C'è chi sopravvive: Ronda Quartz

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A cura di: Paolo Antolini

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C'è chi sopravvive: Ronda Quartz

Messaggio da Zufolo » dom nov 18, 2018 6:56 pm

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L'acquisto di oggi al mercatino, a Firenze, di questo Ronda 1377 1° generazione mi spinge a parlarvi della storia dei quarzi di questo produttore svizzero che oggi si è specializzato nella produzione di soli movimenti.


Ogni tanto qualcuno esce vivo dalla concorrenza cinese. Uno di questi è Ronda.
Fondata nel 1946 da William Mosset (1909-1985) a Lausen, vicino Basilea, ha iniziato producendo ébauches.
Agli inizi degli anni '70 si pongono il problema di riconvertirsi al quarzo. Ormai i componenti erano tutti disponibili sul mercato, non c'era da reinventare niente. Il problema, semmai, era produrre in casa evitando di dipendere completamente da fornitori esterni.
Fu perciò acquisita una licenza da Seiko per i motori passo-passo tipo Lavet, mentre i chip continuavano ad arrivare da Faselec.

Il primo risultato fu il calibro 1373, presentato alla Fiera di Basilea del 1973, ma pare che fosse un Seiko. L'anno successivo viene presentato il calibro 1377, che ha un grosso quarzo a barra da 32768Hz e un motore con rotore con magneti permanenti e statore con due bobine, pressoché uguale a quello montato, per esempio, da Ruhla. Si susseguono 4 generazioni in cui l'elettronica si rimpicciolisce seguendo l'evoluzione tecnologica. Il nome commerciale degli orologi è Ronda Quartz 32768Hz, a sottolineare la maggiore novità rispetto ai quarzi da 8192 Hz di pochi anni prima. Le dimensioni sono 30x6 mm.

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Il quarzo diventa più piccolo ma resta a barra; sparisce il contatto elettrico che disconnette il circuito quando si solleva la corona, resta solo il blocco meccanico:

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Il quarzo viene montato ruotato di 90° e il chip è un po' più basso e rivestito di ceramica.
La freccia rossa indica il punto di collegamento tra la schedina e il motore.

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Il quarzo diventa finalmente a diapason e il chip diminusce ulteriormente:

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Per regolare il giorno della settimana occorre portare avanti l' orologio mentre, curiosamente, portarlo indietro fa avanzare la data del mese grazie a questa ruota a stella:
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Negli anni successivi verranno presentati nuovi calibri: 671 (da donna, due lancette, motore da 0,1 Hz, tonneau da 15,1x18 mm), poi i 373, 375, 377 e 871, che hanno due o tre lancette o il datario. Nel 1979 seguono l'873, 875, 1073, 1075, 1175 e 1177.

Calibro 1177 versione 1, 25,6 mm, 5 rubini, con due pile in parallelo per aumentare l' autonomia:
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Versione 2, con una sola pila più grande:
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Lato quadrante:
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Il modulo elettronico, già comparabile con quelli di oggi:
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Anche per loro arriva la concorrenza dei prezzi orientali. Se all'inizio del 1978 un 37x si vende per 40 franchi, alla fine dell'anno si scende a 26 e per l'anno successivo si arriva sotto i 20.
Alla fine del 1979 la produzione di questi modelli cessa, dopo oltre 450.000 pezzi e un valore complessivo di oltre 12 milioni di franchi.

Nel 1989 la compagnia passa a Eric Mosset, che deve farla sopravvivere. Ormai i movimenti si vendono a 6 franchi, ma calano ancora.
Molti produttori chiudono.
Ronda capisce che può salvarla solo la produzione di grande serie abbinata comunque ad una qualità superiore a quella cinogiapponese: dismette la produzione economica e si focalizza su movimenti di qualità e con caratteristiche innovative, come spessori ridotti (come l'harlekin 1 da 0,6mm) o, al contrario, diametri molto grandi (serie Mastertech da 15'''/34mm di diametro), in grado di essere montati sugli orologi moderni senza che datario e contatori siano ridicolmente vicini al centro, oppure ancora movimenti retrogradi.

La costruzione modulare gli permette di avere ancora oggi un catalogo di oltre 60 modelli di movimento.
Ultima modifica di Zufolo il lun nov 19, 2018 10:44 pm, modificato 5 volte in totale.
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Re: C'è chi sopravvive: Ronda Quartz

Messaggio da Calico » dom nov 18, 2018 7:04 pm

Mai visto (o comunque non ricordo)! Grazie

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Re: C'è chi sopravvive: Ronda Quartz

Messaggio da Zufolo » dom nov 18, 2018 11:14 pm

il 1377 lato quadrante:
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tolta la ruota settimanale:
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tolto il resto. Si noti la grande sede rimasta libera dal quarzo delle precedenti versioni:
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Re: C'è chi sopravvive: Ronda Quartz

Messaggio da Paolo Antolini » lun nov 19, 2018 9:00 am

Anche per me era sconosciuto fino a pochi istanti fa. Come sempre grazie del prezioso contributo
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Re: C'è chi sopravvive: Ronda Quartz

Messaggio da Giacomo » lun nov 19, 2018 9:48 am

Anche oggi ho imparato qualche cosa di nuovo. Molto molto interessante.

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Re: C'è chi sopravvive: Ronda Quartz

Messaggio da Zufolo » lun nov 19, 2018 9:55 am

Un movimento Ronda contemporaneo lo abbiamo già incrociato nel Bradley
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Re: C'è chi sopravvive: Ronda Quartz

Messaggio da Zodiac » gio mar 12, 2020 9:50 pm

Tra l'altro di recente hanno annunciato la ripresa di fabbricazione di movimenti meccanici

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