CEH Beta 21: il secondo quarzo al mondo
A cura di: Paolo Antolini
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CEH Beta 21: il secondo quarzo al mondo
Gli svizzeri finalmente nel 1960 si svegliano, e buoni ultimi realizzano che occorre realizzare degli orologi elettronici.
L' arrivo nel 1958 dell' Hamilton 500 e del Lip R27 e nel 1960 del Bulova Accutron gli deve aver dato quella sveglia.
Gérard Bauer, il presidente della Swiss Horological Federation, con le buone o con le cattive convince i produttori che è il caso di consorziarsi e creare un laboratorio che studi la faccenda.
Il 30 gennaio 1962 a Neuchâtel nasce il CEH, “Centre Electronique Horlogier”. Il suo scopo è “creare un orologio da polso elettronico con almeno un vantaggio rispetto agli orologi esistenti”. Viene deciso che i risultati delle ricerche siano tenuti segreti per evitare che una Maison li utilizzi prima delle altre.
Per questo motivo, passano anni in cui apparentemente non succede niente, tanto che serpeggia una certa ansia nelle direzioni delle case orologiaie.
D' improvviso, nel dicembre 1967 vengono chiamati presso CEH e viene presentato loro il Beta 2; un movimento perfettamente funzionante e molto più preciso di quanto visto fino ad allora! lo shock non fu da poco.
Si racconta che il direttore di CEH, Max Forrer, con un Beta 2 al polso facesse visita nel 1968 agli stabilimenti HP. All’ ingresso c’era un secondario comandato da un orologio atomico, e tra questo e il suo Beta notò uno scarto di tre secondi. Chiese se l’ orologio atomico fosse preciso, suscitando una certa ironia, ma dopo un controllo venne fuori che l’ orologio atomico era avanti di due secondi.
Partì la gara per industrializzare e presentare al pubblico il progetto: la data fissata era il 5 giugno 1970, Fiera di Basilea. Doveva essere il primo quarzo messo in vendita al mondo!
Ma, purtroppo per loro, arriva il giorno di Natale 1969, e a Tokyo la Seiko presenta l' Astron 35SQ che così scippa la prima posizione. Certo, ne vengono prodotti solo 1.800 occorrevano 450.000 yen per comprarselo, l' equivalente di un' automobile, ma il passo era fatto e gli svizzeri battuti.
Poco importa che di Beta 21 (il nome commerciale del Beta 2), alla fine, ne vengano prodotti 56.000 (6.000 il primo lotto, 50.000 il resto) fino al 1976.
Per gli svizzeri sarebbe iniziato un tunnel che in pochi anni avrebbe portato le case a dimezzare (861 nel 1980 contro 1618 nel 1970) e gli addetti a ridursi dei due terzi (30.000 contro 90.000).
Qui sotto vediamo il protagonista, nelle tre versioni (ma le referenze sono state molte di più) in cui Omega l' ha commercializzato:
Calibro 1300, parte del primo lotto, corona a sinistra e quarzo che occupa tutta la faccia inferiore della schedina. Sarà che il design dei '70 per me è ancora insuperato, ma trovo la cassa del 1300 molto bella; certo lontana dai canoni di oggi, e sicuramente agli antipodi dell' Omega 1355 "Dinosaure". Calibro 1301, corona a destra ed elettronica rivista e rimpicciolita per consumare meno, quindi pila 386 al posto della 357.
La rotazione di 180° del movimento nella cassa comporta una stampa diversa del datario, il resto è intercambiabile col 1300. Infine, Calibro 1302: privo di datario e sfera secondi, il cui albero è tappato da un rubino incastonato nella sfera minuti.
Questa versione è pensata per gli orologi più piccoli e sottili, potendo quasi dimezzare l' altezza e togliere dalla larghezza il disco data. Molti dei primi 6.000, essendo orologi di altissima gamma, erano incassati in oro massiccio. Questo non ha giovato alla loro sopravvivenza.
L' arrivo nel 1958 dell' Hamilton 500 e del Lip R27 e nel 1960 del Bulova Accutron gli deve aver dato quella sveglia.
Gérard Bauer, il presidente della Swiss Horological Federation, con le buone o con le cattive convince i produttori che è il caso di consorziarsi e creare un laboratorio che studi la faccenda.
Il 30 gennaio 1962 a Neuchâtel nasce il CEH, “Centre Electronique Horlogier”. Il suo scopo è “creare un orologio da polso elettronico con almeno un vantaggio rispetto agli orologi esistenti”. Viene deciso che i risultati delle ricerche siano tenuti segreti per evitare che una Maison li utilizzi prima delle altre.
Per questo motivo, passano anni in cui apparentemente non succede niente, tanto che serpeggia una certa ansia nelle direzioni delle case orologiaie.
D' improvviso, nel dicembre 1967 vengono chiamati presso CEH e viene presentato loro il Beta 2; un movimento perfettamente funzionante e molto più preciso di quanto visto fino ad allora! lo shock non fu da poco.
Si racconta che il direttore di CEH, Max Forrer, con un Beta 2 al polso facesse visita nel 1968 agli stabilimenti HP. All’ ingresso c’era un secondario comandato da un orologio atomico, e tra questo e il suo Beta notò uno scarto di tre secondi. Chiese se l’ orologio atomico fosse preciso, suscitando una certa ironia, ma dopo un controllo venne fuori che l’ orologio atomico era avanti di due secondi.
Partì la gara per industrializzare e presentare al pubblico il progetto: la data fissata era il 5 giugno 1970, Fiera di Basilea. Doveva essere il primo quarzo messo in vendita al mondo!
Ma, purtroppo per loro, arriva il giorno di Natale 1969, e a Tokyo la Seiko presenta l' Astron 35SQ che così scippa la prima posizione. Certo, ne vengono prodotti solo 1.800 occorrevano 450.000 yen per comprarselo, l' equivalente di un' automobile, ma il passo era fatto e gli svizzeri battuti.
Poco importa che di Beta 21 (il nome commerciale del Beta 2), alla fine, ne vengano prodotti 56.000 (6.000 il primo lotto, 50.000 il resto) fino al 1976.
Per gli svizzeri sarebbe iniziato un tunnel che in pochi anni avrebbe portato le case a dimezzare (861 nel 1980 contro 1618 nel 1970) e gli addetti a ridursi dei due terzi (30.000 contro 90.000).
Qui sotto vediamo il protagonista, nelle tre versioni (ma le referenze sono state molte di più) in cui Omega l' ha commercializzato:
Calibro 1300, parte del primo lotto, corona a sinistra e quarzo che occupa tutta la faccia inferiore della schedina. Sarà che il design dei '70 per me è ancora insuperato, ma trovo la cassa del 1300 molto bella; certo lontana dai canoni di oggi, e sicuramente agli antipodi dell' Omega 1355 "Dinosaure". Calibro 1301, corona a destra ed elettronica rivista e rimpicciolita per consumare meno, quindi pila 386 al posto della 357.
La rotazione di 180° del movimento nella cassa comporta una stampa diversa del datario, il resto è intercambiabile col 1300. Infine, Calibro 1302: privo di datario e sfera secondi, il cui albero è tappato da un rubino incastonato nella sfera minuti.
Questa versione è pensata per gli orologi più piccoli e sottili, potendo quasi dimezzare l' altezza e togliere dalla larghezza il disco data. Molti dei primi 6.000, essendo orologi di altissima gamma, erano incassati in oro massiccio. Questo non ha giovato alla loro sopravvivenza.
Ultima modifica di Zufolo il gio mar 22, 2018 10:27 pm, modificato 3 volte in totale.

- roberts17
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Re: CEH Beta 21: il secondo quarzo al mondo
Grazie Zufolo. . Da te c'è sempre da 'imparare'.. interessantissimo pezzo di storia che non conoscevo. Grazie per aver condiviso.. 

Solo due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, ma non sono sicuro della prima - Albert Einstein
- Zufolo
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Re: CEH Beta 21: il secondo quarzo al mondo
"Non si finisce mai di impalare" (Vlad III di Valacchia)

- roberts17
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Re: CEH Beta 21: il secondo quarzo al mondo










Solo due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, ma non sono sicuro della prima - Albert Einstein
- aestile
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Re: CEH Beta 21: il secondo quarzo al mondo
Bhè Zufolo,cosa vuoi che ti dica,con la presentazione che fai a questi orologi,quasi quasi i quarzi cominciano a piacermi
Le pendole no




Le pendole no



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- Zufolo
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Re: CEH Beta 21: il secondo quarzo al mondo
Meno vi piacciono e più a lungo continuerò a trovarli a prezzi relativamente bassi stante la rarità di certi modelli


- aestile
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Re: CEH Beta 21: il secondo quarzo al mondo
Adesso mi metto a studiare poi ti faccio concorrenza



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- Max70
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Re: CEH Beta 21: il secondo quarzo al mondo
Grazie Zufolo, snoccioli sempre informazioni interessanti...
per aestile...dai un'occhiata alle quotazioni dei polso che montano un Beta 21....io passo...

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Massimo