L'antica cittadina di Clusone in Valle Seriana, in provincia di Bergamo, a circa un'ora di auto da Milano, merita doppiamente di diventare mèta per noi appassionati di grande orologeria.
Al di là delle sue bellezze naturali ed architettoniche (il centro storico è un vero gioiello e riserva vere sorprese per i cacciatori di arte antica), ospita infatti presso il palazzo Marinoni Barca il MAT, Museo Arte Tempo, in cui una sessantina di meccanismi da torre fanno elegantemente mostra di sé tra mobili seicenteschi, dipinti e sculture di pregio.
Alcuni di questi meccanismi sono ospitati in strutture accessibili al pubblico ma esterne alla sede principale: rivolgendosi al Museo, si potrà avere la mappa delle collocazioni e procedere ad una sorta di piacevole caccia al tesoro, o meglio, caccia all'orologio.
Vorrei invitare i lettori a conoscere la gemma orologistica di Clusone: il suo bell'orologio astronomico cinquecentesco, vero orgoglio della città, collocato sulla Torre Civica in quella che oggi prende il nome - appunto - di Piazza dell'Orologio.
Prima di raccontare la sua storia, vorrei spendere una parola su un errore che purtroppo persiste da tanti anni. Localmente, viene fatto riferimento all'orologio come al Planetario Fanzago. L'orologio di Clusone è un astronomico, ma non un planetario, in quanto non riporta alcuna indicazione circa i moti del pianeti.
Ciò detto, procediamo.
Corre l'anno 1575 quando Pietro Fanzago, discendente dalla nobilissima famiglia Aliprandi, di ascendenza addirittura longobarda, offre alla Comunità di realizzare un orologio che sia degno della città, che la faccia ben figurare, in sostituzione del precedente meccanismo, che supponiamo pertanto essere stato guasto e ritenuto non riparabile.
In una sua lettera alla Magnifica Comunità, Pietro Fanzago così si esprime: "Havendo io Pietro Fanzago da Clusone inteso che la razza di questa Mag.ca Comunità è quasi rotta [...] desideroso di non tener nascosto il talento che mi ha donato il S.or Iddio, son venuto ad offerirmi per fare servitio d'honore [...] io farò una razza, la quale sarà di molto honore et molta sodisfatione a cadauno di V. Signorie... ".
Notiamo l'uso del termine Razza, derivante da Raggio, per indicare la lancetta che - tipicamente - negli orologi pubblici tardomedievali e rinascimentali era costituita da un raggio di maggiore lunghezza rispetto ad un sole centrale o - come nel nostro caso - da un'asta che portava un disco metallico raffigurante un sole.
Non stupisca il fatto che Clusone, cittadina tra i monti, potesse permettersi non solo un orologio, ma addirittura un astronomico: ai tempi, il centro era ricco per i commerci e i traffici, legati soprattutto a Venezia ed al Nord Europa, su una delle cui direttrici il borgo si trovava.
Clusone, inoltre, godeva di uno status speciale nei confronti della Serenissima, avendo un certo grado di autonomia, sancito nei propri statuti, per dirimere questioni che non fossero di massima importanza.
Ma chi era Pietro Fanzago? Ben poco sappiamo di lui. Maggiorente, uomo colto, ricco, ingegnere, esperto nell'arte della fusione delle campane, realizza nel 1583 un meccanismo straordinario cui, per quanto ci è dato sapere, nessun altro orologio seguirà. La fama derivante dall'astronomico sarà tale che la Repubblica del Leone Alato lo vorrà a Venezia, come ingegnere e progettista.
A Venezia, egli progetterà la cavafanghi, antenata delle moderne draghe, una macchina che permetteva di risolvere l'eterno problema della pulizia del fondo dei canali, da sempre presente nella città lagunare.
Suo nipote, Cosimo Fanzago, sarà architetto ed il vero genio del barocco napoletano, introducendo tra l'altro per primo il concetto dell'armonia nella decorazione d'interni dei palazzi e regalandoci capolavori tra cui il chiostro della Certosa di San Martino.
Ma vediamo ora da vicino il quadrante, per poi esaminare insieme gli aspetti meccanici.
Recentemente restaurato, si presenta come una sequenza di corone circolari concentriche policrome, realizzate su base metallica, grazie alle quali è possibile ottenere una serie di informazioni di carattere orario, calendariale, astronomico ed astrologico.
Possiamo quindi conoscere grazie alla fascia più esterna, l'ora del giorno (espressa in ventiquattro, 12 + 12), il mese dell'anno, il segno zodiacale, il numero di ore di durata della notte. Passando verso l'interno, troviamo l'indicazione dei numeri da 1 a 29 e 1/2, per l'età della Luna (cioè il giorno del cosiddetto mese sinodico lunare) e una finestrella dalla quale appare la fase della Luna. Nel cerchio più interno, le indicazioni di trino, quartile e sestile, di tipo astrologico, fornivano dati utili per l'agricoltura così come per la medicina astrologica. Si tratta infatti dei famosi aspetti astrologici.
La struttura del quadrante è incorniciata in una decorazione affrescata che riporta nelle riserve d'angolo le raffigurazioni di quattro Venti, secondo uno degli schemi iconografici classici dell'orologeria monumentale cinquecentesca.
Il meccanismo, di grande linearità, consiste di un tradizionale orologio bergamasco (dalla caratteristica struttura della suoneria), interamente realizzato in ferro forgiato. Da esso si dipartono tubi concentrici che giungono sino in prossimità del quadrante, dalla parte interna, dove sono alloggiate, governate nei moti da ingranaggi solidali con le aste concentriche, le ruote dentate che presiedono alla parte astronomica vera e propria.
Se il quadrante di Clusone riecheggia in buona parte i classici quadranti astronomici del Nord Est, in particolare quello di Brescia, la soluzione meccanica tra i due non potrebbe essere più diversa. I moti astronomici sono ottenuti con grande economia di parti in movimento, realizzate di piccole dimensioni e quindi con masse limitatissime. Proprio in questo risiede il segreto della longevità del meccanismo, poco sollecitato e quindi molto meno critico di altri nei confronti dei danni che il Tempo e le Masse inevitabilmente arrecano.
Originariamente dotato di verga e foliot, lo scappamento attuale è del tipo a chevilles ed è regolato da un pendolo.
Il movimento è accessibile passando attraverso alcuni locali di proprietà del Comune, ma rivolgendosi al Museo e chiedendo di poter accedere all'astronomico, magari preceduti da una telefonata, probabilmente potrete vederlo da vicino. Siete autorizzati a fare il mio nome, naturalmente. Se mi fate sapere che passerete da Clusone qualche giorno prima della vostra visita, se riesco ad organizzarmi vi accompagnerò volentieri.
PS: se qalcuno di voi ha delle proprie immagini (senza copyright) del movimento e dei dettagli e le vuole aggiungere al 3D, è ovviamente il benvenuto e lo ringrazio fin d'ora
L'orologio astronomico (e non planetario) di Clusone
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Re: L'orologio astronomico (e non planetario) di Clusone
Magari avere tempo da dedicare a visitare queste meraviglie! Grazie Marisa
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Re: L'orologio astronomico (e non planetario) di Clusone
Ciao Ciao GG
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Re: L'orologio astronomico (e non planetario) di Clusone
Colgo l'occasione per aggiungere qualche informazione in più
MUSEO ARTE E TEMPO di CLusone
https://www.museoartetempo.it/
Fotografie dai miei archivi personali scattate da me nel 2013 quando tenni un raduno / conferenza con Marisa.
Bisogna organizzarne una nuova, con annessa visita al MAT
MUSEO ARTE E TEMPO di CLusone
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Fotografie dai miei archivi personali scattate da me nel 2013 quando tenni un raduno / conferenza con Marisa.
Bisogna organizzarne una nuova, con annessa visita al MAT
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Re: L'orologio astronomico (e non planetario) di Clusone
Grazie per l'approfondimento e le belle immagini!