Alla ricerca della max amplitudine

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atomik
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Alla ricerca della max amplitudine

Messaggio da atomik » lun apr 14, 2025 11:22 am

Ultimamente nelle mie sbirciate sugli argomenti inerenti l'orologeria mi sto soffermando su un argomento, direi molto importante(ma non unico)per quanto riguarda l'amplitudine di un bilanciere, cioè l'escursione massima espressa in n gradi che percorre il bilanciere tra un impulso e relativo ritorno🤔 be'
mi sto divertendo tra le varie letture di post tra utenti e tecnici di svariati forum(il nostro non compare su questo argomento)
parlano di tutto, dalla molla al gioco del dardo☹️il cammino perduto, i pivot, le pietre, l'equilibratura dinamica, il parallelismo della spirale ecc.......in primis la qualità di revisione ed oli super😏ma dico......per ottenere qualche grado in più? ho letto di un certo prof.De Toma che asseriva di una buona amplitudine a 270° e dopo una revisione a 300 e più gradi, sono d'accordo, ma per quanto tempo si mantengono queste caratteristiche? bè devo fare un po il bastian contrario e cioè parlarvi di un mio orologio che sto indossando dall'inizio di quest'anno e che monta anche una molla non sua(è di un eta 2892 con una piccola differenza di spessore, l'originale è 0,12 mentre l'attuale è 0,11½) e devo dire che l'orologio pur avendo un'amplitudine max di 248° fa meno di un minuto mese
portandolo sempre al polso e togliendolo prima di coricarmi, con questo non voglio dire che una bassa amplitudine di un bilanciere non sia indice di cattivo funzionamento, ma c'è tanto altro che in un orologio deve essere al Top per avere prestazioni di tutto rispetto.
Poi devo aggiungere che; verissimo che un bilanciere a grande inerzia con un diametro maggiore mantiene costante la marcia
rispetto ad uno più piccolo, ma è pur vero che un colpo preso dal bilanciere più grande viene sentito molto di di più che da quello di diametro inferiore, insomma ci sono i pro ed i contro, se parliamo a livello di laboratorio e di cronometria statica, do ragione al bilanciere più grande, na se siamo persone energiche vado per il bilanciere più piccolo, per ogni cosa che funzioni bene, ci sono i vantaggi e gli svantaggi.
Ho voluto fare delle prove con meccaniche che tengo riposti nei cassetti e che non vengono revisionati da molto tempo, li ho testati al comparatore, vi indico calibri e letture;
As 1941 il più malmesso 10½"' +2sec/error 0,2/ampli 266
As 1986 aut.11½"' +11sec/error 0,2/ampli 242
Fe 4611 11½"' aut. +46sec/error 0,3/ampli 254
As 1525 10½"' +1sec/error 1.6/ampli 287
Per cui da come potete notare, anche su movimenti in stato di abbandono l'amplitudine e ancora viva, non si è dissolta solo perché un movimento e privo di manutenzione o revisione, ma come ho detto prima, per ottenere ottime prestazioni dal vostro segnatempo occorrono molti più ritocchi e controlli, non solo l'amplitudine, la verità e che la perfezione e una chimera, non esiste oppure esiste solo per poco, vi mostro foto del movimento As1941 messo peggio, ciao👋
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Re: Alla ricerca della max amplitudine

Messaggio da atomik » lun apr 14, 2025 2:38 pm

Qui ne mostro un'altro mezzo cadavere che malgrado tutto funziona; cal.Peseux 7000 10½"' -8sec/error0,2/ampli 269 anche questo è nel range +/- allora chiedo a voi; da cosa può dipendere una amplitudine bassa(studiate mi raccomando)vi ho mostrato dati di movimenti privi di manutenzione da anni e anni🤗
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Re: Alla ricerca della max amplitudine

Messaggio da finestraweb » lun apr 14, 2025 4:53 pm

Sono uno di quelli che è un po' in fissa con l'amplitudine e non ho capito il tuo discorso :D
Il cammino perduto... mi perderei a modificarlo. :lol:
Quando l'amplitudine è bassa, dò la colpa alla lubrificazione effettuata ed alla molla.
Non ho la capacità di giudicare se c'è un usura del pivot.

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Re: Alla ricerca della max amplitudine

Messaggio da Paolo Antolini » lun apr 14, 2025 5:48 pm

Ho visto moltissimi orologi blasonati maltrattati da decenni di incuria e mancata manutenzione avere amplitudini basse non recuperabili a livello del nuovo (330°) se non con il cambio di molti pezzi ad esempio molla motrice e treno ruote.
Pivot lucidissimi che a furia di funzionare praticamente a secco si segnano e aumentano gli attriti che si sommano via via che dal tamburo si raggiunge la ruota di scappamento.
Pivottare potrebbe essere risolutivo ma solo a patto di non aumentare troppo i giochi tra pivot e rubini altrimenti si fa peggio.
Il più delle volte per non infierire sul costo della riparazione ci si accontenta di raggiungere amplitudini di 270/280 gradi che concedono un buon funzionamento e precisione ma distanti dai 330° di quando era nuovo.
Mia opinione personale, se gli orologi sono molto "performanti e pregiati" sono costruiti con bassissime tolleranze ed è più facile che risentano della mancata manutenzione a dispetto di meccanismi più "rustici" che tollerano meglio l'essere maltrattati, un pò come le auto da corsa che offrono prestazioni eccezionali ma necessitano di cure più attente per mantenere quello standard.
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Re: Alla ricerca della max amplitudine

Messaggio da atomik » lun apr 14, 2025 6:04 pm

finestraweb ha scritto:
lun apr 14, 2025 4:53 pm
Sono uno di quelli che è un po' in fissa con l'amplitudine e non ho capito il tuo discorso :D
Il cammino perduto... mi perderei a modificarlo. :lol:
Quando l'amplitudine è bassa, dò la colpa alla lubrificazione effettuata ed alla molla.
Non ho la capacità di giudicare se c'è un usura del pivot.

Ho scritto quello che ho dedotto leggendo vari post di questo argomento, mi pareva di assistere ad un dibattito di scienziati dell'orologeria, a parole appaiono così, poi bisogna vedere nei fatti, allora ho preso dei movimenti dai miei cassetti che erano li da anni privi di manutenzione e li ho provati al comparatore, ho notato che malgrado le loro condizioni marciano con un amplitudine abbastanza accettabile, quindi sto cercando di capire insieme a chi leggerà questo post come possiamo fare per fare arrivare il nostro segnatempo in condizioni di revisionato almeno ai 300° di ampiezza, e per quanto tempo si manterrà questa condizione, questo è tutto.
Ultima modifica di atomik il lun apr 14, 2025 6:11 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: Alla ricerca della max amplitudine

Messaggio da atomik » lun apr 14, 2025 6:09 pm

Paolo Antolini ha scritto:
lun apr 14, 2025 5:48 pm
Ho visto moltissimi orologi blasonati maltrattati da decenni di incuria e mancata manutenzione avere amplitudini basse non recuperabili a livello del nuovo (330°) se non con il cambio di molti pezzi ad esempio molla motrice e treno ruote.
Pivot lucidissimi che a furia di funzionare praticamente a secco si segnano e aumentano gli attriti che si sommano via via che dal tamburo si raggiunge la ruota di scappamento.
Pivottare potrebbe essere risolutivo ma solo a patto di non aumentare troppo i giochi tra pivot e rubini altrimenti si fa peggio.
Il più delle volte per non infierire sul costo della riparazione ci si accontenta di raggiungere amplitudini di 270/280 gradi che concedono un buon funzionamento e precisione ma distanti dai 330° di quando era nuovo.
Mia opinione personale, se gli orologi sono molto "performanti e pregiati" sono costruiti con bassissime tolleranze ed è più facile che risentano della mancata manutenzione a dispetto di meccanismi più "rustici" che tollerano meglio l'essere maltrattati, un pò come le auto da corsa che offrono prestazioni eccezionali ma necessitano di cure più attente per mantenere quello standard.


Grazie, il prossimo orologio che mi revisionerò cercherò in tutti i modi di superare il test dei 330°(anche se credo che potrebbe esserci il pericolo di ribattimento in caso di piccolissimo urto, poi bisogna vedere se il disegno dello scappamento incluso il bilanciere siano preposti per quell'ampiezza🤔
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Re: Alla ricerca della max amplitudine

Messaggio da atomik » lun apr 14, 2025 6:33 pm

Comunque alla fine della fiera dico che il mio fido orologio con circa 250° di ampiezza è precisissimo nel tempo, e parlo di mesi portato al polso, mi viene da ridere pensando alla teoria che asserisce il contrario, e cioè il mio orologio con quell'ampiezza dovrebbe andare da schifo, ma non sempre è così 🤗 a volte il fattore C ci da una ✋
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Re: Alla ricerca della max amplitudine

Messaggio da atomik » mar apr 15, 2025 6:43 am

Chiudo il post dicendo che; la corsa alla maggiore ampiezza di
oscillazione non sempre e sintomo che l'orologio stia in salute
possiamo provare un orologio che non venga revisionato da trent'anni e con qualche piccolo ritocco vediamo l'amplitudine superare il test anche con i 300 e passa gradi, ma questo non vuol dire che l'orologio sia a posto👋
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Re: Alla ricerca della max amplitudine

Messaggio da finestraweb » ven apr 18, 2025 11:22 pm

Ciao atomik,

forse sono stato avventato nello scrivere che "sono un po' in fissa" con l'amplitudine: non sapevo quanto lo eri tu :D
Scherzo.
Premesso che sono un maniscalco, mi reputerei molto soddisfatto di avere un amplitudine di 270°/280, ma poi bisogna scendere nei dettagli.
Bisogna capire se parliamo di un cronografo, su cui sarei più esigente in fatto di amplitudine (appunto, sui 260°/270°/280°), perché all'attivazione del cronografo, si attiverebbero altri attriti o se parliamo di un solo tempo.
Parimenti è altrettanto importante il calo di amplitudine quando l'orologio è a taglio.
Insomma, "ci tengo all'amplitudine", ma conta altrettanto il contesto, cioè il calo quando l'orologio è di taglio e se parliamo di un cronografo o no.
Alla fine, quella che "conta" è l'amplitudine nelle condizioni peggiori (di taglio), che se è sui 240° (molla tutta carica) credo che possiamo festeggiare (parlo di vintage).
Insomma, la sola misura con quadrante su (la condizione più facile), serve a poco.

Imho

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