
mi sto divertendo tra le varie letture di post tra utenti e tecnici di svariati forum(il nostro non compare su questo argomento)
parlano di tutto, dalla molla al gioco del dardo


portandolo sempre al polso e togliendolo prima di coricarmi, con questo non voglio dire che una bassa amplitudine di un bilanciere non sia indice di cattivo funzionamento, ma c'è tanto altro che in un orologio deve essere al Top per avere prestazioni di tutto rispetto.
Poi devo aggiungere che; verissimo che un bilanciere a grande inerzia con un diametro maggiore mantiene costante la marcia
rispetto ad uno più piccolo, ma è pur vero che un colpo preso dal bilanciere più grande viene sentito molto di di più che da quello di diametro inferiore, insomma ci sono i pro ed i contro, se parliamo a livello di laboratorio e di cronometria statica, do ragione al bilanciere più grande, na se siamo persone energiche vado per il bilanciere più piccolo, per ogni cosa che funzioni bene, ci sono i vantaggi e gli svantaggi.
Ho voluto fare delle prove con meccaniche che tengo riposti nei cassetti e che non vengono revisionati da molto tempo, li ho testati al comparatore, vi indico calibri e letture;
As 1941 il più malmesso 10½"' +2sec/error 0,2/ampli 266
As 1986 aut.11½"' +11sec/error 0,2/ampli 242
Fe 4611 11½"' aut. +46sec/error 0,3/ampli 254
As 1525 10½"' +1sec/error 1.6/ampli 287
Per cui da come potete notare, anche su movimenti in stato di abbandono l'amplitudine e ancora viva, non si è dissolta solo perché un movimento e privo di manutenzione o revisione, ma come ho detto prima, per ottenere ottime prestazioni dal vostro segnatempo occorrono molti più ritocchi e controlli, non solo l'amplitudine, la verità e che la perfezione e una chimera, non esiste oppure esiste solo per poco, vi mostro foto del movimento As1941 messo peggio, ciao
