L'orologiaio

[Oramundo]

Curvo sul suo banchetto
Disordine e attrezzi sparsi dappertutto
Di fronte a una finestra una lampada perennemente accesa
Una sveglia mezza aperta chiede aiuto
Nella confusione l'orologiaio cerca la sua pinzetta
Nel palmo della mano sinistra tiene stretto un orologio
C'è un orchestra nella sua bottega
Tic tac, dong, cucù, il mal di testa non si calma più
Una molla è pronta, stretta nella morsa per essere riparata
Ogni tanto si alza dal suo sgabello
Sembra che cerchi qualcosa
Ma e giusto per dare uno sguardo dalla invetriata della finestra
L'orologiaio apre il cassetto del suo banchetto
Sta cercando il soffietto
Ma la confusione e tale da non poterlo notare
Prende in mano il seghetto
Li c'è una lastra di ottone deve tagliarne un pezzetto
Oggi c'è da tagliare, sagomare e forare
Domani ci sarà da rettificare, lappare, pulire e lucidare
Dopodomani il vecchio orologiaio
Dopo aver riordinato il suo banchetto
Con grande abilità dovrà tutto rimontare.

ORAMUNDO

[Paolo Antolini]

Bellissima mi piace un mucchio. Mentre leggevo... Lo vedevo.

[Calico]

Mi era sfuggita. Bella!

[Giacomo]

bella!