La crisi in Svizzera

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Giacomo
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La crisi in Svizzera

Messaggio da Giacomo » mer lug 15, 2020 12:55 pm


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Re: La crisi in Svizzera

Messaggio da Oramundo » mer lug 15, 2020 1:17 pm

Tutte le crisi mondiali colpiscono per prima i beni cosidetti di lusso, il food di prima necessità non può essere colpito altrimenti vuole dire che siamo alla frutta.
Speriamo in una ripresa totale in tutti i campi, augurandoci almeno di tornare all'80% di come eravamo prima del covirus.
E bello fare quello che più ci piace.

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Re: La crisi in Svizzera

Messaggio da Japo » mer lug 15, 2020 2:30 pm

Mi sembra di aver capito dall'articolo che stiamo parlando di una crisi legata all'attuale pandemia e della conseguenza delle misure restrittive per arginare la diffusione del Covid.
A questo punto mi domando e dico se sia stata una scusa da parte del gruppo per attuare un taglio vero e proprio di punti vendita - e quindi di personale addetto - per abbracciare le vendite on-line in un settore dove vendere è sempre stato più difficile da qualche anno a questa parte...

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Re: La crisi in Svizzera

Messaggio da Calico » mer lug 15, 2020 3:40 pm

Da 10 anni monitoro l'andamento delle riviste online di elettronica che prima erano cartacee: praticamente un cimitero! Non potersi provare un orologio, vedere dal vivo i colori, sotto al sole, come stanno sul nostro braccio, accanto ai vestiti che usiamo nella stagione del momento, credo non faccia assolutamente bene alle vendite. Poi andrà a finire che basta un solo ufficio con numero limitato di personale per ottimizzare ed evadere tutto il lavoro. Molti si riempiono la bocca coi grandi gruppi di vendite online. Ma ho visto come è andata con un'azienda parafarmaceutica di qui che dava lavoro a 12 giovani e spediva 400 pacchi al giorno: FALLIMENTO di 400 mila euro circa di debito con le banche, fornitori a parte, farmacia di famiglia messa in vendita per ripianare il buco. Questi grandi gruppi restano a galla, perché sono MIGLIAIA le piccole aziende che mandano a fondo, spostando su di loro tutto quello che sono la concorrenza, le vendite al ribasso e il rischio d'impresa ;)

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Re: La crisi in Svizzera

Messaggio da marco1963 » mer lug 15, 2020 9:35 pm

Credo che il comparto produttivo dell'orologeria svizzera cambierà radicalmente nei prossimi anni .
Il mercato del lusso sta cambiano pelle ora più di un tempo ; gli articoli di lusso devono essere anche esclusivi già ora nei mercati di riferimento del lusso per esempio rolex non è più considerato sufficientemente esclusivo ,troppa quantità prodotta per essere considerato un oggetto del desiderio .
Per professione sono a contatto con uno dei marchi più esclusivi italiani , la clientela si lamenta perchè il prodotto viene venduto a prezzi troppo bassi e vi assicuro che la pandemia non ha sortito nessuna perdita di fatturato e redditività .
Il cosi detto ceto medio non può più permettersi orologi considerati di lusso in europa fino a i primi anni 2000 , pertanto credo che questi marchi dovranno riposizionare la produzione per renderla più esclusiva per poter salvare il fatturato . Ormai da qualche anno i prodotti di alto lusso sono in continua crescita a, scapito di marchi blasonati ma posizionati su fasce di mercato meno esclusive.

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Re: La crisi in Svizzera

Messaggio da ars57 » mer lug 15, 2020 10:26 pm

E' triste a dirsi e probabilmente anche cinico ma è inutile nascondersi dietro un dito.
A parte il fatto che proprio l'orologio da polso in sè è usato da sempre meno persone,
visto il livello di tecnologia raggiunto in tutti i campi in realtà non ha più senso costruire
orologi meccanici se non come "gioielli" da sfoggiare, il che porta inevitabilmente alla
scomparsa della maggioranza dei marchi con la sopravvivenza della nicchia di
superlusso da diecimila euro in su.
Per chi vorrà continuare a usare l'orologio prolifereranno i radiocontrollati a prezzi
sempre più abbordabili costruiti con la stessa filosofia degli odierni elettrodomestici:
più conveniente comprarne uno nuovo che riparare il vecchio.
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Re: La crisi in Svizzera

Messaggio da rprisin » gio lug 16, 2020 1:12 am

La crisi del settore più che al covid è da attribuire al fatto che l'orologio meccanico è un oggetto ormai anacronistico. Ricordo quando, qualche decennio fa, sulla mia amata rivista "Fotografare" leggevo: "il digitale non soppianterà ma la foto analogica, troppa la differenza di qualità" e tutti abbiamo visto com'è finita, Hasselblad, Rolleiflex e Leica scomparse perché rimaste al palo incapaci di trasformarsi, tra poco spariranno anche molti altri marchi del digitale (vedi Olympus) e scompariranno addirittura le macchine fotografiche, soppiantate dagli smartphone la cui qualità fotografica cresce sempre più. Gli orologi meccanici, bellissimi, sono portati soli dagli adulti, i digitali e radiocontrollati anche loro in crisi, i giovani solo smartwatch, Smartphone e Alexia che quando gli chiediamo l'ora e subito pronta, con la sua voce suadente, a soddisfare la nostra richiesta, i giovani ritengono l'orologio un inutile orpello e altri sono i loro status symbol.
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Re: La crisi in Svizzera

Messaggio da Calico » gio lug 16, 2020 7:37 am

Non sarei così radicale o perlomeno non credo che tutto avverrà subito e con la stessa velocità. Rimarrà la nicchia. Del resto anche noi siamo "di nicchia" e altrettanto per la fotografia. Se negli anni '80 avessi osato acquistare, per il costo di una bicicletta nuova (tanto non ho mai imparato ad andarci) il set da fotografo professionista di un giovane fotografo di Pisa, tutto costituito da obiettivi e due corpi macchina Hasselblad, oggi avrei cercato di svenarmi per un corpo digitale della stessa marca, visto che nemmeno le lenti del mio K-zoom riescono a rendere le zampette di un'ape come fa l'ottica della svedese in questione. Invece ho un intero armadio di obiettivi, soffietti ecc. Pentax pertanto sicuramente mi dovrò prendere un corpo digitale Pentax, quantomeno se ci obbligheranno a altri 15gg di chiusura in casa, come promettono le statistiche sulla pandemia di ritorno. I Rolex non sono abbastanza di nicchia? Certamente, poiché anche l'ultimo degli operai ambisce ad averne uno, ma il Rolex è inseribile in un ipotetico paniere di beni fungibili al pari di oro, platino, diamanti. Se un gruppo di soggetti vuole trasferire da stato a stato un piccolo patrimonio, cosa si porterà dietro, un oggetto fungibile facilmente ovunque o un prodotto paragonabile a un Botticelli, che qualunque doganiere bloccherebbe subito all'imbarco?

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Re: La crisi in Svizzera

Messaggio da Cane » gio lug 16, 2020 7:42 am

Concordo con rprisin, quando apparvero le motrici elettriche quelle a vapore, pur affascinanti, resistettero un po' ma
poi andarono in cantina...
La macchina fotografica digitale ne e' l'esempio piu' lampante...
La passione di pochi "non fa il mercato"... ;)
Comunque ritengo che il Covit abbia dato un'ulteriore spinta...
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Re: La crisi in Svizzera

Messaggio da Calico » gio lug 16, 2020 7:59 pm

Cane ha scritto:
gio lug 16, 2020 7:42 am
Concordo con rprisin, quando apparvero le motrici elettriche quelle a vapore, pur affascinanti, resistettero un po' ma
poi andarono in cantina...
La macchina fotografica digitale ne e' l'esempio piu' lampante...
La passione di pochi "non fa il mercato"... ;)
Comunque ritengo che il Covit abbia dato un'ulteriore spinta...
Sto contattando una ditta di smartwatch i quali hanno la lettura della pressione arteriosa e dell'ossigenazione del sangue con sensori posti a contatto del polso, sotto alla cassa e che dialogano via bluetooth con lo smartphone e una applicazione dedicata. Io ho fiducia che al polso, qualcosa che ci dà delle indicazioni l'avremo sempre, come nel ciclo TV Spazio 1999 :)

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Re: La crisi in Svizzera

Messaggio da rprisin » gio lug 16, 2020 10:14 pm

Calico ha scritto:
gio lug 16, 2020 7:59 pm
Sto contattando una ditta di smartwatch i quali hanno la lettura della pressione arteriosa e dell'ossigenazione del sangue con sensori posti a contatto del polso, sotto alla cassa e che dialogano via bluetooth con lo smartphone e una applicazione dedicata. Io ho fiducia che al polso, qualcosa che ci dà delle indicazioni l'avremo sempre, come nel ciclo TV Spazio 1999 :)
Non ti fidare, la pressione misurata al polso non è attendibile già con gli attuali sfigmo da polso, pensa con un orologio, stesso
discorso per l'ossigenazione, ci puoi solo giocare
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Re: La crisi in Svizzera

Messaggio da finestraweb » ven lug 17, 2020 10:01 am

Avete ragione, ma metto sulla bilancia tre considerazioni, che comunque probabilmente non cambiano il risultato finale.
1) l'evoluzione della fotografia digitale ha portato "vantaggi" per l'utente.
Sui vantaggi e svantaggi possiamo discutere, ma messi tra virgolette si può concordare.
È un po' come sarà forse per l'auto elettrica: non inquina in città ed il sindaco non può costringerti ad andare a piedi; ma questa è un'altra storia.
2) l'orologio ha perso molto del suo ruolo di segna tempo.
Tutti abbiamo un cellulare.
Se cerchi un orologio per vedere l'ora, abbiamo da tempo i Casio al quarzo a 10 euro.
Adesso abbiamo orologi che interagiscono con il cellulare: che tutti vogliamo sempre essere connessi per non perderci una notifica... ho dei dubbi, ma supponiamo sia così.
3) sminuito o perso il ruolo funzionale, all'orologio resta il ruolo di mero capo di abbigliamento.
Un ruolo, usando un termine che non mi piace, ma non me ne vengono in mente altri, "edonista-estetico" .
Non ci si veste solo per coprirsi.
Questo ruolo non sono sicuro che morirà; abbiamo due polsi.
Adesso gli smartwatch sono di moda: come evolverà?

Per l'industria svizzera il problema è anche un altro.
L'evoluzione dell'orologeria meccanica è ferma per "definizione" ; ci sono stati nuovi movimenti, ma per diminuire i costi/aumentare la redditività, magari creando movimenti "usa e getta" .
"Piu in alto di così" non si può andare, pena il rinnegare il funzionamento meccanico.
"In basso" invece lo sviluppo dell'industria economica cinese c'è stato eccome.
Ed in Cina la Seagull non è vista come un marchio economico.

Ecco che la situazione dell'industria svizzera si fa scomoda.
I giapponesi forse sono più di nicchia (penso alla produzione meccanica), ma immagino che nei quarzi anche loro patiscono.

Tutto ciò, imho.

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Re: La crisi in Svizzera

Messaggio da Paolo Antolini » ven lug 17, 2020 10:52 am

Potrebbe però fare la fine del vinile, inizialmente da tutti abbandonato ma oggi sta rivivendo una seconda giovinezza.
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Re: La crisi in Svizzera

Messaggio da ars57 » ven lug 17, 2020 12:30 pm

Caro Paolo,
è un paragone non fattibile.
La misura del tempo è un fenomeno oggettivo e oggettivamente il quarzo svolge la funzione meglio delle rotelle.
L'ascolto della musica è questione soggettiva, assolutamente personale quindi legata strettamente al proprio gusto.
Tutte le discussioni su quali cavi usare, dove posizionare le casse e chi più ne ha più ne metta sono panzane:
l'unica cosa che conta è l'orecchio di chi ascolta, così come l'unico ascolto perfetto è quello dal vivo.
Qualunque registrazione e qualunque apparecchio per la sua riproduzione possono solo "togliere" all'originale.
Non so spiegarti il perché ma sta di fatto che il vinile riesce comunque a riprodurre più dettagli, è meno "pulito" ma è più "vivo".
Se prendi la fine di "The Dark Side Of The Moon" c'è una voce che rècita:
"there is not the dark side of the moon really", ebbene sul vinile si sente e sui cd no.
Ma, come ho detto, l'ascolto della musica è soggettivo.
La misurazione del tempo è invece artimetica (non matematica dove si può discutere di tutto e del contrario di tutto)
e l'elettronica assolve al còmpito meglio della meccanica.
Nell'orologio da polso si è poi dovuto addivenire a dei compromessi imposti dalla miniaturizzazione del sistema e soprattutto
dal fatto che non sta fermo in una posizione.
La massima precisione meccanica si è ottenuta con il regolatore a pendolo non certo con la spirale, nonostante ciò
anch'esso è soggetto alle variazioni di temperatura che nessun sistema è mai riuscito a eliminare completamente.
Un radiocontrollato ad affissione digitale che elimina completamente i ruotismi ben che sgarri anche solo di un secondo al giorno
si rimette automaticamente nella notte, ecco che l'orologio meccanico non ha più senso per la misurazione del tempo.
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Re: La crisi in Svizzera

Messaggio da Cane » ven lug 17, 2020 12:52 pm

finestraweb ha scritto:
ven lug 17, 2020 10:01 am
Per l'industria svizzera il problema è anche un altro.
L'evoluzione dell'orologeria meccanica è ferma per "definizione"
Ferma e' quasi un complimento...

Sul catalogo Ranfft c'e' la storia dell'orologeria meccanica, almeno 10.000 movimenti diversi di tanti marchi diversi... :shock:

Gli svizzeri di adesso con 4 movimenti ETA (un crono e tre solo tempo) ficcati nei marchi piu' disparati e anche costosi
coprono il 90% della loro produzione... :evil: (per capirci)

E' quasi una presa per i fondelli...
Paolo

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Re: La crisi in Svizzera

Messaggio da finestraweb » ven lug 17, 2020 1:33 pm

Cane ha scritto:
ven lug 17, 2020 12:52 pm
[...]
Gli svizzeri di adesso con 4 movimenti ETA (un crono e tre solo tempo) ficcati nei marchi piu' disparati e anche costosi
coprono il 90% della loro produzione... :evil: (per capirci)

E' quasi una presa per i fondelli...
[...]
Parole in libertà.
Si punta su un pubblico di ignoranti.
Il movimento dovrebbe essere il cuore di un orologio, ma è già tanto trovarne la sigla sulla brochure.
Mi pare che Calico in un intervento di qualche mese fa, a proposito dello shoponline di un marchio, avesse criticato la penuria di informazioni accanto agli orologi in vendita; Calico, se ti cito a sproposito, scusami.
È un meccanismo un po' perverso, per cui "da un lato ti voglio ignorante da non capire le differenze che voglio che tu non veda"; e quindi con 4 movimenti costruisco decine di modelli diversi per prezzo ed estetica.
Dall'altro lato però "vorrei che tu continuassi a guardare i miei prodotti"; peccato che a forza di essere ignorante, c'è chi si compra lo smart watch che può assumere il quadrante che più ti pare, pure del cronografo meccanico visto in gioielleria (cioè con i contatori).

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Re: La crisi in Svizzera

Messaggio da gio64 » ven lug 17, 2020 2:13 pm

rprisin ha scritto:
gio lug 16, 2020 1:12 am
La crisi del settore più che al covid è da attribuire al fatto che l'orologio meccanico è un oggetto ormai anacronistico. Ricordo quando, qualche decennio fa, sulla mia amata rivista "Fotografare" leggevo: "il digitale non soppianterà ma la foto analogica, troppa la differenza di qualità" e tutti abbiamo visto com'è finita, Hasselblad, Rolleiflex e Leica scomparse perché rimaste al palo incapaci di trasformarsi, tra poco spariranno anche molti altri marchi del digitale (vedi Olympus) e scompariranno addirittura le macchine fotografiche, soppiantate dagli smartphone la cui qualità fotografica cresce sempre più. Gli orologi meccanici, bellissimi, sono portati soli dagli adulti, i digitali e radiocontrollati anche loro in crisi, i giovani solo smartwatch, Smartphone e Alexia che quando gli chiediamo l'ora e subito pronta, con la sua voce suadente, a soddisfare la nostra richiesta, i giovani ritengono l'orologio un inutile orpello e altri sono i loro status symbol.
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Re: La crisi in Svizzera

Messaggio da milou » ven lug 17, 2020 3:40 pm

Paolo Antolini ha scritto:
ven lug 17, 2020 10:52 am
Potrebbe però fare la fine del vinile, inizialmente da tutti abbandonato ma oggi sta rivivendo una seconda giovinezza.
Finalmente un ottimista! Grazie Paolo. ;)
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Re: La crisi in Svizzera

Messaggio da milou » ven lug 17, 2020 3:49 pm

rprisin ha scritto:
gio lug 16, 2020 1:12 am
La crisi del settore più che al covid è da attribuire al fatto che l'orologio meccanico è un oggetto ormai anacronistico. Ricordo quando, qualche decennio fa, sulla mia amata rivista "Fotografare" leggevo: "il digitale non soppianterà ma la foto analogica, troppa la differenza di qualità" e tutti abbiamo visto com'è finita, Hasselblad, Rolleiflex e Leica scomparse perché rimaste al palo incapaci di trasformarsi, tra poco spariranno anche molti altri marchi del digitale (vedi Olympus) e scompariranno addirittura le macchine fotografiche, soppiantate dagli smartphone la cui qualità fotografica cresce sempre più. Gli orologi meccanici, bellissimi, sono portati soli dagli adulti, i digitali e radiocontrollati anche loro in crisi, i giovani solo smartwatch, Smartphone e Alexia che quando gli chiediamo l'ora e subito pronta, con la sua voce suadente, a soddisfare la nostra richiesta, i giovani ritengono l'orologio un inutile orpello e altri sono i loro status symbol.


Lasciateci sognare ancora un po', altrimenti ora possiamo trasformare il nome del MOA in "Museo degli Oggetti Anacronistici" ;)
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Re: La crisi in Svizzera

Messaggio da Calico » ven lug 17, 2020 4:45 pm

finestraweb ha scritto:
ven lug 17, 2020 1:33 pm
Cane ha scritto:
ven lug 17, 2020 12:52 pm
[...]
Gli svizzeri di adesso con 4 movimenti ETA (un crono e tre solo tempo) ficcati nei marchi piu' disparati e anche costosi
coprono il 90% della loro produzione... :evil: (per capirci)

E' quasi una presa per i fondelli...
[...]
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Il movimento dovrebbe essere il cuore di un orologio, ma è già tanto trovarne la sigla sulla brochure.
Mi pare che Calico in un intervento di qualche mese fa, a proposito dello shoponline di un marchio, avesse criticato la penuria di informazioni accanto agli orologi in vendita; Calico, se ti cito a sproposito, scusami.
È un meccanismo un po' perverso, per cui "da un lato ti voglio ignorante da non capire le differenze che voglio che tu non veda"; e quindi con 4 movimenti costruisco decine di modelli diversi per prezzo ed estetica.
Dall'altro lato però "vorrei che tu continuassi a guardare i miei prodotti"; peccato che a forza di essere ignorante, c'è chi si compra lo smart watch che può assumere il quadrante che più ti pare, pure del cronografo meccanico visto in gioielleria (cioè con i contatori).
No no, mi citi benissimo e vado al sodo. Quell'orologio svizzero da me allora citato, utilizza un movimento prodotto in Oriente per contenere i costi, però non lo dice nelle pubblicità. Io, dal canto mio, ho constatato con mano la qualità di un marchio, un tempo giapponese, adesso prodotto, con varianti di movimento in Cina. Ebbene sarà un caso, ma un orologio sportivo con questo movimento, forse NHqualcosa :) , che sulla cassa in acciaio dolce non presentava né colpi né tantomeno graffi, aveva un problema serio sul treno del tempo: in marcia andava regolare, salvo, cambiandogli posizione, uno strano blocco totale, pur essendo il bilanciere ok. Avendo avuto il privilegio di poterlo sostituire in garanzia col movimento nuovo fornitomi dalla Casa, a causa della chiusura del laboratorio di assistenza di riferimento, ho potuto constatare quanto ho già affermato altre volte: la superiorità delle platine in ottone cromato svizzere rispetto a quelle in semplice alluminio tanto care agli Orientali. Ma evidentemente ci sono grosse pecche anche altrove, che non ho potuto indagare visto che il rappresentante ha riportato prontamente il movimento alla Casa, per le valutazioni del caso. Cliente accontentato! Ma nei miei contestuali acquisti di quel giorno mi sono orientato su un modello con ETA 7750 classico e 5 quarzi sempre svizzeri, giusto per avere una fascia di prezzo superiore per chi vuole effettuare dei regali decenti. La cosiddetta fascia medio-bassa, tanto vituperata, resiste! Nota di colore: quando morì mio padre (1992) artivarono diversi soggetti, anche da diversi chilometri di distanza, a proporsi per farci le riparazioni; una coppia di soci in particolare si presentarono con al polso il fantomatico Casio F91W. Inutile dire che rimasi perplesso e rifiutai l'offerta. Poi mi sono via via emancipato anche dai laboratori del capoluogo di provincia e devo dire che il nostro negozio è sempre qui, mentre due concorrenti, per varie ragioni, i quali si affidavano a questi laboratori, hanno chiuso da tempo. Se poi viene qualcuno dal livornese con esigenze particolari, lo mando dall'amico Francio che spero non me ne vorrà :)

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