DIAPASON – QUARZO – KINETIC – ECO-DRIVE – SPRING-DRIVE.

[polloniprofmarco]

DIAPASON – QUARZO – KINETIC – ECO-DRIVE – SPRING-DRIVE.
Premetto, che, in quanto prevalentemente competente di orologeria antica, ovviamente, anche relativamente all’orologeria da polso, le mie preferenze sono rivolte verso orologi animati da movimenti meccanici; ciò nonostante, però, dal mio punto di vista, invito ogni appassionato a valutare l’orologio da polso anche in considerazione del suo tempo (post-tasca), un tempo ricco di evoluzione tecnologica, che effettivamente caratterizza e appartiene a tale tipologia di orologi, atta a continuare quella storica volontà mirata alla ricerca di: precisione, autonomia, affidabilità.
È sufficiente pensare, anche se in via superficiale, al cammino tecnologico che va dall’avvento dell’orologio meccanico ai sofisticati orologi di Breguet (chiaramente è solo un esempio), uno dei più geniali artefici dell’orologeria, colui che tanto ha contribuito, anche se non proprio direttamente, alla successiva orologeria da polso, basti pensare alle varie invenzioni mutuate in essa: spirale breguet, paracadute, bilancieri in risonanza, tourbillon, carica automatica, molla sonora negli orologi a ripetizione, sfere breguet, numeri breguet, quadranti decorati con la tecnica del guillochè, …..etc …. etc …… .
Per A. L. Breguet, idealmente, l’orologio avrebbe dovuto essere più preciso e autonomo possibile, uno strumento che non necessitasse di frequenti interventi di messa all’ora e/o di carica da parte del suo possessore, infatti egli stesso scrive: << La schiavitù di caricare gli orologi ogni ventiquattro ore aveva fatto tentare, in differenti epoche, di prolungare la marcia ……>>.
Il nipote di Breguet, Louis Francois Breguet (Parigi 1804-1883), fisico e orologiaio, che perseguiva la stessa ideologia dello stretto parente, anticipò di un centinaio di anni l’applicazione del diapason come oscillatore dell’orologio, brevettò l’idea, ma a quel tempo la tecnologia non era ancora pronta per sviluppare tale innovazione.
Fondamentalmente l’orologio da polso vede il suo avvento sulla base degli orologi da tasca, quindi nasce puramente meccanico ma in un epoca ricca di grandi avanzamenti tecnologici; quindi, pur riconoscendo pienamente il primato della grande arte dell’orologeria meccanica, c’è da tenere in considerazione che l’orologio da polso ha avuto anch’esso una sua creativa e ricercata crescita evolutiva (diapason – quarzo – kinetic – eco-drive – spring-drive) la quale penso debba essere riconosciuta ed apprezzata da ogni studioso di orologeria.
Nonostante la magica bellezza e il fascino emanato dai raffinati movimenti meccanici, ci si scontra inevitabilmente, specialmente nei casi in cui l’orologio assume un ruolo professionale, con il superamento delle tradizionali meccaniche a favore delle attuali e sofisticate tecnologie al quarzo, un esplicito esempio è riconoscibile nell’ “Omega Speedmaster”, il famoso cronografo meccanico scelto dalla NASA nel 1965 per accompagnare le missioni spaziali fino ad essere indossato durante l’allunaggio dell’Apollo 11 nel 1969.
Tale iconico orologio, attualmente prodotto in varie e costose versioni, non è più adeguato all’uso spaziale; per tale uso è stato rimpiazzato dal nuovo “Omega Speedmaster Marstimer” animato dal calibro Omega 5622 (analogico e digitale) sviluppato in collaborazione con ESA (Agenzia Spaziale Europea), un movimento al quarzo termo-compensato ad alta precisione.

[Giacomo]

Interessantissimo!

[Paolo Antolini]

Molto interessante anche se ammetto di non comprendere molto bene il funzionamento dello spring-drive