Orologi autonomi e secondari
A cura di: gio64
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Orologi autonomi e secondari
Carissimi forumisti, un quesito usuale ma particolare:
vedo, sento ed ascolto anche lamentele di persone che hanno acquistato un orologio AUTONOMO e poi se lo ritrovano con schedina di comando e controllo (da quelle merdose (edit: scarsissime) a quelle un poco piu' serie krukke a quelle serissime finlandesi) ovvero secondario (dipendente).
In merito a questo, perche' prendere in giro la gente con orologi autonomi che son diventati tali grazie alla magica schedina? Perche' non dire loro la verita'?
Poi, ti ritrovi che ti spediscono l'orologio che non funziona, e vedi che la schedina e' andata perche' versione cinesemente economica o fai da te (equivalente del fuckyourself) (edit: censurata parola sconcia) ci sbatti la testa per far la revisione, lo verifichi con orologio pilota (perdonate ma ho solo il prototipo del vecchio MAC, che e' la macchina perfetta con tutte le funzioni, oltre che esser solo una delle 3 esistenti in italia) ed alla fine vedi che la modifica e' stata fatta con schedina, montata con le piste che toccano la cassa, batterie tampone (per diversi modelli le quali servono al cambio data assenti o le normali AAA al posto delle ricaricabili) ed altre coglionate.
Ma, tanti forum, altrettanti post ed una marea di ore perse a spiegare ed a fare a chi son servite? Ai nuovi opportunisti commercianti SOLARI BOSELLI PRAGOTRON che li trovano a due spicci e vendono per oro colato e simili? Oppure a pochi ed umili orologiai che devono soddisfare le esigenze del committente facendolo funzionare e (per quanto riguarda me) garantendolo per due anni ma con garanzia di intervento a vita (la mia, non quella dell'orologio).
Poi facciamo attenzione a spiegare ai neofiti che le tensioni non vanno applicate un poco come pare: son stufo di riavvolgere bobine di Cifra 12 secondari perche' han trovato una presa e hanno attaccato la 220 Volt. Non che sia colpa loro, ma bensi' di colui che glielo ha venduto, a caro prezzo) ponticellando ovviamente neon e bobina!
W i pirloni e W NOI che je stammo appresso.
Carissimo moderatore, se son stato troppo severo ed esplicito cancella il posto.
Son ben accette discussioni in merito
vedo, sento ed ascolto anche lamentele di persone che hanno acquistato un orologio AUTONOMO e poi se lo ritrovano con schedina di comando e controllo (da quelle merdose (edit: scarsissime) a quelle un poco piu' serie krukke a quelle serissime finlandesi) ovvero secondario (dipendente).
In merito a questo, perche' prendere in giro la gente con orologi autonomi che son diventati tali grazie alla magica schedina? Perche' non dire loro la verita'?
Poi, ti ritrovi che ti spediscono l'orologio che non funziona, e vedi che la schedina e' andata perche' versione cinesemente economica o fai da te (equivalente del fuckyourself) (edit: censurata parola sconcia) ci sbatti la testa per far la revisione, lo verifichi con orologio pilota (perdonate ma ho solo il prototipo del vecchio MAC, che e' la macchina perfetta con tutte le funzioni, oltre che esser solo una delle 3 esistenti in italia) ed alla fine vedi che la modifica e' stata fatta con schedina, montata con le piste che toccano la cassa, batterie tampone (per diversi modelli le quali servono al cambio data assenti o le normali AAA al posto delle ricaricabili) ed altre coglionate.
Ma, tanti forum, altrettanti post ed una marea di ore perse a spiegare ed a fare a chi son servite? Ai nuovi opportunisti commercianti SOLARI BOSELLI PRAGOTRON che li trovano a due spicci e vendono per oro colato e simili? Oppure a pochi ed umili orologiai che devono soddisfare le esigenze del committente facendolo funzionare e (per quanto riguarda me) garantendolo per due anni ma con garanzia di intervento a vita (la mia, non quella dell'orologio).
Poi facciamo attenzione a spiegare ai neofiti che le tensioni non vanno applicate un poco come pare: son stufo di riavvolgere bobine di Cifra 12 secondari perche' han trovato una presa e hanno attaccato la 220 Volt. Non che sia colpa loro, ma bensi' di colui che glielo ha venduto, a caro prezzo) ponticellando ovviamente neon e bobina!
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Ultima modifica di Paolo Antolini il mer lug 24, 2019 10:50 am, modificato 1 volta in totale.
Motivazione: Ho modificato il messaggio perché conteneva parole volgari si prega di mantenere un linguaggio appropriato grazie
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- gio64
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Re: OROLOGI AUTONOMI E SECONDARI
Tranquillo Miki. In tutti i settori ci sono i "fai da te".vogliono metterci le mani.rompono gli orologi. Poi vengono e ti dicono che vogliono ripararlo e non vogliono spendere. Allontanarli immediatamente
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Re: OROLOGI AUTONOMI E SECONDARI
mi piace la tua risposta: .... rompono gli orologi..... bello sto sinonimo
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Re: OROLOGI AUTONOMI E SECONDARI
Non mi sono mai voluto occupare di orologeria di questo tipo perché non ho fisicamente posto né tempo (da quando sono da solo) per stare nel retrobottega o nel laboratorietto del nonno sopra. Ho capito il 90% di quanto hai esposto e sono con te che sia chi ha effettuato l'orologiacanata che il cliente meriterebbero lo scappellotto, poiché tu, essendo un appassionato professionista competente, odi dover dire di no e allargare le braccia su certi lavori. Ti inviterei a mettere foto dei misfatti nel topic sugli orologiacani, così da lasciare testimonanza anche ai posteri. Per il resto, più che solidarietà non posso esternarti; però vorrei anche ripetere una mia idea fissa: chi è un serio professionista perché sa cosa dice e cosa fa, avendo studiato e investito nella sua arte, dovrebbe semplicemente prendersi del tempo e un po' di pazienza per spiegare anche a chi non capisce o non vuol capire; se durante la spiegazione al cliente si spegne l'occhio, già sai che ti trovi di fronte a un tipo che non capirà neppure la fatica che vai a fare. Se invece capisce, saprai in che impresa vorrebbe imbarcarti. Se proprio non vuol capire e attacca con la solita solfa del "è un ricordo e vorrei farlo, ma vorrei spenderci poco" si aprono solo due risposte: "FATTELO DA TE!" oppure "Trovati un immigrato che è venuto qui per lavorare che sa eseguire queste riparazioni e ti possa fare un preventivo più basso!"
Mia personale opinione della quale mi assumo tutte le responsabilità
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Re: OROLOGI AUTONOMI E SECONDARI
A me quando dicono così rispondo :ti conviene tenerlo così che è la spesa minore.
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Re: OROLOGI AUTONOMI E SECONDARI
Non ci vedo nulla di nuovo....
E' nata una moda - quella degli orologi industriali: questo ha richiamato persone estranee a questo mondo, sia in termini di acquirenti che di venditori;la piramide si è perciò allargata verso il basso. Il fatto che si sia creato un business ha attirato cialtroni di ogni sorta, un po' come nei primi anni 2000 è successo nel mercato degli immobili quando si vendeva qualunque cosa a qualunque prezzo.
Chi curava anche prima questo tipo di impianti si ritrova ad avere a che fare con utenti che non hanno gli stessi stringenti requisiti delle imprese che prima - sole - avevano queste attrezzature, per cui non può neppure chiedere loro gli stessi soldi.
Quando ho iniziato io come informatico lavoravo nella locale filiale Olivetti: gli M24 si vendevano a 4 milioni di Lire e i portatili (trasportabili, più che altro) a non meno di 5 milioni e gli acquirenti erano aziende. Ero l' unico del paese, qui, ad avere un PC a casa. Questo ingenerava tutto un indotto di corsi, aggiornamenti, riparazioni. Pensate che ci facevano un corso di aggiornamento per ogni versione di firmware M24 che usciva. Quando andavo per aziende, erano consulenze da un milione al giorno.
Ora tutto questo è scomparso, i portatili costano 199 euro e quindi ripararli ha poco senso; quando lo fai, naturalmente, non puoi chiedere i soldi di prima. Quando si ha a che fare coi privati tutti sanno che c'è più lavoro, meno guadagno e meno soddisfazione perché il livello è eterogeneo e più basso.
Tirando le somme, io lo vedo come una possibilità in più di affari. Sono oggetti che altrimenti sarebbero scomparsi, come le locomotive a vapore, le televisioni a tubo e le lavatrici a mano.
Chi può e chi sa, ne approfitta, ma lamentarsene ha poco senso.
E' nata una moda - quella degli orologi industriali: questo ha richiamato persone estranee a questo mondo, sia in termini di acquirenti che di venditori;la piramide si è perciò allargata verso il basso. Il fatto che si sia creato un business ha attirato cialtroni di ogni sorta, un po' come nei primi anni 2000 è successo nel mercato degli immobili quando si vendeva qualunque cosa a qualunque prezzo.
Chi curava anche prima questo tipo di impianti si ritrova ad avere a che fare con utenti che non hanno gli stessi stringenti requisiti delle imprese che prima - sole - avevano queste attrezzature, per cui non può neppure chiedere loro gli stessi soldi.
Quando ho iniziato io come informatico lavoravo nella locale filiale Olivetti: gli M24 si vendevano a 4 milioni di Lire e i portatili (trasportabili, più che altro) a non meno di 5 milioni e gli acquirenti erano aziende. Ero l' unico del paese, qui, ad avere un PC a casa. Questo ingenerava tutto un indotto di corsi, aggiornamenti, riparazioni. Pensate che ci facevano un corso di aggiornamento per ogni versione di firmware M24 che usciva. Quando andavo per aziende, erano consulenze da un milione al giorno.
Ora tutto questo è scomparso, i portatili costano 199 euro e quindi ripararli ha poco senso; quando lo fai, naturalmente, non puoi chiedere i soldi di prima. Quando si ha a che fare coi privati tutti sanno che c'è più lavoro, meno guadagno e meno soddisfazione perché il livello è eterogeneo e più basso.
Tirando le somme, io lo vedo come una possibilità in più di affari. Sono oggetti che altrimenti sarebbero scomparsi, come le locomotive a vapore, le televisioni a tubo e le lavatrici a mano.
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Re: OROLOGI AUTONOMI E SECONDARI
La lamentela era riferita a gente che vuole riparare orologio e spendere zero euro.oggi ci sono dei costi (tasse ecc)fuori dal normale. Una pressione fiscale del 65%.non si ripara orologi al prezzo di un caffè.
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Re: OROLOGI AUTONOMI E SECONDARI
tutti vogliono spendere niente per qualunque cosa, altrimenti non esisterebbe Amazon..... non credo che un settore voluttuario come il collezionismo di orologi industriali possa fare eccezione.
Qui sono tutti talebani per il loro settore di competenza e raffazzonati per tutto il resto. Il mio muratore mi catechizza sull' importanza della manodopera locale e poi va in giro con un SUV coreano.
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Re: OROLOGI AUTONOMI E SECONDARI
Sono affari del tuo muratori può scegliere l auto che vuole.qui in Italia la mano d'opera costa.
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Re: OROLOGI AUTONOMI E SECONDARI
E' sottinteso: si devono compiere delle valutazioni e un bilanciamento costi/ricavi. Se infatti, tra costi fissi di gestione e materiali da impiegare, il lavoro viene a costare più della cifra richiesta, allora tanto vale che gli regali direttamente un orologio già revisionato, perché a guadagno uguale a zero la rimessa è certa!
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Re: OROLOGI AUTONOMI E SECONDARI
Certo. Ci sono anche tanti altri fattori.:affettivo in primis.c'è anche tanta gente che acquista auto usate di grossa cilindrata. Le paga poco ma quando vai a fare il tagliando o sostituire alcune parti ti abbassano le orecchie come un cocker
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Re: Orologi autonomi e secondari
Hai ragione sono affari anche nostri .infatti la più grossa azienda italiana di auto. L'abbiamo sorretta con la cassa integrazione pagata dallo stato per decenni. Offre topic.punto
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Re: Orologi autonomi e secondari
Signori, perdonate: ma il mercato è dettato - checché se ne dica, a meno di regimi totalitari - dal rapporto tra domanda e offerta. Se quando ti dico il preventivo, non ti va bene, io non ti faccio il lavoro. Senza tanti giri di parole. Se ne avrà veramente desiderio / necessità e nessuno gli farà il lavoro per meno, tornerà. Se vuole fidarsi di chi costa poco (e magari vale nulla), fatti suoi. Non si può pensare di redimere l'universo mondo. Quando avevo una software house e ho cominciato a sentirmi le aziende dire che avevano chi si offriva per fare la manutenzione degli applicativi per 10,000 lire l'ora, ho cambiato lavoro. Io i dipendenti li pagavo, l'affitto anche, le tasse pure. Se volete consolarvi, pensate all'editoria: un settore in cui al di fuori di quattro star, gli altri vivono di briciole. Gli articoli specializzati non sono più pagati, hanno abolito la correzione delle bozze e l'editing, ma finché il cliente finale abbocca e non respinge il prodotto, si gioca al ribasso.
Virtute duce, comite Fortuna.
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Re: Orologi autonomi e secondari
Concordo
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Re: Orologi autonomi e secondari
Concordo con la tua filosofia Marisa.Marisa Addomine ha scritto: ↑lun giu 04, 2018 2:57 pmSignori, perdonate: ma il mercato è dettato - checché se ne dica, a meno di regimi totalitari - dal rapporto tra domanda e offerta. Se quando ti dico il preventivo, non ti va bene, io non ti faccio il lavoro. Senza tanti giri di parole. Se ne avrà veramente desiderio / necessità e nessuno gli farà il lavoro per meno, tornerà. Se vuole fidarsi di chi costa poco (e magari vale nulla), fatti suoi. Non si può pensare di redimere l'universo mondo. Quando avevo una software house e ho cominciato a sentirmi le aziende dire che avevano chi si offriva per fare la manutenzione degli applicativi per 10,000 lire l'ora, ho cambiato lavoro. Io i dipendenti li pagavo, l'affitto anche, le tasse pure. Se volete consolarvi, pensate all'editoria: un settore in cui al di fuori di quattro star, gli altri vivono di briciole. Gli articoli specializzati non sono più pagati, hanno abolito la correzione delle bozze e l'editing, ma finché il cliente finale abbocca e non respinge il prodotto, si gioca al ribasso.
Nessuno obbliga nessuno.
Beata l’ora che esistano schedine X, fai da te, venditori incalliti e chi ricambi cinesi.
Più il danno è grosso e più SOLO il VERO PROFESSIONISTA ci guadagna perché sa come fare e quanto chiedere.
Se al cliente non va bene è libero di buttare i soldi dove vuole!!
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Re: Orologi autonomi e secondari
giustoOrologiaio3d ha scritto: ↑mer lug 24, 2019 12:01 amConcordo con la tua filosofia Marisa.Marisa Addomine ha scritto: ↑lun giu 04, 2018 2:57 pmSignori, perdonate: ma il mercato è dettato - checché se ne dica, a meno di regimi totalitari - dal rapporto tra domanda e offerta. Se quando ti dico il preventivo, non ti va bene, io non ti faccio il lavoro. Senza tanti giri di parole. Se ne avrà veramente desiderio / necessità e nessuno gli farà il lavoro per meno, tornerà. Se vuole fidarsi di chi costa poco (e magari vale nulla), fatti suoi. Non si può pensare di redimere l'universo mondo. Quando avevo una software house e ho cominciato a sentirmi le aziende dire che avevano chi si offriva per fare la manutenzione degli applicativi per 10,000 lire l'ora, ho cambiato lavoro. Io i dipendenti li pagavo, l'affitto anche, le tasse pure. Se volete consolarvi, pensate all'editoria: un settore in cui al di fuori di quattro star, gli altri vivono di briciole. Gli articoli specializzati non sono più pagati, hanno abolito la correzione delle bozze e l'editing, ma finché il cliente finale abbocca e non respinge il prodotto, si gioca al ribasso.
Nessuno obbliga nessuno.
Beata l’ora che esistano schedine X, fai da te, venditori incalliti e chi ricambi cinesi.
Più il danno è grosso e più SOLO il VERO PROFESSIONISTA ci guadagna perché sa come fare e quanto chiedere.
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