Stoicheion, l'ora dei Piedi... in piedi!

Le ore con il sole.

A cura di: PALTRINIERI

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NicolaSeverino
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Stoicheion, l'ora dei Piedi... in piedi!

Messaggio da NicolaSeverino » mer mag 02, 2018 11:04 am

Ho preferito farne un "nuovo argomento" perchè potrebbe avere sviluppi inaspettati.
Per ora accenno solamente, affidandomi alla mia memoria prima che ai documenti scritti.
Prima degli orologi solari in Grecia e poi a Roma, le ore del giorno si misuravano sfruttando l'uomo stesso come gnomone verticale e la lunghezza dell'ombra del suo corpo proiettata dal Sole sul terreno. ma come veniva misurata questa lunghezza dell'ombra del proprio corpo? Con una misura denominata "piede"...Letteralmente, mettendo un piede dietro l'altro e percorrendo (idealmente) la lunghezza della propria ombra dalla base fino al vertice. Per esempio a Mezzogiorno (Hora Sexta), a Roma la lunghezza dell'ombra di un uomo di media statura è circa IX piedi, mentre alle ore estreme, I e IX, cioè alle 7 del mattino o alle 5 del pomeriggio in un ipotetico giorno di equinozio, l'ombra si allunga in quanto il Sole si abbassa sull'orizzonte, e risulta circa di 23-24 "piedi". Se questo sistema empirico poteva essere utilizzato nella modalità "umana" agli inizi (diciamo V-IV sec. a.C. in Grecia e a Roma), divenne poi un sistema omologato nel quale la persona umana poteva sostituirsi con uno gnomone verticale adeguato all'altezza umana e stabilire così un rapporto ora-lunghezza dell'ombra che nel medioevo divenne il noto "Horologium Viatorum", forse proprio perchè ognuno viaggiando poteva essere orologio portatile di se stesso... :-)
La letteratura ha molti riferimenti di questo genere di misuratore del tempo che gli antichi Greci chiamavano Stoicheion e lo cità anche Menandro, ma se la curiosità entra in gioco... ne riparleremo, altrimenti sarà stato un diversivo quotidiano simpatico. Tutto questo... prima degli orologi solari, ma anche durante e dopo, fino al tardo Barocco, come è testimoniato in alcuni almanacchi!
In foto, una pagina in cui viene riportata la tabella della lunghezza delle ombre nei diversi mesi in funzione dell'ora, da un codice manoscritto Reg.Lat. 338 della Biblioteca Vaticana e datato al X-XII secolo. IL metodo viene riportato come De mensura pedum in unoquoque mense quae pertinet ad distinctionem horarum
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L'orologio Viatorum medievale come tabella delle ombre
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Re: Stoicheion, l'ora dei Piedi... in piedi!

Messaggio da DAC » mer mag 02, 2018 11:17 am

Grazie Nicola, non ero a conoscenza di questo metodo antico. Una delle cose che mi incuriosisce è sapere come si davano appuntamento a quei tempi...Tipo: ci vediamo domani....quando? Dopo pranzo? E a che ora pranzi tu? Nel tardo pomeriggio? E quando è per te e quando per me? Quanto si aspettava?

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Re: Stoicheion, l'ora dei Piedi... in piedi!

Messaggio da NicolaSeverino » mer mag 02, 2018 11:57 am

Caro Daniele, la tua domanda è perfetta! Essa denota non solo il nostro stupore di oggi verso quell'antico modo di misurare il tempo, ma anche la curiosità di come poteva essere usato all'interno della società. La testimonianza più adatta a questo scopo è, a mio parere, quella di Aristofane che nella sua Commedia "Ecclesiazuse" (Assemblea delle Donne) mette in bocca a Praxagora un "appuntamento" da dare alla propria donna: "Quando lo stoicheion misurerà dieci volte la lunghezza del tuo piede, dovrai solo piu' profumarti e sederti a tavola" (V 651-652). E proprio da questo passo impariamo che l'orologio in questione è denominato "Stoicheion", ma di cosa si trattava? Non ne siamo sicuri, ma per misurare la lunghezza dell'ombra del proprio corpo restando in piedi e nell'unità di misura detta "piede", doveva trattarsi o della persona stessa, o di un bastone di appropriata lunghezza del quale si osservava la proiezione dell'ombra del Sole, stabilendone i punti limiti sul piano o sul terreno e quindi misurare questa lunghezza con i proprio "piedi" (appunto unità di misura detta "piede"). Questo metodo di osservare la propria ombra del Sole e misurarla con i propri piedi doveva essere accompagnata ovviamente da una tabella già compilata che stabiliva la corrispondenza dell'ora con la lunghezza dell'ombra misurata in "piedi". Così che quando la donna osservava che la lunghezza della propria ombra era di 10 piedi, correva a profumarsi e a sedersi a tavola per la cena. IN tal modo Aristofane ci offre anche una notizia relativa all'ora della cena ai suoi tempi e nella sua società, cioè quando la lunghezza dell'ombra del proprio corpo misurava 10 piedi che per la Magna Grecia (Sicilia di Palladio) in gennaio corrispondeva all'ora Temporaria Settima, all'incirca le 16 di pomeriggio.
Altre due citazioni molto importanti e tra le più antiche sono le seguenti (traggo dal mio libro Storia della Gnomonica):
"Due riferimenti diversi e mai letti fino ad ora nella letteratura gnomonica italiana si trovano in un libro di Lothar M. Loske sulla cronometria, pubblicato nel 1979. L'autore riporta due citazioni: la prima e più antica è relativa al faraone egiziano Amasis che regnò dal 570 al 526 a.C. VI sec. a.C., Egitto
Cuando tu sombra mida 16 pies,
querida Berenike, tu Amasis te
espererà en el Olivar
Così viene citato nell'antico Egitto un giovane innamorato della donna dei suoi sogni. Il giorno seguente Berenike invitava il suo amato a mangiare quando l'ombra del suo corpo era lunga 4 piedi. Finora questa è la citazione più antica che si conosca su questo sistema di computo del tempo. E' evidente che, in qualche modo, esso fu trasmesso ai Greci attorno al V secolo a.C., come dimostra la prossima citazione.
V secolo a.C., Grecia
Il filosofo greco Filoxeno (436-380 a.C.), che probabilmente è vissuto anche in Sicilia, riceve dal suo medico la seguente avvertenza di cattivo presagio [02]:
Si acaso tuvieras todavìa que
arreglar algùn asunto,
entonces hazlo sin demora,
pues moriràs dentro de 7 pies.
In Foto il famoso "Horihomo" che è l'eredità dell'Horologium Viatorum e quindi dello Stoicheion antico, che mostra praticamente l'uso del metodo.
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Horihomo, da un Almanacco del XVIII secolo.
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Re: Stoicheion, l'ora dei Piedi... in piedi!

Messaggio da NicolaSeverino » mer mag 02, 2018 12:00 pm

Ovviamente la "tabella" che dava la corrispondenza tra l'ora del giorno e la lunghezza dell'ombra proiettata dal proprio corpo durante la giornata e in funzione dell'altezza del sole sull'orizzonte durante le diverse stagioni, era il vero e proprio orologio sul quale si basavano gli appuntamenti e la vita quotidiana sociale.
Quando uno diceva: "Ci vediamo al Bar Italia quando lo stoicheion sarà di 16 piedi", ognuno andava per i fatti suoi finché giunto più o meno il momento misuravano la lunghezza dell'ombra del proprio corpo e quando questa si avvicinava ai 16 "piedi" di lunghezza, entrambi si avviavano al Bar per l'appuntamento! Così immagino che si facesse in quei tempi. :-)

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Re: Stoicheion, l'ora dei Piedi... in piedi!

Messaggio da Marisa » mer mag 02, 2018 7:55 pm

Eh sì, penso proprio facessero così: d'altronde, era un tipo di vita completamente diverso dalla nostra, per molti aspetti. La luce ed il buio, mitigato dai pleniluni (sempre che il cielo fosse sereno) influenzavano le attività umane e quindi anche le relazioni tra gli uomini molto più di quanto possiamo riuscire ad immaginare.

Quando alla fine dell'800 fu installata la pubblica illuminazione (a gas!) nella cittadina della provincia di Belluno in cui abitava, la mia bisnonna diceva che i lampioni erano tanto luminosi (vi lascio immaginare) che dentro casa si riusciva a vedere tanto bene da poter raccogliere un ago da cucito caduto in terra...
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Re: Stoicheion, l'ora dei Piedi... in piedi!

Messaggio da Occam » mer mag 02, 2018 9:45 pm

Molto, molto interessante.
Non riesco a capire la relazione tra lo "stoicheion" filosofico, cioè l'elemento materiale comune a tutte le cose, con lo stesso termine usato per questo arcaico sistema di misura.
Tra l'altro, tornando con la memoria a certi vecchi contadini conosciuti tanti anni fa, a loro bastava guardare il sole rispetto all'orizzonte. Avevano una sorta di elaboratore interno: altezza, stagione e mese, e usciva immediatamente un'ora molto prossima al vero.

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Re: Stoicheion, l'ora dei Piedi... in piedi!

Messaggio da NicolaSeverino » gio mag 03, 2018 8:05 am

Per quanto riguarda le citazioni e le possibili ipotesi sul decempedalis, devo dire che il quadro non è affatto esauriente e piuttosto confuso. Si gioca sull'interpretazione delle parole e del senso delle frasi riportate dagli antichi scrittori. Poi non sappiamo se i Copisti del medioevo hanno aggiunto del loro o storpiato parte dei termini originali. Per quello che posso dire, l'interpretazione delle parole e delle frasi può portare solo ad una delle seguenti probabili ipotesi:
1) Lo Stoicheion si riferisce al sistema di misurazione della lunghezza dell'ombra proiettata dal proprio corpo con il campione di misura del "piede";
2) Lo Stoicheion è propriamente uno strumento, orologio solare, formato da un'asta campione (altezza standard) e la lunghezza della sua ombra durante le ore del giorno è misurata nell'unità del "piede".
3) Lo Stoicheion potrebbe identificarsi con la tavola del "Pedes Horarum" in cui viene riportata la corrispondenza della lunghezza dell'ombra dell'uomo, di una colonnetta o di una statua con altezza "campione", nelle singole ore per ciascun mese.
Se dobbiamo stare ai commentari, alle interpretazioni e traduzioni degli autori del XVII e XVIII secolo, come Causabon, Salmasio, Petavio, ecc., i quali lavoravano certamente sui codici manoscritti redatti dai Copisti del Medioevo, allora bisogna convenire che la scoperta maggiore spetta a
Salmasio, nel 1600 il quale riporta una epistola in greco la cui traduzione inequivocabilmente dimostra che lo Stoicheion e il Decempedalis non è altro che il metodo di misurare le ore computando la lunghezza dell'ombra del proprio corpo durante la giornata, nell'unità di misura del "piede".
L'unica dissertazione che sono riuscito a trovare in lingua italiana su questo argomento è quella pubblicata nell'opera "Le Pitture Antiche di Ercolano", tomo terzo, Napoli 1762. Qui voglio riportare solo le parti in italiano che riassumono la maggior parte delle citazioni relative allo stoicheion e al decempedalis.
Menandro, presso Ateneo VI.10.p. 143 riporta l'invito ad una cena di "dodici piedi" del parassita Cherofonte. Esichio, avendo presente lo stesso luogo di Menandro scrive: di dodici piedi. Così dicono sottintendendo "stoicheion" o "scias", poichè così convenivano di andar alla cena, quando la linea (o l'ombra) era di dodici piedi; Polluce generalmente dice: dall'ombra conosceano il tempo di andar alla cena, la quale ombra chiamavano anche "stoicheion"; e lo Scoliaste di Aristofane (Ecclesiazuse) spiegando le parole "decapon" e "stoicheion", di cui si serve il Comico per dinotar l'ora della cena, dice: l'ombra del Sole quando sia di dieci piedi vuol dunque dire ch'è tardi...(...)... Esichio ancora riporta l'ombra di sette piedi...(...)...
Ma, come dicevo prima, la citazione più significativa è data da Claudio Salmasio che nelle sue Esercitazioni Pliniane del XVII secolo, riporta un passo greco dell'Epistola di Teodoro a Teofilo, la cui traduzione data dagli autori delle Pitture Antiche d'Ercolano recita:
Bisogna dunque, che per dinotar le ore , tu misuri l'ombra tua co' tuoi piedi , mettendo un piede dopo l'altro, sino al luogo, in cui giunge l'estremità della tua testa mostrata dall'ombra tua, stando diritto.
Da qui nasce l'horihomo, parola coniata probabilmente durante la Rinascenza che ancora si trova raramente in qualche antico testo. Qui sotto si possono vedere due immagini dell'Horihomo. Quella a sinistra, del XVIII secolo, è tratta da G. Paltrinieri, Meridiane e orologi solari di Bologna e Provincia, ed. Artiere, Bologna 1995; quella a destra da La Meridiana di Torino di Sandro Doglio e Mario Tebenghi, Ed. Daumerie, 1989. Si tratta probabilmente di uno schizzo dello stesso Tebenghi, famoso meridianista piemontese.
Interessante è anche la conclusione di Salmasio, con cui si può essere tranquillamente d'accordo, tradotta e riportata dai nostri autori delle Pitture Antiche d'Ercolano:
Quindi Salmasio deduce, che gli antichi prima dell'invenzione degli Orologii per conoscere non già esattamente le ore, ma all'ingrosso, quanto il Sole si era avanzato verso Mezzogiorno, o declinato verso Occidente, usavano di misurar l'ombra del proprio corpo ciascuno co' proprii piedi, e che così si han da spiegare gli antichi autori greci, che disegnano il tempo co' piedi d'ombra: che questa maniera si fosse ritenuta, anche dopo trovato l'Orologio, da' rustici: e che potea anche ridursi alle regole della

Gnomonica con supporre uno gnomone uguale alla statura dell'uomo; potendosi in tal maniera spiegar anche le ombre date da Palladio per ciascun mese....
Ma i conti non tornano perchè Scaligero spiega a Manilio la cena di dodici piedi di Menandro che doveva farsi nell'ora duodecima, quando cioè l'ombra è alla linea duodecima da cui si dovrebbe dedurre che a "undici piedi" corrisponda l'ora undecima, a "dieci piedi" corrisponda l'ora decima ecc, mentre ciò è assurdo. A complicare le cose ci si mette Polluce che spiega alcuni passi degli Scoliasti e dei Grammatici antichi i quali usavano un termine greco per riferirsi alla mezza ora:
L'ora e la mezza ora era detta dagli antichi semeion , come usa Menandro; e dall'ombra si dinotava, cosi', l'ombra di dieci piedi, o di undici piedi.
Con l'introduzione di questo termine, semeion, per indicare la mezzora, si può spiegare finalmente il fatto che Ebulo, presso Ateneo, nomina per la cena l'ombra di venti piedi da intendersi espressa in "mezzore" e quindi equivalente alla cena di dieci piedi di Menandro.

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Re: Stoicheion, l'ora dei Piedi... in piedi!

Messaggio da DAC » gio mag 03, 2018 3:20 pm

Grazie Nicola, illuminante ! ;)

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Re: Stoicheion, l'ora dei Piedi... in piedi!

Messaggio da Occam » gio mag 03, 2018 9:28 pm

Leggo in rete che il termine "stoicheion" presumibilmente derivi da "stoicheo" (presente in molti passi della Bibbia) e quindi " steicho", che significa: avancer en rang comme la marche d'un soldat, aller en ordre, marcher, se conduire, suivre.
Questo spiegherebbe il perché di "stoicheion"?
E il significato di "stoicheo", darebbe più peso all'ipotesi della misura/piede rispetto all'asta campione?
Ancora: il piede umano non ha lunghezza omogenea, varia di molto da individuo a individuo, ma normalmente è in proporzione all'altezza. Questo avrebbe garantito un'uniformità di misura, cosa non possibile con l'asta campione?
Che ne pensi?

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Re: Stoicheion, l'ora dei Piedi... in piedi!

Messaggio da NicolaSeverino » ven mag 04, 2018 10:26 am

Potrebbe essere una storpiatura di Stoicheion. L'analisi etimologica non è facile. O si riferisce al modo di mettere i piedi uno dietro l'altro, o all'asta campione. IN ogni caso questi metodi non erano fatti per avere la precisione di pochi minuti. Quindi una piccola variazione della misura/piede non comportava un errore tale da provocare problemi. Le tabelle hora/pedum in uso nel Medioevo e l'Horihomo del Barocco ci dicono proprio questo. D'altra parte fino all'epoca delle Ferrovie, del Telegrafo e delle comunicazioni intercontinentali, cosa poteva essere un errore nella misura del tempo dell'ordine di 5-10 e 15 minuti? Le tabelle ora/piede, offrono un sistema standard sul rapporto lunghezza d'ombra/altezza gnomone, ed è quello che conta.

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Re: Stoicheion, l'ora dei Piedi... in piedi!

Messaggio da lucia80 » mer ago 04, 2021 9:11 am

Salve, so che il post è vecchio, ma spero qualcuno risponda. Cosa c'è da aspettarsi nel corso di un mese ad un dato orario? Che il numero dei piedi ad una data ora rimanga fisso? Chiedo perchè alcuni riportano lo spostamento sia in piedi sia in cm e affermano che aumenta, a me non risulta. Quindi la domanda che faccio è: un aumento o una diminuzione del numero dei piedi quando dovremmo aspettarcela ad una data ora? Grazie.

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