Forniture zero

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Forniture zero

Messaggio da Oramundo » lun gen 10, 2022 3:16 pm

Oggi parlando con un forniturista di Bari mi raccontava di una situazione esasperata per quanto concerne i ricambi, non solo non forniscono più i grandi marchi ma anche forniture standard come Eta, Ronda, Valjoux, ed ascoltandolo ho avuto l'impressione che di li a poco si alimenterà un mercato parallelo delle forniture, addirittura manca la fornitura del cronografo più usato e sputtanato al mondo, il 7750😧cose da pazzi, ma i costruttori dove vogliono arrivare?! anni addietro mandavano i rappresentanti per piazzare la fornitura a destra e a manca, ed ora? non la vogliono più vendere? cos'è un accordo pianificato a far sparire tutti gli orologiai indipendenti, ma anche i fornituristi avranno la peggio, specie per chi non se la sa vedere come farsi arrivare la fornitura da altri canali, e una situazione che sta esasperando un po tutti del settore, almeno credo, spero che trovano un accordo a livello europeo tra le Maison, distributori e camere di commercio o se gli orologiai hanno un indirizzo unico come ad esempio la Confartigianato che li possa difendere, ma la situazione la vedo nera☹️😤🤬
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Re: Forniture zero

Messaggio da ciclista » lun gen 10, 2022 4:29 pm

E' una situazione che mi ha sempre preoccupato quella da te descritta, qualche anno fa in molti firmammo una petizione sulla mancanza di ricambi per orologi. Ora la situazione pare peggiorare visto che la penuria di ricambi colpisce il sistema distributivo. Con una simile politica, mi chiedo, se non è meglio che smetta di acquistare orologi meccanici di pregio. Le alternative sono ben note, usare un orologio al quarzo, usare uno smartwatch o guardare l' ora sul cellulare. Un pensiero ho iniziato a farlo.

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Re: Forniture zero

Messaggio da ars57 » lun gen 10, 2022 5:15 pm

All'alba del forum posi un quesito:
viewtopic.php?f=187&t=124&hilit=che+fin ... +meccanico
vero che il mio era un discorso tecnico ma la monopolizzazione da parte dei "gruppi" riguardo l'assistenza era già
iniziata e ne abbiamo poi parlato ampiamente.
Che io sappia non esiste una rappresentanza di categoria (qui parlo dei professionisti) in grado di intraprendere
azoni legali a tutela del lavoro di riparatore indipendente, non solo in Italia.
Lo dimostra il fatto che l'unico don chisciotte che ha provato a "infastidire" swatch è stato in signor Cousins.
Come è finita lo vedete qui:
search.php?keywords=cousins+vs+swatch
Tutti i calibri citati da Oramundo sono di proprietà Eta, quindi fine della fiera.
Non mi pare invece che Ronda abbia cessato la fornitura, a meno che (questo non lo so) non si limiti a quel che
riguarda i calibri di sua produzione.
Purtroppo è una guerra persa e credo che d'ora in avanti la riparazione dei polso meccanici, per chi non è
"affiliato" a uno dei colossi svizzeri, diventerà come è già oggi quella dei tasca.
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Re: Forniture zero

Messaggio da finestraweb » lun gen 10, 2022 6:58 pm

Oramundo ha scritto:
lun gen 10, 2022 3:16 pm
[....] se gli orologiai hanno un indirizzo unico come ad esempio la Confartigianato che li possa difendere, ma la situazione la vedo nera☹️😤🤬
Credo che anche gli orologiai siano divisi, perché l'affiliato, l'autorizzato dalla casa madre quell'autorizzazione se l'è pagata e sotto sotto non può non essere lieto per sé che l'indipendente senza autorizzazione non abbia accesso ai ricambi.
La vita è una giungla, si dice, no?

Detto ciò, sono poco sensibile al problema, forse perché gli orologi che seguo/conosco da utente non hanno mai avuto una ricambistica che non provenisse da cannibalizzazioni.

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Re: Forniture zero

Messaggio da Oramundo » lun gen 10, 2022 7:03 pm

Un vecchio medico mi diceva; sta attento, la vita e una trappola ☹️
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Re: Forniture zero

Messaggio da Calico » lun gen 10, 2022 7:50 pm

Secondo me bisogna distinguere quello che è dovuto alla manovra protezionistica dei marchi svizzeri, dalla situazione generale di crisi economica internazionale. Non ricordo chi, una volta che seguivo una lezione di economia politica mi disse: ogni tanto quel gruppo ristretto di potenti che hanno in mano la banca mondiale, decidono che i vari stati o confederazioni di stati hanno avuto troppo credito e, quindi, decidono di ritirare la rete del denaro, sia per rientrare nel loro credito, che per riaffermare la preminenza del potere economico su quello politico, che anche per fare la "prova di forza", cioè quello che saltuariamente fanno i grossi gruppi bancari con i loro clienti, per vedere se sono in grado di reggere allo stress test o se invece i loro crediti sono a rischio di non errere più riscossi. Ecco, oggi forse la crisi economica mondiale si sta accavallando alle scelte protezionistiche dei grandi produttori, i quali hanno essi stessi, probabilmente, difficoltà a reggere il mercato: da una parte l'incessante domanda di parti meccaniche, dall'altra l'aumento dei costi delle materie prime e dell'energia che li fa preoccupare; se producono adesso, coi costi in salita, rischiano di riempire i magazzini di materiale che tra non molto potrebbe precipitare di prezzo, rendendo il loro magazzino non facilmente assorbibile dal mercato.
Poi, ci sono le politiche di immagine, alle quali non siamo abituati a pensare: l'oggetto di nicchia, tenuto altissimo di prezzo, poiché è anche comodo poter avere un oggetto da indossare, facilmente convertibile in denaro in tutto il mondo, con basso scarto di realizzo rispetto all'investimento iniziale. E qui si apre un capitolo le cui implicazioni sono impensabili ai più.

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Re: Forniture zero

Messaggio da ars57 » lun gen 10, 2022 9:02 pm

Caro Calico,
la decisione dei "gruppi" svizzeri è stata presa ben prima del covid e conseguente aumento delle materie prime...
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Re: Forniture zero

Messaggio da Immobiliare » ven gen 14, 2022 5:47 am

Da semplice appassionato raccolgo e comprendo la situazione al limite, come si è detto, della esasperazione.

Da semplice osservatore credo sia la "coda lunga" della bombshell di Papà Hayek. D'altronde, non senza secondi fini, sono quasi quarant'anni che prima SMH poi Swatch Group, invitavano e continuano ad invitare le varie maison a trovarsi una soluzione alternativa per movimenti, ebauches e relativi ricambi al di fuori del gruppo Swatch. Non c'è "confartigianato" che tenga. Il gruppo Swatch può tranquillamente prodursi tutto ciò che le serve "in group" e non si poteva certo pensare che una qualche Commissione potesse continuare ad obbligarla a fornire movimenti completi, ebauche e ricambi a chiunque ne facesse richiesta all'infinito. Non conosco la politica dei clonatori: Stp, Sellita, Soprod, Ljp. Gioco forza chi non ha potuto / saputo / voluto rendersi indipendente dal gruppo swatch ha dovuto ripiegare su questi ultimi o abbandonare il dogma "swiss made" per rifornirsi da Citizen e Seiko.

Poi è chiaro che crisi, covid, politiche orientate sempre più all'online che taglino grande parte della filiera hanno fatto il resto.

Mi farebbe piacere sapere da voi addetti al settore come la pensate. Grazie.

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