Buzot a Paris

La pendoleria, regolatori di precisione & orologi da tavolo.

A cura di: Giacomo

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Giacomo
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Buzot a Paris

Messaggio da Giacomo » sab ott 21, 2023 4:11 pm

Ho acquistato qualche giorno fa questa simpatica pendoletta, di fabbricazione francese, della seconda metà del XVIII secolo, firmat Buzot à Paris

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Grande movimento, imponente firma sulla platina posteriore, ingranaggi molto sottili, ancora particolare, tutti indizi che confermano l'epoca tra il 1740 ed il 1770


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La cassa aveva una doratura troppo ricca, e i dettagli mi hanno fatto subito pensare ad un grande bronzista. Cosicchè mi sono messo a cercare nei miei archivi ed ecco qui, non mi sono sbagliato, il nome importante c'è, Robert Osmond.
Osmond nacque nel 1711 a Canisy, vicino a Saint-Lô, e compì il suo apprendistato presso Louis Regnard, maître fondeur en terre et en sable, diventando maestro bronzista a Parigi nel 1746. Aprì bottega dapprima in rue des Canettes, a St. Sulpice, per poi trasferirla in rue de Mâcon nel 1761, insieme al nipote Jean-Baptiste. Robert venne nominato giurato della sua corporazione, assicurandosi così una certa tutela dei suoi diritti di disegnatore, fatto che permise ai suoi progetti di giungere, correttamente attribuiti e inalterati nella loro splendida genuinità, fino al giorno d'oggi, a quasi 235 anni dalla sua morte, avvenuta nel 1789.


Compariamo il disegno originale di Osmond con l'orologio, ebbene è proprio lui.


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e sappiamo anche che costava 580 livree, un costo esorbitante per l'epoca.

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Nei miei archivi ho diversi Buzot ed in particolare il dizionario degli orologiai francesi Tardy riporta:

Buzot Charles, Paris: Su una molla di un pendolo: Buzot 8 ottore 1741-1746
Buzot Jean-Charles, Paris: Figlio di Charles apprendista nel 1754 da F. Berthoud. Rue de la Huchette, 1754
Buzot Joseph père, ou cadet, Paris, Maitre nel 1770, Quai des Grands Augustins, 1772 - Rue de Fossés Montmartre. Si sposa nel 1778, citato nel 1783, Rue de Petits Carreaux nel 1789

Quindi il mio orologio non puo' essere stato prodotto prima del 1746 Osmond non era ricosciuto bronzista e dopo il 1789 anno della morte di Osmond.
La raccolta dei disegni è stata creata tra il 1750 al 1780
Escludo che l'orologio sia stato prodotto dal padre Charles, troppo indietro con il tempo, e dubito anche di Joseph pére, troppo tardi.
Con le date coincide Jean Charles, quindi credo con molta probabilità sia stato realizzato da BUZOT Jean Charles tra il 1750 ed il 1770, anche se dallo stile e dalla meccanica, non andrei dopo il 1760.

Quanto mi piace l'orologeria :D :D :D

L'orologio revisionato ora marciante, con la cassa lavata. (Ma non troppo, non amo che i miei orologi siano troppo brillanti)

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Re: Buzot a Paris

Messaggio da Calico » sab ott 21, 2023 8:41 pm

Bella! Di movimenti grandi ne ho visti davvero pochi. Sono identici ai più piccoli o hanno delle differenze particolari?

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milou
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Re: Buzot a Paris

Messaggio da milou » dom ott 22, 2023 7:18 am

Nei movimenti più vecchi, gli alberi delle molle non sono alla stessa altezza. Sul quadrante si può notare che quello di sinistra è più basso di quello di destra.
Nei movimenti più recenti, il montaggio è simmetrico.

La pendoletta è magnifica!
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Re: Buzot a Paris

Messaggio da Giacomo » dom ott 22, 2023 11:48 am

Esistevano anche movimenti piccoli nel 700, ma se un orologio era importante, era tutto sovradimensionato, quindi macchine molto grandi. Non avevano differenze sostanziali rispetto alle versioni più piccole. A volte si faticava inserirle nelle casse, e i movimenti erano letteralmente fissati alla cassa per mezzo di viti. Ora abbiamo il movimento che è fissato al quadrante con lo sportello, e retto in posizione mediante due viti a tirage che collegano la ghiera e lo sportello posteriore. Negli orologi da appoggio del XVIII secolo, gli sportelli erano parte integrante della cassa, quindi lo sportello anteriore veniva fissato alla cassa, ed il movimento fissato alla ghiera dello sportello mediante 3/4 viti. A volte si faceva molta fatica a inserire il movimento perchè era talmente giusto che ci passava a fatica.
Per i fori di carica nel seicento non si badava molto dove fossero, si mettevano dove si capitava e nel verso di carica a piacimento, di fatti negli orologi seicenteschi, spesso il senso di carica è al contrario, ovvero verso sinistra.
Nel settecento l'orologiaio costruiva il movimento in base al suo progetto, cercando di posizionare più o meno alla stessa altezza i fori di carica, cercando di avere un quadrante finale dall'aspetto armonioso, e nella seconda metà del 700 hanno iniziato ad avere uno standard cotruttivo, forse dettato dal gusto dell'epoca, di fatti ne troviamo molti con il foro per il treno del tempo leggermente più alto rispetto al foro di carica del treno della suoneria (come le immagini che vedremo più avanti).
Verso il 1800 circa, iniziato a trovare quasi sempre i fori di carica alla stessa altezza.

Alcuni esempi di quadranti settecenteschi con fori non allineati e viti per il fissaggio


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I fori decentrati li troviamo nei primi del 800 nelle marescialle, (1810/1820) ma per motivi prettamente costruttivi, dato che i movimenti di manifattura svizzera, avevano molte complicazioni, (fussee, suonerie a quarti, passaggio, petite e grande sonnerie) e sveglia, che non permettevano di avere un allineamento dei fori di carica



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