OROLOGIO MECCNICO PUBBLICO E MERIDIANA
Giovanni Paltrinieri per Aisor, Giugno 2021)
Sappiamo tutti dell’importanza, nei tempi passati, del suono delle campane collegate all’Orologio Meccanico quale servizio per l’intera comunità. Ma per indicare correttamente l’ora, era doveroso che quasi ogni giorno l’incaricato preposto alla sua carica e regolazione, si affidasse ad uno strumento solare. In fondo non necessitava di una strumentazione tanto particolare: molto spesso si trattava di una lista di pietra murata verticalmente sul muro del campanile esposto a Sud, su cui era presente una lunga scanalatura; a lato, era fissato un semplice gnomone.
Ogni giorno l’ombra dello gnomone percorreva un tratto di quel muro: l’istante in cui centrava detta scanalatura, era il Mezzodì Locale,ovvero le Ore 12.00. Poi l’ombra proseguiva, e non importava più dove andasse: la si sarebbe di nuovo rivista il giorno seguente per marcare di nuovo il Mezzodì.
Dunque si trattava di un marcatempo assolutamente semplice e funzionale, che non richiedeva altre complicazioni. Se invece quel muro lo consentiva e se vi erano i presupposti, anziché una semplice lineare Meridiana si eseguiva un Orologio Solare più o meno ampio, tale da costituire anche una gradevole nota estetica.
La presenza di un marcatempo solare era dunque indispensabile in passato, e di conseguenza dobbiamo logicamente supporre che tutti i campanili che ospitavano un Orologio Meccanico, avessero nella sua struttura un Orologio Solare o una Meridiana.
Esempi del genere ve ne sono ancora molti: basta cercare con attenzione e curiosità. Ci limitiamo a citarne alcuni.
-. CREMONA, IL TORRAZZO (FIG. 1).
Sulla parete di Sud che affianca quella dell’Orologio Meccanico, si vede chiaramente la presenza di una lista bianca verticale, sopra la quale è fissato solidamente uno gnomone costituito da un disco metallico forato al centro. Di conseguenza, sulla lista marmorea sottostante, si vede un’ombra ovalizzata con un puntino luminoso al centro. Inoltre, all’interno del Torrazzo, all’altezza della cella campanaria, esiste una “Meridiana a Camera Oscura”. Ciò agevolava maggiormente l’operazione di “aggiustaggio orario” operato dal temperatore.
Figura 1. Il Torrazzo di Cremona.
-. MODENA, LA GHIRLANDINA (FIG 2).
Gli storici modenesi ricordano che in antico su questa torre era presente un Orologio Solare, e che a lato era tracciato su un blocco di marmo un esametro retrogrado (una frase palindroma, cioè che si legge da sinistra a destra e viceversa), così concepita:
“EN GIRO TORTE SOL CICLOS ET ROTOR IGNE”
Il suo significato si può tradurre nel seguente modo:
ECCO (IO) SOLE FACCIO RUOTARE OBLIQUAMENTE I PERIODI MENTRE MI GIRO CON FIAMMA.
Questa stessa frase, risalente circa intorno all’anno Mille, la troviamo anche incisa al suolo nel Battistero di Firenze, quale memoria di una Meridiana Solstiziale realizzata a quell’epoca. La Meridiana modenese di cui se ne sono perse le tracce, serviva certamente per regolare l’attiguo Orologio Meccanico del Palazzo Comunale.
Figura 2. Modena, la Ghirlandina.
-. SIENA, LA TORRE LA TORRE DEL MANGIA (FIGG. 3-4).
Chi a Siena ha occasione di assistere al Palio, ben difficilmente si accorge che sulla affusolata Torre del Mangia, a lato della mostra di pietra bianca del quadrante, è fissato un listello verticale di marmo bianco provvisto lateralmente di gnomone. La sua presenza risale all’incirca ai primi del Novecento. Prima di allora sia attorno al quadrante, sia sulla parete laterale della Torre, esisteva un grande affresco che riportava figure allegoriche. L’attuale semplice Linea Meridiana, come lo attesta la Fig. 4, era in precedenza un grande Orologio Solare che riportava diverse ore.
Per Fig 4: Foto per gentile concessione di Alessandro Leoncini; Riproduzione fotografica di Mauro Agnesoni, Siena.
Figura 3. Siena, la Meridiana della Torre del Mangia.
Figura 4. Siena, l’antico Orologio Solare sulla Torre del Mangia.
-. BOLOGNA, LA TORRE D’ACCURSIO (FIGG. 5-6).
Su questa Torre che si volge su “Piazza Maggiore”, venne installato uno dei primi Orologi Meccanici Astronomici d’Italia. Esso riportava, oltre al quadrante delle ore, l’informazione della fase lunare e il segno dello zodiaco. Inoltre, alla sommità, esisteva un carosello di automi lignei che ad ogni ora usciva da una porticina, si mostrava all’esterno inchinandosi davanti alla statua della Madonna con Bambino, per rientrare da una seconda porticina. La regolazione dell’Orologio avveniva per mezzo di un Orologio Solare che si vedeva anche da Piazza Maggiore.
Nel 1773 il grande orologiaio bolognese Rinaldo Gandolfi realizzò una nuova e raffinata macchina, e forse intorno a quegli anni si eseguì un più moderno ed accurato Orologio Solare. Quest’ultimo - ancora oggi esistente - consiste in un piano in marmo murato orizzontalmente sul davanzale della finestra della stanza che ospita la Macchina. Per agevolare l’apertura e chiusura di quella imposta, si rese lo gnomone rimovibile, e ciò fu la causa della sua successiva scomparsa. Soltanto recentemente, con l’intenzione di rendere visitabile la macchina di questo eccezionale Orologio, il Comune di Bologna ha incaricato Giovanni Paltrinieri di progettare un nuovo strumento solare: esso è d’ottone, ed ha un profilo che riprende quelli in uso alla fine del Settecento.
Figura 5. Bologna, l’Orologio settecentesco del Gandolfi.
Figura 6. Bologna, l’Orologio Solare della Torre d’Accursio, con lo gnomone ricostruito.
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OROLOGIO MECCANICO PUBBLICO E MERIDIANA
A cura di: PALTRINIERI
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Re: OROLOGIO MECCANICO PUBBLICO E MERIDIANA
Grazie Paltrinieri...
Non avevo mai pensato che gli orologi meccanici fossero rimessi con una meridiana...
Eppure a pensarci e' la cosa piu' logica...
Un campanile di un paesino isolato con cosa lo potevano rimettere?
Con un colpo di cellulare?
Non avevo mai pensato che gli orologi meccanici fossero rimessi con una meridiana...
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Un campanile di un paesino isolato con cosa lo potevano rimettere?
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Re: OROLOGIO MECCANICO PUBBLICO E MERIDIANA
Grazie Paltrinieri per questo approfondimento.
Per gli orologi del Mangia, si puo' vedere il thread --- QUI ---
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