
Ho cercato qua e là come si deve procedere per rimettere in sesto un brunitore malandato: il De Carle ne parla molto brevemente, ma cercando bene e con i termini giusti ("prepping pivot burnisher") ho trovato tutto il necessario.
Vi espongo dunque come ho proceduto, ovviamente non avrete alcuno scrupolo a correggermi se sarà il caso.
Questa la situazione iniziale:
Iniziamo con il necessario: carta seppia in vari grani (nel mio caso 600, 1000, 2000, 3000), diamantina, una lastra di vetro, un foglio di carta da stampante

Nel mio caso, visto le condizioni pietose del brunitore, comincio con carta 600, bagnata:
E imperativo tenere il brunitore ben piano e totalmente in contatto con l'abrasivo su tutta la sua superficie. Non occorre premere forte, anzi, una leggera pressione è largamente sufficiente.
Il brunitore deve "scorrere" sull'abrasivo, senza impuntarsi.Paolo Antolini ha scritto:Ci tengo a dare un consiglio su cui hai prestato attenzione ma occorre farne prestare altrettanta.
Non premere forte
infatti premendo forte si creerebbe una zona maggiormente abrasa proprio in quel punto
distribuire la pressione in maniera il più omogenea possibile appoggiando più dita lungo tutto il brunitore cercando di distribuire la meglio la pressione.
Infatti solo chi sa di lima può sospettare che l'appoggio di un semplice dito al centro di un oggetto pur rigido come un brunitore, espone anche se in minima parte a una maggior usura del pezzo in lavorazione proprio sul punto diametralmente opposto a quello di pressione del dito.
Procederemo con dei movimenti regolari a formare come un 8. Man mano sentiremo il brunitore scorrere sempre più facilmente sull'abrasivo, controlleremo il risultato sulla faccia che stiamo lavorando, quando il risultato sarà soddisfacente o, se preferite, quando noteremo che non ci sono più miglioramenti, sarà arrivato il momento di passare ad una grana superiore.
Ora, sul brunitore dovremo lavorare come minimo una faccia ed un lato: se vogliamo in seguito usare il brunitore a destra, lavoreremo uno dei piani e, quest'ultimo rivolto in basso, il lato alla sua sinistra

Pero attenzione: la giunzione tra questi due piani non deve essere netta, bensì leggermente smussata, onde evitare di rovinare la svasatura del pivot durante la sua lavorazione.
Se lo smusso è presente, lucideremo pure lui, procedendo sempre con movimenti a forma di 8, ma contemporaneamente facendo ruotare il brunitore di quasi 90° in modo che lo smusso incontri l'abrasivo su tutto il sua arco di circonferenza.
Se lo smusso non è presente, lo creiamo, procedendo esattamente allo stesso modo

Questo passaggio, forse sarà più chiaro una volta che avrete visto la foto dell'ultimo passaggio.
Bene, dicevamo quindi 600, 1000, 2000, 3000, poi prendiamo il foglio di carta della stampante, lo posiamo sulla lastra e stendiamo sopra un po' di diamantina, che avremo precedentemente mescolato con olio, in modo da ottenere una pasta.
Se saremo stati sufficientemente pazienti e meticolosi, avremo (quasi) ottenuto quello che si chiama un "poli noir", cioè questo:
Il fatto che i riflessi non subiscano la minima deformazione e indice di un perfetta planarità della superficie e questo è molto importante.
E adesso viene la parte più importante: in pratica si tratta di creare una specie di satinatura, rigorosamente orientata in una sola direzione. Saranno infatti questi micro avvallamenti che sposteranno il materiale del nostro pivot, schiacciandolo e compattandolo. In effetti, semplificando, la differenza fra lucidatura e brunitura sta proprio qui: la prima "asporta", la seconda "sposta".
Ora, a questo punto ci sono diverse scuole di pensiero: ce chi la fa rigorosamente perpendicolare al brunitore, ce chi preferisce farla inclinata di circa 45° (ma anche meno).
Io ho scelto la prima opzione, perpendicolare.
Quindi, riprendiamo il nostro foglio di grana 1000, e lo mettiamo sulla lastra.
Usiamo lo scalino che c'è fra il manico e il brunitore per appoggiarci sul bordo della lastra, che faccia da guida.
Iniziamo a fare un movimento uniforme in una sola direzione, da sinistra a destra, e ricominciamo, da sinistra a destra.
Dopo un po', aggiungiamo un ulteriore passaggio: sempre il solito movimento sinistra verso destra, ma poco prima di arrivare alla fine, facciamo ruotiamo il brunitore di 45° (ma anche di più) sempre continuando il nostro spostamento verso destra, in modo da trattare anche lo smusso.
Continueremo così, finché non avremo ritrovato una superficie uniformemente trattata, come da foto, segno che il lavoro è finito

Essendo il primo che faccio, ho semplicemente applicato la teoria ed un po' di buon senso, ora ditemi voi se va bene oppure... no :-ciakciak
:hallo: