho scritto questo articolo per aiutare gli appassionati a comprendere le scritte varie che si ritrovano negli orologi a pendolo.
Il mio articolo "statico" in PDF pubblicato sulla rivista la voce di Hora lo potete scaricare QUI
Questo articolo invece è in continuo aggiornamento, verrà continuamente arricchito con nuovi punzoni dei fabbricanti e montatori. Se avete a disposizione un punzone che non è presente in questo articolo, vi prego di postare la fotografia e verrà aggiunto all'articolo. Grazie
MARCHI E PUNZONI NELLE PARIGINE
Quando ci troviamo di fronte a un meccanismo di una parigina o “pendule de Paris” ci poniamo spontaneamente dei quesiti: cosa sono i numeri e le scritte presenti sul retro e quale significato hanno?
Questi piccoli marchi si chiamano punzoni e possono essere molto utili per determinare i dati “tecnici” di una macchina, l'epoca di fabbricazione e persino per ricostruire parte della storia degli orologiai o delle maison che l’hanno prodotta o rifinita..
Di solito, i punzoni vengono impressi a forza nella parte inferiore della platina posteriore e possono essere parzialmente nascosti dall’asta del pendolo o dalla campana. Le loro forme sono le più disparate: possono essere numeri, simboli, oppure piccoli cerchi od ovali, in cui viene inserito un logo, un riconoscimento, una medaglia con a volte riportato un anno, o la data di un'esposizione universale.
Nel XVIII secolo era comune per il maître horloger firmare il meccanismo con un'incisione in corsivo riportante il nome e il cognome, il paese di produzione e, in taluni casi, un numero di archivio o di produzione.
Esempio di firma del maître horloger incisa nella platina posteriore
Nell’Ottocento, questa prassi andò lentamente a sparire, passando dall’incisione raffinata alla punzonatura diretta, più semplice e veloce da realizzare.
Anche le forme dei movimenti cambiarono nel corso del tempo. Nel XVII/XVIII secolo ritroviamo meccanismi di forma quadrata o rettangolare, occasionalmente tonda, che, con l'avanzare degli anni, si cercò di uniformare nelle dimensioni, con l’intento di razionalizzare gli spazzi e ridurre il consumo di materiali. Per questo motivo, spesso, si trovano meccanismi con gli alberi di carica, e conseguentemente i fori di carica nel quadrante, asimmetrici, una particolarità che sparì verso il 1780.
In Francia in quell'epoca l'unità di misura utilizzata erano “les pouces” , i pollici francesi, dove 1 pouce corrisponde a 27,07 mm. I “calibri” o dimensioni più utilizzate nel XVIII e XVIII secolo erano quelli di 3 pouces (81 mm), 4 pouces (108 mm) utilizzati molto nel periodo compreso tra il 1790 e il 1830, le classiche 3 1/3 pouces (90,5 mm) per i meccanismi di fine XIX - inizio XX secolo e più raramente le “mignonnette” di 2 ¾ pouces (74 mm) utilizzate per le pendole più piccole.
Nel corso dell'articolo scopriremo il significato e lo scopo dei punzoni di norma presenti sui meccanismi.
• I PUNZONI
Seppur sia frequente imbattersi in un punzone, non è detto che ogni platina di un meccanismo ne presenti un numero fisso: a volte li imprimeva il costruttore, a volte colui che terminava il movimento, con libera scelta di cosa omettere o meno. I produttori, infatti, realizzavano delle ebauches, ovvero movimenti non ancora terminati, chiamati blanc roulant, dove il cliente, che poteva essere un distributore, un'azienda o un orologiaio, completava e rifiniva e punzonava in base alle proprie necessità.
Esempio di meccanismo ebauches detto “Blanc roulant”
L'unica certezza che abbiamo sui punzoni è che non saranno mai più dei cinque che andremo ad analizzare in questo articolo.
Il mio intento è, infatti, proprio quello di fornire al lettore una chiave di interpretazione per poter decifrare i vari numeri e simboli nei quali può imbattersi durante l'osservazione delle platine e l'analisi dell'orologio.
Meccanismo tipico pendule de Paris
• IL NUMERO DI SERIE
Esempio di un numero di serie impresso sulla platina posteriore
Nella platina posteriore, a volte, è presente un numero di serie. Questo numero poteva essere riportato contemporaneamente nella ghiera esterna, nella ghiera del quadrante e sulla lente del pendolo. Nel XIX secolo vi era generalmente la convinzione che a una produzione di quantità corrispondesse una sicura garanzia di qualità. Alla luce di ciò, molti costruttori aggiungevano un numero primo davanti al seriale: quindi, se ci dovessimo imbattere nel numero “1001”, potrebbe non essere il milleunesimo movimento prodotto, ma semplicemente il primo.
• LA LUNGHEZZA DEL PENDOLO:
Esempio numeri della lunghezza del pendolo.
A ore 6, di solito, troviamo due numeri – spesso separati dalla testa del pilastro della platina, oppure leggermente al di sopra di esso – che servivano per determinare o ricordare la lunghezza del pendolo all'orologiaio nel momento della finitura. I movimenti venivano prodotti su larga scala e rifiniti da colui che li acquistava (che poteva essere un grande distributore, oppure un orologiaio) o venduti sprovvisti di pendolo. Il costruttore, indicando i numeri, rendeva molto semplice per l'acquirente risalire alla lunghezza del pendolo idoneo, sia in fase di assemblaggio, sia nel caso di uno smarrimento successivo dell'originale. La lunghezza esplicita, inoltre, permetteva di comprendere subito se il movimento che si aveva tra le mani, avesse una dimensione complessiva tale per poter essere alloggiato in una determinata cassa.
I numeri che troviamo impressi utilizzano come unità di misura i pollici e le linee francesi.
Un pollice francese corrisponde a 27.07 mm, mentre una linea a 1/12 di pollice (2.256mm)
Per esempio, nell'immagine sopra riportata sono indicati i numeri 4 e 8 .
Per calcolare la lunghezza del pendolo dobbiamo fare
4 moltiplicato 27,07 = 108.28 mm
8 moltiplicato 2.256 = 18,048 mm
La lunghezza del pendolo è di 4 pollici e 8 linee cioè 108,28mm + 18,048 mm = 126,328 mm
• IL MARCHIO DEL RIFINITORE E DEL PRODUTTORE
Esempio di punzone del produttore
Esempio di punzone del rifinitore
I grandi rifinitori o i produttori di meccanismi erano soliti imprimere nella platina posteriore un logo o marchio registrato, che permetteva loro, oltre di farsi pubblicità, di sottolineare la qualità e l’importanza della propria maison. Questo punzone non è sempre presente, ma, nel caso lo fosse, si può trovare generalmente tra le ore 9 e 11 della platina posteriore.
• IL MARCHIO PER L'AMERICA
Esempio punzone “Made in France”
Nel 1891, William McKinley (29 gennaio 1843-14 settembre 1901), che fu presidente della potente Commissione sulle Imposte “Committee on Ways and Means” dal 1889 al 1891, propose al Congresso degli Stati Uniti la cosiddetta "McKinley Tariff" che, una volta approvata, elevò di quasi il cinquanta per cento il dazio medio su tutti gli oggetti d’importazione. Questa manovra voleva proteggere le industrie nazionali dalla concorrenza straniera. Per tanto, tutti gli oggetti d’oltre Oceano dovevano essere riconoscibili e recare l'indicazione del paese d’origine.
Da questo momento in poi, sulle macchine francesi compare il marchio “France” che, dopo il 1901, si trasforma in “Made in France”. Tale punzone veniva apposto anche nei movimenti completi o le ebauches che venivano esportati in Inghilterra.
Oltre a questo tipo di punzone, alle volte, possiamo imbatterci anche nella dicitura “Brévetè” spesso associata all’acronimo SGDG (Sans Garantie du Gouvernement) oppure al marchio “Déposè”, abbreviazione di “Model Déposè”, ovvero “modello depositato”.
• I PUNZONI ROTONDI DEL FABBRICANTE
Per terminare, affronteremo i punzoni rotondi del fabbricante.
Questi particolari punzoni, generalmente di forma circolare e aventi un diametro di circa 10 mm, venivano impressi sulla platina posteriore dal produttore, di solito a ore 6, sopra i numeri di riferimento per la lunghezza del pendolo, oppure direttamente sui blanc roulant.
Di norma, rappresentano i riconoscimenti ricevuti e le medaglie vinte dal fabbricante nel corso delle varie esposizioni universali. In alcuni casi potevano anche indicare una variazione del nome aziendale.
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO:
CARRIAGE CLOCKS Their history and development. (ALLIX, CHARLES and PETER BONNERT)
The French Marble Clock A Guide for Buyers, Collectors and Restorers with Hints on Dating and a List of Makers. (THORPE, NICOLAS M)
RAPPORT DU JURY CENTRAL sur les produits DE L’INDUSTRIE FRANCAISE EN 1834
FOTOGRAFIE DELL'AUTORE