Roma: il Tempo Eterno!
A cura di: PALTRINIERI
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Roma: il Tempo Eterno!
Recentemente ho pensato che sarebbe interessante fare una sorta di viaggio virtuale di oltre duemila anni nella Roma eterna, alla scoperta del Tempo eterno. In effetti, è possibile tracciare una sorta di cronologia degli sviluppi che ha avuto la misura del tempo, e in particolare attraverso la Gnomonica, seguendo l'evoluzione degli strumenti inventati a Roma o importati dalle regioni dell'Impero. Partendo quindi dal III-II secolo a.C., passando per le testimonianze di scrittori latini, e soprattutto Vitruvio, per arrivare ai riscontri archeologici che sono diventati nel tempo una testimonianza la più grande che esista sull'argomento. Passare attraverso il declino dell'Impero Romano, per arrivare all'Alto medioevo e alla stasi gnomonica del basso medioevo, con la rinascita Araba e l'importazione scientifica attraverso le Crociate. IL Rinascimento, il Barocco e gli ultimi secoli. Roma non offre testimonianze preziose su tutti i fronti, come si può vedere, ma se Roma è eterna, anche il tempo che li è stato misurato è "eterno" e per questo vale la pena di tentare l'impresa. L'approccio più diretto e pratico è quello iconografico, attraverso le tante testimonianze archeologiche che ci sono pervenute e le rarissime documentarie. Ma la "Roma nascosta" è sempre pronta a riservare e dispensare sorprese...
E' impossibile fare un post unico che tratti un argomento di così vasta portata, ma qui si potrà tracciare pian piano una curva temporale iconografica, proponendo modi e strumenti della misura del tempo attraverso l'ombra del Sole che i Romani seppero ereditare dai Greci, studiare e proporre per proprio conto secondo il proprio talento e genio artistico.
Buon lavoro.
Nicola Severino
E' impossibile fare un post unico che tratti un argomento di così vasta portata, ma qui si potrà tracciare pian piano una curva temporale iconografica, proponendo modi e strumenti della misura del tempo attraverso l'ombra del Sole che i Romani seppero ereditare dai Greci, studiare e proporre per proprio conto secondo il proprio talento e genio artistico.
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Re: Roma: il Tempo Eterno!
Ottima iniziativa, e visto che siamo partiti dal primo secolo a.c., un accenno doveroso all'horologium Augusti. Classico esempio di come la scienza archeologica segua le regole ferree di un divenire e di una analisi critica che mette sempre in discussione se stessa e i propri risultati. Per secoli creduto e pensato come un orologio, finalmente negli ultimissimi anni, appare e viene riconosciuta la sua funzione di meridiana/calendario. Sfatando così la leggenda di un orologio solare esteso orizzontalmente e lastricato per una superficie uguale a 18 campi di calcio. Il tutto in una zona, si fuori le mura della città, ma densa di monumenti funebri.
Quindi, un grande gnomone di 30 metri e una linea meridiana lunga centinaia di metri e larga 4-5, in cui erano riportati i giorni dell'anno, lo zodiaco e le relazioni tra eventi astronomici con situazioni meteorologiche. Dove, ogni 4 anni, l'ombra della sfera dell'obelisco cadeva esattamente nello stesso punto. Prima applicazione del calendario giuliano destinata a prevalere, nei secoli seguenti, su tutti gli altri sistemi a livello mondiale.
Ci sarebbe molto altro da dire su quel calendario. Vorrei però esprimere un piccolo pensiero personale, e dire che quel misuratore del tempo era collocato, dal 9 a.C. e poi coricato (per il crollo) sotto la bottega, ancora attiva, di un bravo orologiaio romano. Qualcosa che esprime un senso di continuità, un'appartenenza; la stessa che provo io che sono nato in un palazzo che poggia sul portico di Ottavia (appunto, la sorella di Augusto).
In questo argomento sarebbe interessante sviluppare anche un discorso sul "menologium". Molto pertinente con il thread aperto da Nicola Severino.
Quindi, un grande gnomone di 30 metri e una linea meridiana lunga centinaia di metri e larga 4-5, in cui erano riportati i giorni dell'anno, lo zodiaco e le relazioni tra eventi astronomici con situazioni meteorologiche. Dove, ogni 4 anni, l'ombra della sfera dell'obelisco cadeva esattamente nello stesso punto. Prima applicazione del calendario giuliano destinata a prevalere, nei secoli seguenti, su tutti gli altri sistemi a livello mondiale.
Ci sarebbe molto altro da dire su quel calendario. Vorrei però esprimere un piccolo pensiero personale, e dire che quel misuratore del tempo era collocato, dal 9 a.C. e poi coricato (per il crollo) sotto la bottega, ancora attiva, di un bravo orologiaio romano. Qualcosa che esprime un senso di continuità, un'appartenenza; la stessa che provo io che sono nato in un palazzo che poggia sul portico di Ottavia (appunto, la sorella di Augusto).
In questo argomento sarebbe interessante sviluppare anche un discorso sul "menologium". Molto pertinente con il thread aperto da Nicola Severino.
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Re: Roma: il Tempo Eterno!
L'Orologio Solare di Cesare Augusto in Campo Marzio è un argomento non facilissimo da trattare. E' storicamente molto scivoloso e facilmente si può cadere, pensando di mettere il piede al sicuro. Quello che c'era da dire è stato detto attraverso i due soli modi possibili: quello della scoperta archeologica e quello documentario. Certa la prima, nel poco che si è potuto vedere, molto opinabile la seconda nelle varie interpretazioni che hanno reso a volte illeggibili i passi originali. Athanasius Kircher pubblicò il disegno dell'Horologium, credendo che fosse un complesso gnomonico intero costituito da due curve di declinazioni solstiziali, la linea equinoziale e le ore Temporarie, nel modo che si può vedere negli esempi di orologi orizzontali romani in marmo. Ma Kircher non conosceva ancora gli esemplari in marmo venuti alla luce negli scavi archeologici del Settecento, tuttavia si era fatto una idea di come fossero, attraverso il Libro del Saber de Astronomia di Alfonso X di Castiglia e presumibilmente dai libri di astronomia e gnomonica arabi del X-XIII secolo. L'archeologia di Buchner ci ha restituito, per ora, solo un piccolo tratto di una linea meridiana con tacche di declinazione solare, indicazioni dei venti, ecc. Ma non abbiamo la certezza assoluta che sotto terra vi sia solo quella linea meridiana. Bisognerebbe scavare un bel pezzo di Roma, buttar giù parecchie case per cercare eventuali altre linee orarie, forse improbabili, forse no. La difficoltà di leggere le indicazioni di un simile gnomone su una linea meridiana così gigantesca non sono molto inferiori di come leggerle su un intero orologio solare di quelle dimensioni, formato da 11 linee orarie. L'unica ipotesi plausibile che ho pensato è quella che un simile strumento venisse "letto" da un punto osservativo panoramico messo ad una certa distanza e ad una certa altezza. Tra l'altro, non si conosce alcun esempio di orologio solare marmoreo di epoca romana pervenutoci dall'archeologia che indicasse esclusivamente una linea meridiana, mentre di orologi completi orizzontali ce ne sono diverse dozzine. Anche se a noi può sembrare improbabile, per me resta sempre il fascino di pensare all'Horologium Augusti come una meridiana completa, eseguita su un piano (che non era originariamente quello attuale perchè spostata a causa delle inondazioni e dei terremoti), rappresentativo dello smisurato ego di un imperatore di tale portata. Avendo a disposizione un piano spaziale enorme, perchè avrebbe dovuto far costruire solo una linea meridiana? La domanda resta attuale, anche se pure io ho forti dubbi sulla completezza di un orologio a 11 linee.
- NicolaSeverino
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Re: Roma: il Tempo Eterno!
Ecco come Kircher immaginava l'Orologio di Augusto.
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- L'orologio come immaginato da Athanasius Kircher nel suo libro Obeliscus Pamphilius, Roma, 1650
- Kircher_obeliscus_panphlii.JPG (85.1 KiB) Visto 1843 volte
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Re: Roma: il Tempo Eterno!
Il nostro beneamato Kircher, la vastità dei cui interessi era seconda solamente alla fantasia con cui interpolava o costruiva soluzioni, teorie, risposte anche di cose che poi - a ben guardare - non erano proprio come lui le raccontava... In ogni caso, personaggio straordinario e sterminato campo di indagine.
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Re: Roma: il Tempo Eterno!
interessantissimo. Un articolo meglio dell'altro. Grazie Nicola
- NicolaSeverino
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Re: Roma: il Tempo Eterno!
Il problema di Kircher è che ai suoi tempi non lo capiva nessuno. Lui era un matematico e uno scienziato, ma il suo guaio era di cadere nella rete "religione-barocco": la religione (era un Gesuita) non gli consentiva di spingersi troppo oltre nel contrastare le dottrine scientifiche non accettate dal Cristianesimo. Il Barocco lo spingeva a ingrandire tutti gli effetti che la natura e i suoi esperimenti fornivano, da cui i pazzeschi e strambi orologi solari, geniali di fantasia, impraticabili nella realtà. Scoprì la Librazione lunare insieme se non prima di Galileo, e questo sarà scritto sicuramente nelle lettere conservate lea Pontificia Università Gregoriana di Roma. Era apprezzato da tutti, ma era fissato con "l'omnia in omnibus" e quindi vedeva orologi solari nei Girasoli, negli aghi magnetici, ma fu il primo a pensare e progettare uno scafandro per passeggiare nei mari, il primo a fare della Musica una scienza (Phonurgia Nova), il primo a progettare un calcolatore e l'antesignano del computer (Oganum Mathematicum), il primo a studiare e ad avvicinarsi alle scienze vulcaniche, della terra, ecc., il primo gettare le basi grazie alle quali Champollion decifrò i Geroglifici...Certo, nel fare una quantità inimmaginabile di cose come queste ne avrà dette di cose strambe, ma nel complesso fu il più grande erudito dei suoi tempi.
- NicolaSeverino
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Re: Roma: il Tempo Eterno!
Giusto per...vorrei ricordare che quando nel 1994 mi occupai per la prima volta nella storia di analizzare il suo libro "Ars Magna Lucis et Umbrae", scoprendo che si trattava di un libro di Gnomonica, cercando informazioni trovai sull'Enciclopedia Italiana Treccani che lo riportava come un "libro di fisica"! Vogliamo dire che forse il 70% della sua opera è oggi ancora sconosciuta? Io ne sono convinto.