Il collezionismo di orologi
- Giacomo
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Il collezionismo di orologi
Il collezionismo è una malattia, quasi sempre senza speranza di salvazione: malattia nascosta da principio, che fa poi di continuo progressi, con puntate spesso violente, quasi febbrili. Per questo la psicologia del collezionista è simile per più d'un aspetto a quella del giocatore, quando è il momento, un'agitazione si impossessa di lui, si scatena e non cede se non quando è stato soddisfatto il desiderio ossessivo del possesso, proprio come davanti al tavolo verde la frenesia dell'azzardo si placa per lasciar luogo a una lucida freddezza. Ma se la crisi non sfocia nella soluzione con tanta violenza desiderata, se la preda sfugge proprio sotto gli occhi del cacciatore che credeva di averla agguantata, allora all'agitazione succede un risentimento, quasi un odio per chi l'ha sottratta e per chi l'ha aitato a sottrarla e ci vorrà tempo prima che si dimintichi la bricante sconfitta.
Balzac, che assieme con la Physiologie du mariageavrebbe potuto scrivere quella del collezionismo, tanto fu posseduto per tutta lavita dal medesimo demone, afferma in una pagina del suo Cousin Pons che gli elementi di successo per un collezionista sono tre: les jambes du cert, le temps des glaneurs, la paitence de l'Israelite e più avanti, gli attribuisce une avarice insatiable, ma, un'avarizia di una specie assolutamente particolare: avarizia in dublice senso, quella che viene dalla gioia del possesso e avarizia vera e propria, accanita, che sta attenta al soldo, per tutto ciò che è estraneo alla vocazione prima e rischia di contrastarla. E' in tutto e per tutto verosimile perchè s'accorda perfettamente con la psicologia di quel malato che ha nome collezionista.
E voi, vi rispecchiate in questo? Quali sono i vostri pensieri, le vostre emozioni dopo aver letto questi poche righe?
Balzac, che assieme con la Physiologie du mariageavrebbe potuto scrivere quella del collezionismo, tanto fu posseduto per tutta lavita dal medesimo demone, afferma in una pagina del suo Cousin Pons che gli elementi di successo per un collezionista sono tre: les jambes du cert, le temps des glaneurs, la paitence de l'Israelite e più avanti, gli attribuisce une avarice insatiable, ma, un'avarizia di una specie assolutamente particolare: avarizia in dublice senso, quella che viene dalla gioia del possesso e avarizia vera e propria, accanita, che sta attenta al soldo, per tutto ciò che è estraneo alla vocazione prima e rischia di contrastarla. E' in tutto e per tutto verosimile perchè s'accorda perfettamente con la psicologia di quel malato che ha nome collezionista.
E voi, vi rispecchiate in questo? Quali sono i vostri pensieri, le vostre emozioni dopo aver letto questi poche righe?
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Re: Il collezionismo di orologi
Non so se posso definirmi un collezionista, per limiti materiali: mentalmente, forse sì e considerando che sono circondato da persone che non capiscono, mi sono chiesto più volte se ci fosse qualcosa di "patologico" in me (beh si intende, oltre al resto che non c'entra con il collezionismo
)
Perché da un lato è innegabile: per conoscere l'ora, basta un orologio. Per lavare i pezzi degli orologi, basta una lavatrice, non due o tre.
Però però però...
Il collezionismo è un vizio, ma finché lo si domina, finché si mantiene il senso della misura, che problema c'è?
È vero, posso avere cattivi pensieri quando vedo uno trovare ciò che anch'io cerco, ma che non trovo, ma è un attimo: come i giocatori che giocano a calcio, avversari sul campo da gioco, poi fuori insieme al pub.
Bisogna insomma imporsi un ritegno, come ogni altro vizio.
Il problema non è accumulare, il problema è farlo fino a non sapere nemmeno più cosa si ha e dove lo si è messo (beh, tralasciamo viti ed altra fornitura
)
Il problema non è bere, il problema è farlo fino a non reggersi in piedi.
Ma alcool e droga danno assuefazione, il collezionismo non credo, anzi, con il tempo impari a gestirlo meglio.
Ti capiterà di doverti separare da qualcosa, imparerai (perché il portafoglio è quello che è) che non puoi prendere tutte quelle "occasioni" che ti sembrano "irripetibili" e comprendi (o ti costringi a credere) che niente è irripetibile.
Il cercare di risparmiare su altro è una inevitabile conseguenza del porsi delle mire di acquisto.
Cerco di sfuggire al possesso fine a sé stesso: inserisco i miei acquisti in un " progetto " più ampio e la voglia di "smontarli e rimontarli" nasce anche da qui.
Poi certo, non sono un santo, ma i santi stanno in cielo e lì si spera di andare il più tardi possibile per rimandare l'incubo di ogni collezionista: che la compagna (o chi sarà) venda gli orologi (e le attrezzature) al prezzo a cui le è stato detto di averli acquistati.


Perché da un lato è innegabile: per conoscere l'ora, basta un orologio. Per lavare i pezzi degli orologi, basta una lavatrice, non due o tre.
Però però però...
Il collezionismo è un vizio, ma finché lo si domina, finché si mantiene il senso della misura, che problema c'è?
È vero, posso avere cattivi pensieri quando vedo uno trovare ciò che anch'io cerco, ma che non trovo, ma è un attimo: come i giocatori che giocano a calcio, avversari sul campo da gioco, poi fuori insieme al pub.
Bisogna insomma imporsi un ritegno, come ogni altro vizio.
Il problema non è accumulare, il problema è farlo fino a non sapere nemmeno più cosa si ha e dove lo si è messo (beh, tralasciamo viti ed altra fornitura

Il problema non è bere, il problema è farlo fino a non reggersi in piedi.
Ma alcool e droga danno assuefazione, il collezionismo non credo, anzi, con il tempo impari a gestirlo meglio.
Ti capiterà di doverti separare da qualcosa, imparerai (perché il portafoglio è quello che è) che non puoi prendere tutte quelle "occasioni" che ti sembrano "irripetibili" e comprendi (o ti costringi a credere) che niente è irripetibile.
Il cercare di risparmiare su altro è una inevitabile conseguenza del porsi delle mire di acquisto.
Cerco di sfuggire al possesso fine a sé stesso: inserisco i miei acquisti in un " progetto " più ampio e la voglia di "smontarli e rimontarli" nasce anche da qui.
Poi certo, non sono un santo, ma i santi stanno in cielo e lì si spera di andare il più tardi possibile per rimandare l'incubo di ogni collezionista: che la compagna (o chi sarà) venda gli orologi (e le attrezzature) al prezzo a cui le è stato detto di averli acquistati.

Ultima modifica di finestraweb il sab set 18, 2021 7:44 am, modificato 1 volta in totale.
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Re: Il collezionismo di orologi
Io rispecchiarmi si è tutto vero, il possesso è una bruttissima cosa è una malattia, la mia soluzione è non prendere la febbre e se la predi fattela passare. come sto cercando di fare di dimenticare di fare acquisti futuri e tenendo con te il passato, bei ricordi il possesso.
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Re: Il collezionismo di orologi
Comunque ce un film che rispecchia tutto degli anni 70 se non sbaglio. Intitolato proprio così "la febbre di cavallo" con Gigi Proietti. Non parla di orologi ma delle febbre.Gianluca17 ha scritto: ↑sab set 18, 2021 12:16 amIo rispecchiarmi si è tutto vero, il possesso è una bruttissima cosa è una malattia, la mia soluzione è non prendere la febbre e se la predi fattela passare. come sto cercando di fare,di dimenticare di fare acquisti futuri e tenendo con te il passato, bei ricordi il possesso.


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Re: Il collezionismo di orologi
Io iniziai a collezionare i cronografi Seiko circa trentacinque anni fa anche se la malattia dell'orologio l'avevo gia da ragazzino, pensate che in prima media (nel 71)portavo sul polsino un Altanus cronografo automatico con quadrante verde smeraldo (che non ho più trovato)che mio padre comprò a 160.000 lire (e nel 71 erano soldoni)ma la passione vera e propria di collezionare mi è venuta dopo l'acquisto di un cronografo Seiko mod. Panda quasi distrutto che un mio compaesano portò dalla Libia nel 75, era il 1989 e da quel momento è partito tutto, sia il collezionare che il ripararli e restaurarli e mi accorgevo che stavo entrando in un buco nero e cioè dovevo arrivare a tutti gli costi a comprarmi l'orologio prima che un'altro lo portava via (vi parlo di mercatini di allora)ebay manco lo conoscevo, e continuavo a comprare e ripararli fino a che mi spostai su un genere più costoso, comprai un Heuer Autavia fermo, mi piaceva molto quel quadrante silver con sfere arancio che non dormivo la notte, lo sistemai e lo indossai si e no tre volte, dopo di questo mi sono fermato e la passione per gli orologi andava scemando, ma presi un'altra strada, quella delle attrezzature per orologerie e fu così che comprai il primo tornio e contemporaneamente iniziai a vendere i miei orologi, e come d'incanto il primo che se ne andò fu proprio il primo acquisto, il
................
Gli orologi hanno sempre un posto dedicato nel mio
ma lontano dal collezionarli, ormai quel vizio non fa più parte di me..............FINE.

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Re: Il collezionismo di orologi
Comunque del collezionismo ho capito una cosa; a parte essere malato per certi oggetti e a parte che devi essere una persona moltooooo agiata forse fin troppo perché i pezzi più belli e più costosi possono permetterselo solo loro, ultimamente ho potuto ammirare una collezione di moto da cross anni 60/70 alcune moto erano preserie e pezzi unici (immagino il prezzo) moto nuove e messe li, chi è il collezionista?! Il presidente della Rinascente, questo tanto per farvi capire o siete pari a Lui oppure collezionerete Seiko o Russi come facevo io

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Re: Il collezionismo di orologi
Il collezionismo di orologi ha un senso per me molto elevato: sono oggetti belli, utili, fatti dall'uomo e rapresentanti la sua storia dell'innovazione tecnologica. A differenza di altri oggetti da collezione, gli orologi permettono di avere una collezione infinita, che ti accompagna tutta la vita, in maniera incessante, almeno finché c'è la volontà di proseguirla. Vero che gli orologi costosi non sono alla portata di tutti, ma uno o due sono sempre possibili e, inoltre, chi si dedica alla loro riparazione, può avere un colpo di fortuna ed entrare in possesso di un oggetto non funzionante, che riparerà, aumentandone grandemente il valore. Se inoltre si ha la fortuna di possedere pezzi unici, vuol dire che si è contribuito al loro salvataggio e questo, nel tempo, verrà riconosciuto da coloro i quali avranno il privilegio di inserirli in raccolte visitabili, a testimonianza delle epoche passate. Pertanto, da appassionato, non posso che ringraziare i collezionisti, per la loro passione e le risorse economiche spese per la conservazione e tutela di un oggetto particolare, rappresentativo dell'ingegno umano.
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Re: Il collezionismo di orologi
Calico, Calico.......il collezionismo è diviso in fasce, la fascia alta, la media e la bassa, solo un colpo di C....... può far si che un grande pezzo da collezione arrivi nelle mani di un impiegato il collezionismo sia di quadri, di mobili, di auto e moto che di orologi (parlo di pezzi importanti) appartiene a categorie di persone che non siamo noi (almeno io, parlo per me) se poi tu sei un milionario (in euro) e un'altra faccenda.............
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Re: Il collezionismo di orologi
Una decina d'anni fa con il mio amico gioielliere ci siamo incontrati con un nipote di un commerciante di pelle e pellicce questo commercio l'aveva iniziato il bisnonno, ebbene ci ha fatto vedere un Patek Philippe da taschino tutto in oro con ripetizione minuti e calendario completo inizi 900, l'ha mandato tramite un intermediario in Svizzera alla Casa Madre per un restauro generale dell'orologio, ci ha fatto vedere la fattura che era da capogiro €15,000.........roba da svenire è l'ho vista con i miei occhi non me l'hanno riferito, questo per farti capire a cosa mi riferisco quando dico che il collezionismo appartiene ad una fascia di persone mooooooolto agiate.
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Re: Il collezionismo di orologi
Ma fanno girare i soldi per le mani di tutti coloro i quali ci lavorano. Anni fa vennero in mostra espositiva nella nostra piazza un bel numero di vetture Pagani-Zonta, fatte a mano. Avevo vicino un vecchietto di qui, che partì con le filippiche contro questo tipo di commercio. Per un po' lo sopportai, poi mi girai e gli dissi ad alta voce che quella manifattura faceva lavorare molte persone direttamente, di solito ingegneri, molte altre come indotto, quindi parecchi operai; pertanto la zona fisica dove risiede la fabbrica è privilegiata, poiché l'ing. Pagani poteva metterla da qualunque altra parte nel mondo e tutta una serie di famiglie che da anni vivono con un buon stipendio in famiglia, forse sarebbero state costrette ad emigrare. Io amo i Patek Philippe con complicazioni, da sempre, pur non avendone mai visto uno dal vivo. Ciò non significa che non apprezzi il loro progetto e sono convinto che, pur essendo posseduti da pochi, se non fossero mai esistiti, l'ingegno e il gusto umano avrebbero subíto una grave mancanza. Stessa cosa per certi Ebel.
La nostra famiglia si è onorata di rappresentare per 35 anni gli Zenith, che al tempo erano un ottimo orologio svizzero alla portata di chiunque. Poi le scelte commerciali sono cambiate e non per questo li rinnego. Anzi, all'epoca la concorrenza aveva gli Omega, che commercializzavano prodotti concorrenziali, spesso a prezzi di poco inferiori, quindi ho avuto modo di approfondire pregi e difetti di entrambe le case. Attualmente il commercio di questi prodotti sembra sparito, in realtà poi si viene a sapere che chi spende lo fa lontano, per non farlo sapere. Poi però i ladri ci mettono lo zampino e allora arriva la sorpresa nei concittadini, quando viene a galla l'entità del furto.
La nostra famiglia si è onorata di rappresentare per 35 anni gli Zenith, che al tempo erano un ottimo orologio svizzero alla portata di chiunque. Poi le scelte commerciali sono cambiate e non per questo li rinnego. Anzi, all'epoca la concorrenza aveva gli Omega, che commercializzavano prodotti concorrenziali, spesso a prezzi di poco inferiori, quindi ho avuto modo di approfondire pregi e difetti di entrambe le case. Attualmente il commercio di questi prodotti sembra sparito, in realtà poi si viene a sapere che chi spende lo fa lontano, per non farlo sapere. Poi però i ladri ci mettono lo zampino e allora arriva la sorpresa nei concittadini, quando viene a galla l'entità del furto.
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Re: Il collezionismo di orologi
Le collezioni si spostano con i cambi di generazione e vengo vendute dai nipoti e familiari,perché economia non è stabile.il meno ricco può diventare ricco ma non può diventare povero, come il ricco può diventare povero ma non più ricco. Comunque tutti cercano il possesso perfino i ladri di cui bisogna tenere sempre gli'occhi aperti.
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Re: Il collezionismo di orologi
Ecco, questa è una giusta frase; le collezioni si spostano, e non solo per cambi generazionali ma per morte improvvisa del collezionista senza prole, per sfortuna negli affari, per grandi furti ad opera di professionisti ecc..........su questa frase ci so può giocare molto dandogli un titolo ognuno a suo modo di pensare, per esempio io direi "le collezioni, un bene di tutti e non di chi le possiede"
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Re: Il collezionismo di orologi
Chi la possiede la pagata poi è un bene di chi la comprata,tutto il mondo è stato costruito e chi lo ha costruito vende e chi compra paga ecco qua , come fai tu a dire un bene di tutti. Al museo quando vai paghi il biglietto o no.allora non è un bene di tuttiOramundo ha scritto: ↑sab set 18, 2021 1:47 pmEcco, questa è una giusta frase; le collezioni si spostano, e non solo per cambi generazionali ma per morte improvvisa del collezionista senza prole, per sfortuna negli affari, per grandi furti ad opera di professionisti ecc..........su questa frase ci so può giocare molto dandogli un titolo ognuno a suo modo di pensare, per esempio io direi "le collezioni, un bene di tutti e non di chi le possiede"
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Re: Il collezionismo di orologi
Pago il biglietto ma non mi porto via nulla se non il ricordo di quello che ho visto, ricorda che un quadro di valore inestimabile non è proprietà di chi lo possiede ma una quota è dell'assicurazione, una quota è dei beni culturali perché quel pezzo è censito e loro lo tengono d'occhio, una quota è dello Stato perché se non concili le tasse lui se lo prende perché sa che quel quadro ce l'hai te! ecc.......... così è un grande orologio e per grande non dico il commercialissimo R.......ma altri nomi altisonanti, non stiamo parlando della tua collezioncina ma di ben altro...........e queste grandi collezioni o opere che siano rimarranno nella storia è saranno beni di tutti.
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Re: Il collezionismo di orologi
Cosa ti vorresti portare con 10 €di biglietto, già devi essere contento dei tuoi occhi che sono felici,se tu in casa possiedi un quadro di..... un valore lo regali al museo, li regalano solo quelli arrabbiati con il mondo tutti gli altri lo vendono al museo penso.
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Re: Il collezionismo di orologi



dai mettiamola sul ridere, siamo tutti collezionisti, io colleziono



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Re: Il collezionismo di orologi
Giacomo ha scritto:
Per questo la psicologia del collezionista è simile per più d'un aspetto a quella del giocatore, quando è il momento, un'agitazione si impossessa di lui, si scatena e non cede se non quando è stato soddisfatto il desiderio ossessivo del possesso,
Il possesso è la parola giusta nel discorso,è stato detto che alcuni pezzi sono per milionari,
Ma tutto questo quando li avrai posseduti cosa cambia per un milionario niente. Per un collezionista invece o un amatore la capacità di innovazione della creazione nel realizzare tale cosa.tutto qua.
Per questo la psicologia del collezionista è simile per più d'un aspetto a quella del giocatore, quando è il momento, un'agitazione si impossessa di lui, si scatena e non cede se non quando è stato soddisfatto il desiderio ossessivo del possesso,
Il possesso è la parola giusta nel discorso,è stato detto che alcuni pezzi sono per milionari,
Ma tutto questo quando li avrai posseduti cosa cambia per un milionario niente. Per un collezionista invece o un amatore la capacità di innovazione della creazione nel realizzare tale cosa.tutto qua.
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Re: Il collezionismo di orologi
Di tanto in tanto mi riguardo i video di Jean Claude Biver e mi rendo conto di non aver capito una mazza nel costruire la mia "raccolta" di orologi.
Di collezione non riesco proprio a parlare. È un concetto troppo personale e opinabile. Ho conosciuto di recente un signore che ha scelto di raccogliere in una unica soluzione 3 Audemars Piguet Royal Oak funzionalmente identici: uno in oro giallo, uno in oro rosa e uno in platino scheletrato. Il set completo di quella specifica referenza. È una collezione ?
Io invece ho raccolto quante più marche e calibri diversi possibili. È una collezione ?
Collezione o meno, credo che tutto giri intorno al concetto di amorevole passione che talvolta sconfina nella citata malattia. Simpatico anche John Mayer quando parla della sua "malattia" dicendo: these watches are the drugs i never did...
Di collezione non riesco proprio a parlare. È un concetto troppo personale e opinabile. Ho conosciuto di recente un signore che ha scelto di raccogliere in una unica soluzione 3 Audemars Piguet Royal Oak funzionalmente identici: uno in oro giallo, uno in oro rosa e uno in platino scheletrato. Il set completo di quella specifica referenza. È una collezione ?
Io invece ho raccolto quante più marche e calibri diversi possibili. È una collezione ?
Collezione o meno, credo che tutto giri intorno al concetto di amorevole passione che talvolta sconfina nella citata malattia. Simpatico anche John Mayer quando parla della sua "malattia" dicendo: these watches are the drugs i never did...
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Re: Il collezionismo di orologi
Interessante e complesso argomento.
Il collezionismo, una malattia o una passione? Oppure si sconfina dicento che è una passione il collezionare?
Mi piace pensare di essere un piccolo collezionista di oggetti che mi offrono e donano gioia e soddisfazione sia nel vile possesso sia nell'osservarli e studiarli. Grazie Giacomo per questo spunto di riflessione che può sembrare banale, ma assolutamente non lo è.
Il collezionismo, una malattia o una passione? Oppure si sconfina dicento che è una passione il collezionare?
Mi piace pensare di essere un piccolo collezionista di oggetti che mi offrono e donano gioia e soddisfazione sia nel vile possesso sia nell'osservarli e studiarli. Grazie Giacomo per questo spunto di riflessione che può sembrare banale, ma assolutamente non lo è.
Ciao Mario.