OROLOGIO "CARLO PEDRAGLIO"
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OROLOGIO "CARLO PEDRAGLIO"
CARLO PEDRAGLIO
Meccanismo per orologio da torre in ferro, ghisa e ottone.
Telaio a “gabbia” con montanti laterali a foggia di colonna con pinnacoli.
Su una traversa superiore del telaio si legge l’iscrizione “ N. 4 CARLO PEDRAGLIO FECE 1858 IN BORGO VICO DI COMO”
Movimento a tre treni suonante ore con ribotta, mezze ore e “segnale”, il tutto su tre campane (non presenti).
Il treno del tempo, in posizione centrale, presenta uno scappamento ad ancora ed un sistema di caricamento a “maniglie” sul bariletto. I rapporti di demoltiplica permettono alla ruota del bariletto di compiere due giri all’ora.
I treni delle suonerie invece presentano entrambi un sistema di ricarica tramite pignone (di cui uno mancante) probabilmente non originali.
La ruota partiore è divisa in serie di tre tacche. Ad ogni tacca, il movimento rintocca il numero delle ore e sono divise rispettivamente per: ora, ribotta e mezza ora.
Il terzo treno, mancante di alcune componenti, comanda la “meridiana” e serviva ad indicare acusticamente alcune ricorrenze sia civili che religiose all’interno della giornata.
È presente il pendolo, la chiave di carica e alcuni alberi di trasmissione.
Misure 140 x 74 x 150 circa.
Le uniche notizie su Carlo Pedraglio, attivo a Como dal principio degli anni 50’ del XIX Secolo, si possono dedurre dallo studio degli altri orologi attualmente conosciuti, non essendo il Pedraglio citato nel Dizionario degli orologiai italiani.
Si deduce inoltre, grazie alla cronologia dei numeri d’opera, che la produzione di questa ditta non era particolarmente estesa.
Esistono altri due esemplari di orologi da torre fabbricati da questa figura: uno, datato 1861 e recante il numero d’opera 8, è esposto nel “Museo degli orologi da torre G. Bergallo” a Bardino Nuovo (SV). Tale orologio, con molta probabilità, era situato sulla torre campanaria del comune di Buguggiate (VA).
L’altro, datato 1862, nel “Museo della valle” presso Cavargna (CO).
Dall' Archivio Storico della Diocesi di Como (nel registro dei battesimi e matrimoni), risulta un Benedetto Carlo Pedraglio di professione "intornitore" sposato nel 1853.
È interessante citare il fatto che esistesse un’altro orologiaio a Como attivo già dal 1818.
Tale Orologiaio “Tobia Peduzzi” costruiva orologi molto simili a quelli di Pedraglio. È plausibile che quest’ultimo potesse aver appreso proprio dal Peduzzi la sua esperienza o addirittura possa averne rilevato l’attività verso la metà del XIX Secolo.
Meccanismo per orologio da torre in ferro, ghisa e ottone.
Telaio a “gabbia” con montanti laterali a foggia di colonna con pinnacoli.
Su una traversa superiore del telaio si legge l’iscrizione “ N. 4 CARLO PEDRAGLIO FECE 1858 IN BORGO VICO DI COMO”
Movimento a tre treni suonante ore con ribotta, mezze ore e “segnale”, il tutto su tre campane (non presenti).
Il treno del tempo, in posizione centrale, presenta uno scappamento ad ancora ed un sistema di caricamento a “maniglie” sul bariletto. I rapporti di demoltiplica permettono alla ruota del bariletto di compiere due giri all’ora.
I treni delle suonerie invece presentano entrambi un sistema di ricarica tramite pignone (di cui uno mancante) probabilmente non originali.
La ruota partiore è divisa in serie di tre tacche. Ad ogni tacca, il movimento rintocca il numero delle ore e sono divise rispettivamente per: ora, ribotta e mezza ora.
Il terzo treno, mancante di alcune componenti, comanda la “meridiana” e serviva ad indicare acusticamente alcune ricorrenze sia civili che religiose all’interno della giornata.
È presente il pendolo, la chiave di carica e alcuni alberi di trasmissione.
Misure 140 x 74 x 150 circa.
Le uniche notizie su Carlo Pedraglio, attivo a Como dal principio degli anni 50’ del XIX Secolo, si possono dedurre dallo studio degli altri orologi attualmente conosciuti, non essendo il Pedraglio citato nel Dizionario degli orologiai italiani.
Si deduce inoltre, grazie alla cronologia dei numeri d’opera, che la produzione di questa ditta non era particolarmente estesa.
Esistono altri due esemplari di orologi da torre fabbricati da questa figura: uno, datato 1861 e recante il numero d’opera 8, è esposto nel “Museo degli orologi da torre G. Bergallo” a Bardino Nuovo (SV). Tale orologio, con molta probabilità, era situato sulla torre campanaria del comune di Buguggiate (VA).
L’altro, datato 1862, nel “Museo della valle” presso Cavargna (CO).
Dall' Archivio Storico della Diocesi di Como (nel registro dei battesimi e matrimoni), risulta un Benedetto Carlo Pedraglio di professione "intornitore" sposato nel 1853.
È interessante citare il fatto che esistesse un’altro orologiaio a Como attivo già dal 1818.
Tale Orologiaio “Tobia Peduzzi” costruiva orologi molto simili a quelli di Pedraglio. È plausibile che quest’ultimo potesse aver appreso proprio dal Peduzzi la sua esperienza o addirittura possa averne rilevato l’attività verso la metà del XIX Secolo.
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- Giacomo
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Re: OROLOGIO "CARLO PEDRAGLIO"
Spettacolare e direi anche imponente orologio, pregevole fattura.
Grazie per aver voluto condividere con noi la storia e le ricerche storiche fatte di questo importante meccanismo.
Quando un oggetto possiede una storia, possiede una memoria. Un valore aggiunto imporantissimo.
Molto Interessante la parte dove citi che comandava la "meridiana" per indicare acusticamente alcune ricorrenze. Ci puoi spiegare meglio?
Grazie per aver voluto condividere con noi la storia e le ricerche storiche fatte di questo importante meccanismo.
Quando un oggetto possiede una storia, possiede una memoria. Un valore aggiunto imporantissimo.
Molto Interessante la parte dove citi che comandava la "meridiana" per indicare acusticamente alcune ricorrenze. Ci puoi spiegare meglio?
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- ars57
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Re: OROLOGIO "CARLO PEDRAGLIO"
Visto questo esordio penso che avremo molto da imparare.
Grazie
Grazie
mario (aspirante apprendista) - Amici del MOA
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Re: OROLOGIO "CARLO PEDRAGLIO"
La meridiana era un apparato che completava alcuni orologi da torre.
L'orologio da edificio, convenzionalmente forniva l'ora sia a livello visivo che uditivo. Tuttavia, alcune comunità, avevano codificato nei secoli dei segnali acustici che scandivano la vita religiosa, sociale, lavorativa di tutto il paese. Tali segnali, nel passato venivano scanditi manualmente dal campanaro che si recava più volte al giorno alla sua mansione. Più tardi, tale compito è stato sostituito da questi particolari orologi che oltre a scandire le ore, davano dei precisi segnali acustici (tramite le campane della torre) in determinati momenti della giornata. I più convenzionali e comuni erano : 1)la sveglia al mattino presto. 2) la scuola per i bambini. 3) il mezzogiorno. 4) i vespri. 5) la ritirata.
Codesta era la suddivisione della vita in molti paesi dove la maggior parte delle persone non possedeva un orologio domestico.
Tuttavia, in alcune comunità, nei secoli si erano sviluppati dei segnali diversi da quelli convenzionali e interpretabili solo dalle persone del posto.
A livello pratico, gli orologi avevano un "treno" di ruote in più che prendeva il nome di "treno della meridiana".
Questa caratteristica si è sviluppata negli orologi in maniera più evidente dalla metà del XIX Secolo anche se non mancano sporadici esempi ben più antichi.
Consultando i cataloghi di orologi da torre dell'epoca, posso citare alcuni tra i nomi più consueti (in Italia) a tale innovazione. La Terrile di Uscio, la Cesare Fontana di Milano, la Isidoro Sommaruga di Milano, la Frassoni di Rovato, la Solari di Pesariis, Antonio Galli di Montecarotto, la Toninelli di Cecina, Curci, Caccialupi e De Vita di Napoli... E via dicendo.
L'orologio da edificio, convenzionalmente forniva l'ora sia a livello visivo che uditivo. Tuttavia, alcune comunità, avevano codificato nei secoli dei segnali acustici che scandivano la vita religiosa, sociale, lavorativa di tutto il paese. Tali segnali, nel passato venivano scanditi manualmente dal campanaro che si recava più volte al giorno alla sua mansione. Più tardi, tale compito è stato sostituito da questi particolari orologi che oltre a scandire le ore, davano dei precisi segnali acustici (tramite le campane della torre) in determinati momenti della giornata. I più convenzionali e comuni erano : 1)la sveglia al mattino presto. 2) la scuola per i bambini. 3) il mezzogiorno. 4) i vespri. 5) la ritirata.
Codesta era la suddivisione della vita in molti paesi dove la maggior parte delle persone non possedeva un orologio domestico.
Tuttavia, in alcune comunità, nei secoli si erano sviluppati dei segnali diversi da quelli convenzionali e interpretabili solo dalle persone del posto.
A livello pratico, gli orologi avevano un "treno" di ruote in più che prendeva il nome di "treno della meridiana".
Questa caratteristica si è sviluppata negli orologi in maniera più evidente dalla metà del XIX Secolo anche se non mancano sporadici esempi ben più antichi.
Consultando i cataloghi di orologi da torre dell'epoca, posso citare alcuni tra i nomi più consueti (in Italia) a tale innovazione. La Terrile di Uscio, la Cesare Fontana di Milano, la Isidoro Sommaruga di Milano, la Frassoni di Rovato, la Solari di Pesariis, Antonio Galli di Montecarotto, la Toninelli di Cecina, Curci, Caccialupi e De Vita di Napoli... E via dicendo.
- gio64
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Re: OROLOGIO "CARLO PEDRAGLIO"
mastodontico e meraviglioso
IL PANE DURO , NON è DURO . E NON AVERE IL PANE CHE è DURA
- DaV
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Re: OROLOGIO "CARLO PEDRAGLIO"
Fighissimo. Chissà quanto costavano qeusti orologi.
Vedo dal tuo profilo che sei anche tu di Milano, sei un collezionista o riparatore ?
Vedo dal tuo profilo che sei anche tu di Milano, sei un collezionista o riparatore ?
Doriano hobbista riparatore
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Re: OROLOGIO "CARLO PEDRAGLIO"
Carissimo daV,
Io sono un collezionista di orologi da edificio e sto a Milano, dove conservo una collezione di circa 70 esemplari italiani e stranieri.
Avendone collezionati tanti negli ultimi 20 anni, ho maturato una buona capacità nel restauro.
Io sono un collezionista di orologi da edificio e sto a Milano, dove conservo una collezione di circa 70 esemplari italiani e stranieri.
Avendone collezionati tanti negli ultimi 20 anni, ho maturato una buona capacità nel restauro.
- milou
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Re: OROLOGIO "CARLO PEDRAGLIO"
orologidacampanile ha scritto: ↑sab ott 26, 2019 6:48 pmCarissimo daV,
Io sono un collezionista di orologi da edificio e sto a Milano, dove conservo una collezione di circa 70 esemplari italiani e stranieri.
Avendone collezionati tanti negli ultimi 20 anni, ho maturato una buona capacità nel restauro.
È un movimento molto bello che è stato presentato qui, e penso di non essere l’unico a voler scoprire altri pezzi della collezione!
Grazie in anticipo
milou
- DaV
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Re: OROLOGIO "CARLO PEDRAGLIO"
Sono curioso anche io di vedere i pezzi della tua collezione.
Doriano hobbista riparatore
- Giacomo
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Re: OROLOGIO "CARLO PEDRAGLIO"
Mi aggiungo al coro Martino mi sa che ti facciamo lavorare con foto e non solo
- Paolo Antolini
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Re: OROLOGIO "CARLO PEDRAGLIO"
Urca mi metto seduto comodo e dopo aver visto quello splendore attendo di sbirciare i tuoi tesori
Ad maiora